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Racconti con colonna sonora - Sardegna Cultura

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dare a «morire fra i profumi e le cagnette del centro» gettandovi<br />

lo scompiglio (corsivo nostro). Ed è presto detto:<br />

Caino, quello originale, randagio lo è già nella maledizione<br />

di Dio, nella Bibbia («ramingo e fuggiasco sarai sulla<br />

terra», Genesi, 4, 12 e 14): la Lettura di Atzeni-Gunale.<br />

Nota<br />

Giancarlo Porcu<br />

Núoro, agosto 2002<br />

Salvo ulteriori indicazioni, per i titoli citati sopra e in questa nota si<br />

rinvia alla Nota biobibliografica. «Tumbano tamburi» (si legga ‘tùmbano’)<br />

è un verso di Atzeni dal n. XVIII, v. 4, della sezione Mi basta saper<br />

suonare a malapena una tarantella di Due colori esistono al mondo. Verso musicale<br />

di un testo tutto musicale, dove vive un’altra grande risorsa atzeniana:<br />

il ri-uso della lingua sarda (campidanese tumbai, ‘battere, urtare’)<br />

<strong>con</strong> ispessimento espressivo, sonoro e culturale della pagina.<br />

1. La storia dei <strong>Rac<strong>con</strong>ti</strong> <strong>con</strong> <strong>colonna</strong> <strong>sonora</strong> si apprende dalla testimonianza<br />

di LORIANO MACCHIAVELLI, Appunti per Atzeni (da cui è tratto il<br />

passo riportato). Altri apporti e una prima illustrazione dei materiali<br />

oggetto di questo volume si devono a GIGLIOLA SULIS, Sergio Atzeni<br />

giallista.<br />

2. Il “noto scrittore sardo” è Marcello Fois, la <strong>con</strong>fessione è in una<br />

testimonianza comparsa su «La Nuova <strong>Sardegna</strong>» del 9 settembre<br />

2001 (Atzeni, la forza di un progetto): «so che una cosa fondamentale<br />

[Atzeni] me l’ha insegnata: bisogna avere un progetto». La discussione<br />

del rapporto Atzeni-musica è ben lontana dall’essere esaurita nel<br />

presente <strong>con</strong>tributo. La musica, specie nei suoi aspetti ritmico-percussivi,<br />

costituisce uno dei temi privilegiati della produzione narrativa di<br />

Atzeni e in particolare de Il quinto passo è l’addio: cfr. GIORGIO RIMON-<br />

DI, Uno scrittore in ascolto. Considerazioni su Sergio Atzeni e la musica, in<br />

184<br />

MARCI-SULIS, a cura di, pp. 133-148 (dello stesso, per i legami tra<br />

scrittura e musica, si veda: La scrittura sincopata. Jazz e letteratura nel<br />

Novecento italiano, Milano, Bruno Mondadori, 1999). L’ “epigramma”<br />

citato è il n. XXX della sezione Mi basta saper suonare a malapena una<br />

tarantella di Due colori esitono al mondo; l’altro breve testo, titolato dall’incipit<br />

altro non so, compare sul numero de «La grotta della vipera»<br />

dedicato ad Atzeni. Appena abbozzato qui anche un altro ordine di<br />

questioni <strong>con</strong>cernenti quella che si è definita l’estetica aperta di Atzeni<br />

(chi scrive – se n’è avveduto dopo – ha forse abusivamente retrodatato<br />

la nozione di «poetica aperta» che l’Atzeni traduttore apprenderà nel<br />

volgere in italiano Finzione e dizione di Genette). Da ricordare almeno<br />

come l’adesione a prodotti quali musica giovanile, fumetto, poliziesco<br />

e fantasy si accompagna a una riflessione ben sociologica. Riguardo alla<br />

musica, «Atzeni si mostra costantemente interessato ai risvolti sociologici<br />

del fenomeno musicale» (RIMONDI, p. 137). In questioni più<br />

“letterarie”, dalle parole dell’autore: «Antonio Gramsci, se vivesse oggi,<br />

invece di dare l’indicazione di ‘partire dal melodramma’ darebbe<br />

quella di ‘partire dal poliziesco, o dalla fantascienza, o dal fumetto’»;<br />

citato in MAURO PALA, Sergio Atzeni, autore post-coloniale, in MARCI-SULIS,<br />

a cura di, p. 121 (il passo sta originariamente in una recensione a Raymond<br />

Chandler comparsa su «La Nuova <strong>Sardegna</strong>» del 26 luglio<br />

1980). Molto libero anche l’uso della nozione di testualità della cultura,<br />

che risale ai lavori di Lotman fin da JURIJ M. LOTMAN eBORIS A.<br />

USPENSKIJ, Tipologia della cultura [1973], Milano, Bompiani, 1975. La<br />

recensione di Atzeni al libro di Montanari (Convivio oggi. Storia e cultura<br />

dei piaceri della tavola nell’età <strong>con</strong>temporanea, 1992) è uscita sulle pagine<br />

de «L’Unione Sarda», Dal crudo al cotto, 24 ottobre 1992 (devo<br />

l’indicazione all’amico Giuseppe Grecu, autore di una tesi di laurea La<br />

narrativa di Sergio Atzeni tra storia e trasfigurazione fantastica, Università<br />

di Bologna, aa 1999-2000).<br />

3. Per quanto riguarda le opere giovanili di Atzeni menzionate, non<br />

citate nella Nota biobliografica, il rac<strong>con</strong>to E Maria ascese al cielo comparve<br />

su «La Nuova <strong>Sardegna</strong>» del 6 ottobre 1977; l’introduzione alla<br />

riedizione di Emanuele Pili, Bellu schesc’e dottori. Cummedia sarda in tres<br />

attus [1907] uscì nella collana “Teatro” (curata anche da Atzeni) della<br />

Edes di Sassari nel 1978; la prima edizione delle Fiabe sarde - rac<strong>con</strong>tate<br />

185

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