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Racconti con colonna sonora - Sardegna Cultura

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Macchiavelli e di lì a poco a stampa sui numeri di luglio,<br />

agosto e settembre della rivista. Nel frattempo i due hanno<br />

modo d’in<strong>con</strong>trarsi personalmente, per la prima ed ultima<br />

volta, a luglio, nel corso della terza edizione del MystFest<br />

a Cattolica. È un’entrata in punta di piedi quella<br />

dello scrittore sardo narrata da Macchiavelli: «In<strong>con</strong>tro<br />

Sergio Atzeni a Cattolica, durante l’assemblea dei soci<br />

SIGMA. Vedo un giovane che mi gira attorno per un poco<br />

e poi mi si avvicina e mi saluta <strong>con</strong> un ritegno che mi<br />

preoccupa. Mi mormora appena il suo nome, gli stringo<br />

la mano e gli dico che sono <strong>con</strong>tento di <strong>con</strong>oscerlo, che il<br />

suo primo rac<strong>con</strong>to uscito su «Orient Express» è piaciuto<br />

ai lettori della rivista e che alcuni di loro hanno scritto di<br />

aver letto <strong>con</strong> il sottofondo della <strong>colonna</strong> <strong>sonora</strong> indicata<br />

dall’autore e di averne ricevuto una grande impressione.»<br />

La storia, quella edita, del trentenne giallista si ferma<br />

qui: <strong>con</strong> le tre prove <strong>con</strong> <strong>colonna</strong> <strong>sonora</strong> e l’indispensabile<br />

precedente storico del rac<strong>con</strong>to approdato al Giallo Mondadori.<br />

C’è però una <strong>con</strong>tinuazione privata: avventura di<br />

carte d’autore da poco tornate alla luce, che rivelano tra<br />

l’altro quanto il progetto di rac<strong>con</strong>ti “animati” da una “<strong>colonna</strong><br />

<strong>sonora</strong>” (così l’autore in una lettera a Macchiavelli)<br />

fosse più ampio e articolato. Un Quarto rac<strong>con</strong>to <strong>con</strong> <strong>colonna</strong><br />

<strong>sonora</strong> destinato a una prosecuzione dell’esperienza su<br />

«Orient Express» è già inviato a Macchiavelli nell’agosto<br />

del 1982, insieme a un rac<strong>con</strong>to più lungo qui intitolato<br />

Era Aprile. Le carte restituis<strong>con</strong>o anche quello che a tutti<br />

gli effetti è un quinto esperimento della serie, L’uomo nuovo<br />

ritmmenblùs. Ma resta pure traccia eloquente di una sesta<br />

articolazione, interrotta, cui si è dato il titolo di Rac<strong>con</strong>to<br />

incompiuto <strong>con</strong> <strong>colonna</strong> <strong>sonora</strong>. Tra gli inediti di Atzeni<br />

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figura poi una scrittura che completa, <strong>con</strong> Era Aprile, il<br />

quadro di questi cimenti: la piccola storia che indichiamo<br />

col titolo redazionale Ancora la città, i canali.<br />

2. «Bisogna avere un progetto»: è l’insegnamento che<br />

un noto scrittore sardo ha <strong>con</strong>fessato di aver tratto dal lavoro<br />

di Sergio Atzeni. Di progetto si può parlare per i<br />

<strong>Rac<strong>con</strong>ti</strong> <strong>con</strong> <strong>colonna</strong> <strong>sonora</strong> (da qui in poi solo <strong>Rac<strong>con</strong>ti</strong>), ché<br />

non sono sparse esercitazioni in prosa. Vi è intanto una<br />

unità narrativa che si sviluppa a episodi come in una serie<br />

fumettistica e che trova ragione nella scelta di un protagonista:<br />

pazzo violento e criminale, «monomaniaco»,<br />

soprannominato «Caino» - anonimo («quell’uomo») nel<br />

Primo rac<strong>con</strong>to, «Mause’s» nel Rac<strong>con</strong>to incompiuto come nelle<br />

stesure preparatorie ai rac<strong>con</strong>ti (dove ricorre anche<br />

«Negro»). L’unità potrebbe estendersi ad episodi ulteriori,<br />

dove il protagonista pare assentarsi. Ma un Caino in erba<br />

potrebbe essere quel «Piccolo» che anima il Quarto rac<strong>con</strong>to,<br />

tenuto <strong>con</strong>to della inequivocabile intenzione di proseguire<br />

<strong>con</strong> questo la serie e della istintiva tendenza al flashback<br />

in Atzeni, che qui avrebbe un rimando sul finale del<br />

Se<strong>con</strong>do rac<strong>con</strong>to: «Da bambino [Caino] non sapeva sparare,<br />

né <strong>con</strong>tare». Più azzardato vedere ne «l’uomo nuovo ritmmenblùs»<br />

del rac<strong>con</strong>to eponimo un Caino magari parigino,<br />

come annunciato al termine del Terzo rac<strong>con</strong>to; anche se<br />

il sintagma «l’uomo nuovo» sembra rinviare, <strong>con</strong> rinnovata<br />

reticenza onomastica, ai «quell’uomo» del Primo rac<strong>con</strong>to<br />

e del Se<strong>con</strong>do rac<strong>con</strong>to.<br />

E infatti la coerenza del programma riposa piuttosto<br />

sulla sua stessa essenza: nei modi in cui vi si tradu<strong>con</strong>o<br />

suggestioni musicali in storie e immagini. Le brevi intro-<br />

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