n.7 2007 - Alpesagia
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32<br />
bori: sulle spiagge di Rio de Janeiro il<br />
topless è ancora proibito.<br />
Ma torniamo al Bikini. Qualche anno<br />
fa nei due stati della Malesia i governi<br />
islamici hanno bandito il bikini e si<br />
è avuto un immediato regresso delle<br />
entrate turistiche ... più di ottomiliardi<br />
di dollari l’anno!<br />
Senza dubbio il costume da bagno è<br />
l’indumento più intimo che solamente<br />
per il tipo di tessuto usato si diversifica<br />
dalla biancheria intima femminile.<br />
Questo sostegno per il seno e le mutandine<br />
trattenute da semplici stringhe fu<br />
presentato da Louis Réard nella Piscina<br />
Molitor. Fu una scandalo enorme, tanto<br />
che nessuna mannequin professionista<br />
accettò di indossarlo, e solo una<br />
ballerina del Casino de Paris, Michél<br />
Bernardini, indosserà questo modello<br />
di 45 centimetri quadrati, dopo una<br />
lunga trattativa.<br />
“Non tutti possono avere un Réard<br />
il più piccolo costume da bagno del<br />
mondo - diceva la pubblicità - il cui<br />
prezzo al dettaglio è equivalente ad un<br />
terzo dello stipendio di un’impiegata<br />
appena assunta.”<br />
Il nome del suo inventore lo stilista<br />
Jaques Helm non lo ricorda più nessuno.<br />
La società Réard chiuse i battenti più<br />
di venti anni dopo nel 1988, bikini è<br />
diventato un nome generico per significare<br />
costume da bagno in due pezzi:<br />
così passano le cose del mondo.<br />
Proibito all’inizio sulle spiagge delle coste<br />
atlantiche, prese l’avvio dal 1950.<br />
“La Grande Histoire du Bikini” di Patrik<br />
Alac (Ed. Parkstone) riporta tutte le<br />
critiche fatte da diversi settimanali a<br />
cominciare da Vogue che così scriveva<br />
nel 1951: “Noi sappiamo che le nostre<br />
lettrici dicono male del bikini, che ha<br />
trasformato certe coste di alcune nostre<br />
regioni in corridoi di teatri di secondo<br />
ordine e che per di più non abbellisce<br />
le donne”. L’America puritana lo tollererà<br />
solo dopo il 1960.<br />
Il bikini, il simbolo di emancipazione<br />
per alcuni, di reificazione della donna<br />
per altri, si adatta a tutti i ruoli.<br />
Hollywood saprà sfruttarlo a meraviglia.<br />
Le “Bellezze al bagno” entrano in<br />
scena: Esther Williams, la pin up dei<br />
Calendari Betty Page, Marilyn Monroe<br />
che si fa fotografare nel 1948 per la<br />
marca di costumi da bagno Jantzen.<br />
Poi la Lolita di Stanley Kubick, e ancora<br />
Raquel Welch e i suoi modelli in pelle<br />
di animali, le attrici scoprono che può<br />
essere un’arma di seduzione ... poi ancora<br />
Brigitte Bardot con i suoi bikini<br />
confezionati in tessuti per bambini<br />
come lo zefir a quadretti o il ricamo<br />
inglese e alcune stelline ne fanno il<br />
loro stendardo.<br />
Più il nudo è esposto, più il corpo deve<br />
essere scolpito, più aumenta la “gara”<br />
verso le diete dimagranti e le sedute di<br />
ginnastica, ultimo segno della distinzione<br />
sociale.<br />
I corpi abbronzati diventano una vera<br />
ossessione, specialmente con il monokini,<br />
verso gli anni settanta.<br />
La pubblicità di Ambra solare nel 1963<br />
proclama: “Abbronzatura in tre giorni<br />
che dura per tre mesi”.<br />
Nel decennio 1980/1990 la gente si<br />
è abituata alle molte parti del corpo<br />
Alpes Luglio <strong>2007</strong><br />
scoperte: un monopezzo atletico dai<br />
colori sfumati si accorda a un corpo<br />
sportivo tonificato da diverse sedute di<br />
ginnastica aerobica.<br />
Il marketing propone un “tankini”,<br />
composto da una mutandina e una<br />
canottiera alta, un “trikini” composto<br />
da un due pezzi venduto con una camiciola<br />
assortita o un monokini con<br />
un tanga.<br />
Incoraggiato dalla moda dell’ombelico<br />
scoperto (anche in pieno inverno!),<br />
quest’anno il bikini ritorna in voga e<br />
si prevede un aumento delle vendite<br />
del venti percento, fino ad arrivare a<br />
quattro milioni di pezzi.<br />
Ciò comporterà di riflesso un maggior<br />
lavoro per i chirurghi estetici per eliminare<br />
qualche chilo “là dove occorre”.<br />
Vi sono da qualche anno le creme dimagranti<br />
di Dior, dette proprio “Bikini”<br />
che hanno avuto un gran successo di<br />
vendite: “Sembrate più magre al cento<br />
percento”.<br />
C’è naturalmente anche internet con<br />
i siti (bikini.com; minikini.com; americanbikini.com)<br />
il costume da bagno<br />
ridotto al minimo non è altro che un<br />
pretesto per coloro che desiderano ammirare<br />
l’anatomia delle mannequin.<br />
Per concludere una curiosità: il bikini<br />
bianco indossato da Ursula Andress<br />
nel film “James Bond contro il dottor<br />
No” (1962) è stato aggiudicato per<br />
la somma di 68 mila euro all’asta del<br />
2001 di Chistie’s a Londra. Lo ha acquistato<br />
Robert Earl creatore della catena<br />
Planet Hollywood, che lo espone nel<br />
suo ristorante di Time Square a New<br />
York. ■