CAPITOLO III - IL BILANCIO D'ESERCIZIO - Meccanicamente

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definiamo liquidità immediate. Le disponibilità economiche, le liquidità differite e immediate costituiscono il cosiddetto attivo circolante o corrente 8 . Con tale termine vogliamo identificare in un’unica classe gli investimenti che hanno in comune il carattere di essere impieghi di breve durata, ovvero investimenti destinati a trasformarsi in moneta entro un periodo di tempo inferiore all’anno o, comunque, costituiti da denaro o valori assimilati. Per quanto riguarda in generale la struttura qualitativa della sezione di sinistra dello stato patrimoniale di un’azienda, tenendo conto delle suddette classificazioni, essa può essere così schematizzata (Fig. III.10). 2.4 Classificazione dei finanziamenti 10 Investimenti Materiali Immobilizzazioni Immateriali Attivo circolante Finanziarie Figura III.10 Per quanto concerne i finanziamenti, abbiamo già indicato una prima distinzione tra finanziamenti interni ed esterni a seconda della provenienza dei mezzi monetari. Orbene, la voce capitale netto, evidenziata nello stato patrimoniale, rappresenta il finanziamento interno del proprietario-imprenditore, destinato in modo permanente all’attività aziendale. I finanziamenti esterni, nello stato patrimoniale considerato, sono rappresentati dalle voci debiti v/fornitori e banca. Dobbiamo rilevare, tuttavia, che tali debiti, pur essendo entrambi finanziamenti esterni, ovvero capitale di terzi, sono classificabili in modo diverso. Infatti i debiti v/fornitori costituiscono debiti di funzionamento, cioè debiti che derivano dall’acquisto di merci, materie prime o servizi con pagamento differito. I debiti vs banche sono, invece, di finanziamento, ovvero prestiti di denaro fatti da banche di credito ordinario, esercitanti il credito a breve termine. Altra voce della stessa natura è costituita dai mutui passivi che però sono concessi da istituti finanziari specializzati nel credito a medio-lungo termine (es. Mediocredito). In linea generale rappresentiamo la struttura qualitativa della sezione di destra dello stato patrimoniale di un’azienda secondo il seguente schema: FINANZIAMENTI: Interni: Apporto del proprietario Esterni: Debiti di funzionamento Debiti di finanziamento Disponibilità economiche Liquidità differite (o disponibilità finanziarie) Liquidità immediate Per contrapposizione a questa classificazione, ma in relazione a finanziamenti concessi (investimenti) citiamo la distinzione tra crediti di funzionamento (per esempio il credito concesso alla clientela sottoforma di dilazione di pagamento) e crediti di finanziamento (per esempio prestiti in denaro fatti a favore di nostri clienti o ad altre imprese consociate). 8 Il termine attivo circolante sarebbe, a rigore, utilizzabile studiando il capitale o patrimonio sotto il profilo quantitativo monetario. Tuttavia, qui lo usiamo per evidenziare al lettore un’unica categoria di investimenti contrapposti, per durata e ritorno in forma liquida, alle immobilizzazioni. Questo termine è utilizzato anche del D.Lgs 127/91 (in attuazione alla IV direttiva Cee). Vedere Glossario in Appendice.
Ulteriore distinzione nell’ambito dei finanziamenti, sia interni sia esterni, può essere fatta con riferimento alla disponibilità temporale, per l’azienda, dei mezzi finanziari ottenuti per lo svolgimento dell’attività economica. Per quanto concerne i finanziamenti interni, cioè, il capitale proprio, esso non ha una scadenza. Infatti i mezzi raccolti a titolo di capitale proprio dell’impresa individuale o collettiva rimangono investiti nell’azienda fino al momento della liquidazione (cessazione volontaria o forzata dell’ente aziendale) senza che vi sia il problema del rimborso secondo scadenze presta-bilite. Inoltre, tale tipo di finanziamento è soggetto al rischio d’impresa, per cui il capitale proprio può risultare perduto (in parte o totalmente) per effetto di risultati economici negativi. I mezzi propri non comportano remunerazione obbligatoria, ma ciò dipende essenzialmente dai risultati economici raggiunti (generazione di risorse o consumi di risorse). Per quanto concerne, invece, i finanziamenti esterni, siano essi di funzionamento o di finanziamento, il discorso cambia profondamente. Trattasi, infatti, di crediti concessi da terzi che comportano, quindi: a) l’obbligo del rimborso secondo scadenze prestabilite o a richiesta del creditore; b) l’obbligo di una remunerazione costituita da un interesse esplicito (tasso percentuale prestabilito distinto dal capitale di rimborso) o implicito, cioè già compreso nella somma da corrispondere alla scadenza. Sulla base delle precedenti considerazioni per i finanziamenti esterni possiamo operare una classificazione sulla base della scadenza, ovvero del termine entro il quale il debito deve essere rimborsato. Parleremo pertanto convenzionalmente di: - debiti a breve termine, per scadenze fino a un anno con possibilità di rinnovo; - debiti a medio termine, per scadenze maggiori di un anno, ma inferiori o uguali a cinque anni; - debiti a lungo termine, per scadenze maggiori di 5 anni. Il complesso dei debiti a breve termine viene denominato anche passività correnti, in contrapposizione delle attività correnti o circolante che compaiono nell’attivo dello stato patrimoniale (vedi Fig. III.11). CLASSIFICAZIONE DEL PATRIMONIO DELL'IMPRESA PER CATEGORIE OMOGENEE STATO PATRIMONIALE (SCHEMA DI SINTESI) Investimenti ( o Attività) (€) Finaziamenti (o Passività (€) e capitale netto) Immobilizzazioni: De biti: Debito di : Materiali A breve termine - Mobili e arredamento 7.000 - Debiti v/fornitori 12.500 funzionamento - Attrezzature e impianti 7.500 - Debiti v/banche 2.500 finanziamento - Automezzi 4.500 Immateriali A medio-lungo termine - Spese d'impianto 1.000 - Mutui passivi 15.000 finanziamento Sub totale 30.000 Attivo circolante: - Merci 20.000 Capitale proprio o netto 16.000 Liquidità differite - Crediti v/clienti 5.000 Liquidità immediate - Cassa 250 - Banca c/c 750 Totale 46.000 Totale 46.000 Fig. III.11 Da quanto detto emerge che, quando si parla di capitale da un punto di vista qualitativo, non si attribuisce alcun valore agli elementi che lo compongono, né a quelli di sinistra né a quelli di destra dello stato patrimoniale. Tale aspetto, invece, viene esaminato quando gli investimenti e i finanziamenti sono espressi monetariamente, per mezzo della moneta di conto (concetto di capi-tale sotto il profilo quantitativo). 11
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