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n.7 2007 - Alpesagia

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Un idiota in meno ...<br />

Dopo una delle tante stragi del sabato sera qualcuno ha lanciato l’idea di far apparire nei<br />

titoli dei mass media la frase “un idiota in meno!”.<br />

L’idea è stata accantonata con la scusa del pessimo gusto e nell’ombra di un pedissequo<br />

ed ipocrita perbenismo di maniera.<br />

E’ vero che il risvolto umano la fa sempre da padrone, ma spesso, troppo spesso, genera una immensa<br />

confusione che confondendo il bene con il male, il sacro con il profano ... finisce con il fare<br />

di tutt’erbe un fascio.<br />

Ci spieghiamo. Un ragazzotto ubriaco, inebetito da stupefacenti, stordito da musiche ipnotiche e<br />

assordanti, sale al posto di guida di una vettura dotata di copiosa cavalleria e capace di raggiungere<br />

velocità folli, donata o prestata da un generoso<br />

genitore ... dando un passaggio a<br />

qualche amico.<br />

Inizia una folle corsa nella notte. Se tutto<br />

va a buon fine si tratta di “vera sfiga”, di<br />

un suicidio scampato per vera disgrazia!<br />

Sono state messe diligentemente in atto<br />

tutte le regole del gioco per assistere ad<br />

una tragedia, o sbagliamo?<br />

Chi mette in atto una scena simile come lo<br />

classifichereste se tutto andasse “bene”?<br />

“Un idiota”.<br />

Se costui vi taglia la strada, vi mette<br />

paura, non vi da la precedenza, vi abbaglia,<br />

imbocca corsie contromano, fa<br />

sorpassi criminali ... resta un vero idiota<br />

o sbagliamo?<br />

Se poi tutto finisce in tragedia con qualche<br />

morto ecco che si parla di tragedia, di bravi<br />

giovani, di vittime innocenti, si portano i fiori, si piange ... si trasformano in santi dei soggetti che<br />

avevamo definito, in altri frangenti, ben diversamente o sbagliamo? Da idioti diventano tutti bravissimi,<br />

ligi e rispettosi non solo del codice ma anche della incolumità del prossimo.<br />

Funerali di “Prima classe”, pianti, amici e compagni che leggono commoventi saluti di fronte ad un<br />

pubblico stanco e disinteressato, ma sempre in attesa di scariche di adrenalina, talvolta avariata.<br />

Alla uscita della chiesa scrosciano inopportuni applausi (sbaglio o la chiesa è chiusa per i suicidi?),<br />

e poi cosa ci sarà mai da applaudire?<br />

Ciò conferma, nostro malgrado, che siamo di fronte ad una spaccatura, ad una deviazione che dovrebbe<br />

svegliarci tutti di colpo ed essere un severo monito per tutti coloro che rischiano la pelle propria e<br />

quella degli altri, e non solo per loro, ma anche per tutti coloro, genitori e amici innanzitutto, che<br />

diventano loro complici favorendone i comportamenti aberranti e devianti.

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