n.7 2007 - Alpesagia
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Luglio <strong>2007</strong> Alpes 37<br />
Che cosa è l’erotismo?<br />
Erotismo o pornografia?<br />
In ogni epoca storica nascono nuovi<br />
elementi che lo rendono sempre più<br />
complesso. Tutti coloro che hanno<br />
tentato di circoscriverlo hanno fornito<br />
definizioni parziali perché non esiste<br />
un tipo solo, ma diversi tipi di erotismo,<br />
frutto di diverse fantasie. L’erotismo è<br />
una peculiarità dell’essere umano: gli<br />
animali non lo conoscono,<br />
vivono la sessualità<br />
in modo meccanico<br />
e prevedibile.<br />
L’uomo invece si differenzia<br />
dall’animale per<br />
il pensiero, la creatività,<br />
la fantasia; quest’ultima,<br />
in particolare, è<br />
il motore che alimenta<br />
(venendone a sua volta<br />
alimentata) il desiderio<br />
sessuale, diventando<br />
anche erotica. George<br />
Bataille aggiunge altri<br />
tasselli alla definizione chiarendo che<br />
“l’erotismo è uno degli aspetti della<br />
vita interiore dell’uomo. Non deve<br />
ingannarci il fatto che esso cerchi<br />
senza posa un oggetto del desiderio<br />
posto al di fuori”. La scelta dell’oggetto<br />
erotico parte dall’interno dell’individuo,<br />
poi si rivolge alla realtà esterna. È questo<br />
interesse verso altre persone a rendere la<br />
sessualità umana di tipo relazionale.<br />
Sempre Alberoni precisa che l’erotismo<br />
è “una forma di interesse per le altre<br />
persone” e si manifesta attraverso l’attrazione<br />
verso l’altro; la sua complessità<br />
è al tempo stesso altruismo e egoismo fusi<br />
insieme, è generosità e voglia di dedicarsi<br />
e di darsi implicando però il coinvolgimento<br />
del sé e del proprio piacere.<br />
Dopo venti secoli di repressione legata<br />
alla dottrina della cultura giudaicocristiana,<br />
l’erotismo trova espressione<br />
e vigore solo all’interno del divieto e<br />
dell’infrazione, e attualmente, come sostiene<br />
Bataille, esso è solo associato alla<br />
trasgressione.<br />
Su questa tesi concorda anche Friedric<br />
Nietzsche per il quale l’avvelenamento<br />
Dopo millenni di storia,<br />
non è stata ancora<br />
trovata una definizione<br />
di erotismo.<br />
Infatti, come sostiene<br />
Francesco Alberoni,<br />
l’erotismo non è uno<br />
stato ma un processo,<br />
e il suo “divenire è<br />
sempre sintesi fra<br />
l’antico e il nuovo”.<br />
di Bruno Antonini<br />
di Eros da parte del cristianesimo ha<br />
fatto degenerare l’erotismo da una contemplazione<br />
della bellezza a infrazione,<br />
degradazione, peccato, pretendendo un<br />
nuovo pubblico di complici “col quale<br />
trasgredire insieme le oscure leggi ancestrali<br />
dei tabù del sesso”. Questo desiderio<br />
di trasgressione si è espresso nell’arte,<br />
nella letteratura, nel teatro, nella fotografia,<br />
nel cinema gradualmente nel<br />
tempo.<br />
Le opere prodotte sono state<br />
giudicate frivole, galanti,<br />
piccanti, oscene, attributi<br />
diversi che cambiano in<br />
base alla sensibilità dell’individuo,<br />
al contesto storico,<br />
alla cultura e all’interpretazione<br />
dei messaggi, che a<br />
sua volta muta nel tempo e<br />
nello spazio. Tali opere sono<br />
state poi confuse fra loro e<br />
sono sfociate in piena modernità<br />
in un nuovo concetto,<br />
in una nuova realtà<br />
caratterizzata dalla centralità della produzione<br />
seriale e ripetitiva. Trasformato<br />
in merce, l’erotismo è diventato pornografia.<br />
Che cosa è la pornografia?<br />
Il termine pornografia deriva dal greco<br />
pornée, che significa meretrice, e graphìa,<br />
descrizione, e indica dunque “chi scrive<br />
di prostitute”. Il primo pornographos<br />
conosciuto è un filosofo greco, Ateno.<br />
La pornografia come la intendiamo oggi<br />
nasce nel 1749, quando fu pubblicato in<br />
Inghilterra Fanny Hill di John Cleland, il<br />
primo romanzo definito pornografico in<br />
senso moderno.<br />
Per Ruwen Ogien, fu dopo la Rivoluzione<br />
francese, quindi a cavallo fra il XVIII e<br />
il XIX secolo, che le rappresentazioni<br />
esplicite di attività sessuali hanno smesso<br />
di avere la funzione politica che avevano<br />
in passato, e che consisteva nel ridicolizzare<br />
i nobili o il clero mostrandoli nelle<br />
situazioni più compromettenti, o una<br />
funzione religiosa di culto della fecondità,<br />
come avviene nei templi indiani.<br />
A partire da questo momento, la sola fun-<br />
zione socialmente riconosciuta a queste<br />
rappresentazioni è la mera stimolazione<br />
sessuale dei fruitori. In altri tempi o in<br />
altre società, invece, le rappresentazioni<br />
sessuali esplicite potevano essere censurate<br />
o vietate perché blasfeme (motivazione<br />
religiosa) o sovversive (motivazione<br />
politica), ma a partire dalla rivoluzione<br />
francese tali rappresentazioni sarebbero<br />
diventate indecenti, ree di corrompere i<br />
costumi, di risvegliare i più bassi istinti<br />
umani, insomma oscene, sulla base di<br />
una motivazione morale legata al senso<br />
comune del pudore.<br />
Per Pietro Adamo, la condanna della pornografia<br />
che parte dalle élite, inizia nel<br />
momento in cui si diffonde fra le masse<br />
l’ars amatoria. I motivi di tale condanna<br />
sono di tre ordini: morali, religiosi e politici.<br />
Per i primi bisogna tener presente<br />
che la società moderna occidentale è fondata<br />
sulla famiglia monogamica: i piaceri<br />
esaltati dalla pornografia, se diffusi nella<br />
società, rappresenterebbero un focolaio<br />
di disordine poiché sottrarrebbero i figli<br />
al controllo dei genitori e impedirebbero<br />
una pianificazione familiare basata sulla<br />
razionalità economica. Inoltre, la passione<br />
sessuale, non guardando in faccia<br />
alla stratificazione sociale e al denaro,<br />
collega “indebitamente” classi e ceti sociali.<br />
Le preoccupazioni per la morale si<br />
risolvevano (e si risolvono ancor oggi)<br />
nella difesa della famiglia monogamica<br />
ed eterosessuale, strutturata sul principio<br />
di autorità e su concetti di normalità e<br />
naturalità. I timori di carattere religioso<br />
derivano dalla condanna della Chiesa dei<br />
piaceri della carne; a questo va aggiunto<br />
che la famiglia fondata sul matrimonio<br />
costituisce il baluardo da difendere ad<br />
oltranza, soprattutto in periodi storici<br />
critici. ■<br />
Si ringrazia per la collaborazione la rivista<br />
Diogene. Filosofare oggi. N°5<br />
Tratto da Auraweb<br />
INFO<br />
Diogene. Filosofare oggi.<br />
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