n.7 2007 - Alpesagia
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50 Alpes Luglio <strong>2007</strong><br />
FORTE SERTOLI<br />
...questa volta<br />
si parte!<br />
Il Forte potrà e dovrà così diventare museo<br />
di se stesso ove il visitatore, il curioso,<br />
lo studioso, lo studente, l’appassionato<br />
potranno capire come e in quali condizioni i<br />
nostri soldati vivevano e agivano.<br />
Testi e foto di Eliana e Nemo Canetta<br />
I<br />
tiranesi hanno sempre avuto uno<br />
stretto rapporto con il loro Forte.<br />
Quasi tutti hanno ricordi di infanzia<br />
legati alle visite e incursioni<br />
al Forte e ancor oggi molti cercano di<br />
penetrarvi, nonostante che l’accesso<br />
al manufatto da tempo non sia poi<br />
così agevole.<br />
Da lungo tempo si sono accavallati<br />
progetti di recupero e di restauro e<br />
persino la famosa Legge Valtellina, che<br />
stanziò molti fondi per la nostra provincia<br />
dopo l’alluvione dell’87, pareva<br />
dovesse risolvere almeno le questioni<br />
finanziarie. Per cause troppo lunghe<br />
da illustrare, quei fondi finirono invece<br />
altrove ed il Forte Sertoli sprofondò<br />
sempre più nell’abbandono, cui sono<br />
state per decenni condannate queste<br />
opere nelle Alpi italiane. La vegetazione,<br />
che ancora negli anni ottanta<br />
lasciava ben osservare le strutture, è<br />
divenuta sempre più aggressiva tanto<br />
che oggi si fatica a riconoscere murature<br />
e accessi.<br />
Il nostro Forte sembrava destinato a<br />
seguire una via di lento ma progressivo<br />
degrado, diversa da quella degli<br />
altri due Forti tellini e più in genere di<br />
molte altre fortezze delle Alpi italiane.<br />
In effetti da circa due decenni si è assistito,<br />
specie in talune regioni quali il<br />
Piemonte, la Val d’Aosta, il Trentino e<br />
il Veneto, a un rinnovato interesse per<br />
questi manufatti e più in genere per<br />
quanto realizzato durante la Grande<br />
Guerra. Anzi il loro recupero è divenuto<br />
motivo di grande impegno, pure<br />
sul piano turistico. Tanto che persino<br />
località, peraltro già ben note, quali<br />
Cortina, la Val Badia o gli Altopiani<br />
veneto-trentini, hanno deciso di puntare<br />
assai in questa direzione. Nelle<br />
Alpi Occidentali i recuperi dei Forti<br />
di Bard, di Fenestrelle, di Exilles sono<br />
divenuti addirittura fiori all’occhiello<br />
delle regioni Val d’Aosta e Piemonte.<br />
Ed anche nella valle dell’Adda i Forti<br />
di Colico e di Bormio (o per meglio dire<br />
del Dossaccio), affidati rispettivamente<br />
al Comune lariano e alla CM Alta Valtellina,<br />
lungi dall’essere abbandonati,<br />
sono stati restaurati e poi aperti al<br />
pubblico, costituendo oggi motivo di<br />
richiamo per molti visitatori.<br />
Tutte queste vicende sembravano non<br />
interessare il Forte di Tirano, mentre la<br />
vegetazione cresceva e avvolgeva.