Racconti con colonna sonora - Sardegna Cultura
Racconti con colonna sonora - Sardegna Cultura
Racconti con colonna sonora - Sardegna Cultura
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
25<br />
30<br />
35<br />
40<br />
45<br />
50<br />
to, <strong>con</strong> belle scarpe da campagna: di cuoio marrone,<br />
ben ingrassate. Sulle spalle porta un bel cappotto nero.<br />
Subito a destra della porta principale, sul principio<br />
di quell’atrio da mercato, c’è una scala che si arrampica<br />
nel cuore della banca. Mause’s sale velocemente<br />
i gradini, col passo di un uomo d’affari che ha poco<br />
tempo da perdere, e molto da lavorare.<br />
Gli occhi, sono appena semichiusi, come abbagliati<br />
da una luce improvvisa. Mause’s, mentre sale, ripete<br />
mentalmente un gioco che ha imparato da bambino:<br />
“quanti passi devo fare per giungere al tuo regno? Nove<br />
passi di lumaca. Tre passi di oca. Quattro passi di<br />
granchio.” Dieci passi da uomo, dentro uno stanzone<br />
di venti metri per dieci, al se<strong>con</strong>do piano della banca<br />
nazionale, nel porto di questa città.<br />
Mause’s arriva a un piccolo ban<strong>con</strong>e di legno <strong>con</strong>sumato,<br />
e per niente maestoso. Dietro il ban<strong>con</strong>e, seduto<br />
a una scrivania, c’è uno cogli occhiali e la camicia<br />
celeste. Solleva gli occhi dalla calcolatrice. Guarda<br />
l’intruso. Vede una faccia scura e malefica come una di<br />
quelle maschere che certi pazzi portano su, dal viaggio<br />
in Kenia. Coi denti digrignati, dietro le labbra chiuse,<br />
in una specie di smorfia. Vede anche una pistola<br />
puntata, che sbuca da un cappotto nero.<br />
Una voce cupa e bassa mormora “ora tu ti alzi, e<br />
apri la cassa che hai alle spalle, e metti tutti i soldi in<br />
un sacchetto, e non calchi nessun cazzo di bottone,<br />
perché non vuoi che io ti sfasci la testa, e mi dai i soldi<br />
da bravo, se ti comporti bene, <strong>con</strong>tinui a <strong>con</strong>tare.”<br />
L’impiegato colla camicia celeste e gli occhiali si solleva<br />
dalla sedia girevole e cammina veloce verso la cassa,<br />
la apre colle dita che tremano, afferra un sacchetto<br />
della spesa, pieno, lo vuota, ci getta dentro mazzette<br />
di quattrini. Mazzette di quattrini.<br />
Un abito marrone coi capelli bianchi entra nello<br />
stanzone, arriva al banco, e la mano destra di Mause’s<br />
gli spezza il respiro: un cazzotto nel ventre. Una pedata<br />
in faccia lo manda all’ospedale. E a dormire.<br />
Camicia celeste <strong>con</strong>tinua a insacchettare mazzette.<br />
Pulisce il ripiano della cassaforte. Marcia spedito<br />
verso Cappotto Nero. Poggia il sacchetto sul banco,<br />
“se urli – la stessa voce cupa – prima che tu sei fuori<br />
tiro, ti spacco la testa come un melone <strong>con</strong> una pietra.<br />
Pensaci.”<br />
Mause’s si allontana, veloce com’è venuto. Al primo<br />
piano incrocia un tale che si arrampica veloce.<br />
Mause’s è alla fine della scala, quando la voce, in alto,<br />
urla: “aiuto!”<br />
Un uomo <strong>con</strong> un cappotto nero e due pistole a mezz’aria,<br />
che sparano un po’ più alto delle teste di decine<br />
di impiegati e clienti, e appena un niente sui berrettini<br />
verdi di due agenti professionisti, salta fuori sulla<br />
destra dell’atrio della banca. Con un salto è sulla porta.<br />
Poi fuori. Corre in mezzo a centinaia di persone, alle<br />
undici di mattina, di lunedì, nel Largo affollato di<br />
uomini che vanno in giù e in su, verso il porto e verso<br />
la città.<br />
Mause’s ha guadagnato una decina di metri, quan-<br />
88 89<br />
55<br />
60<br />
65<br />
70<br />
75