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CAPITOLO III - IL BILANCIO D'ESERCIZIO - Meccanicamente

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- dividendi su partecipazioni, che derivano dall’investimento in quote di capitale di società quali:<br />

s.p.a., s.r.1., s.a.p.a., ovvero da investimenti finanziari senza scopo di controllo sull’attività delle<br />

stesse.<br />

Altra categoria, della quale non compare nessuna voce nel conto economico considerato, è<br />

denominata proventi patrimoniali, di cui fanno parte le voci: fitti attivi derivanti da immobili locati<br />

e dividendi su partecipazioni quando la quota di capitale sia di maggioranza, anche relativa.<br />

La voce proventi vari o diversi rappresenta una categoria residuale di ricavi. La voce rimanenze di<br />

merci è inserita tra i ricavi d’esercizio, per i motivi spiegati al par. 3.2, pur non avendo la natura di<br />

ricavo. Ricordiamo che essa rettifica il costo degli acquisti di merci effettuati nel periodo<br />

amministrativo considerato.<br />

3.6 Aspetto economico della gestione. Distinzione tra operazioni interne ed esterne<br />

Nei paragrafi precedenti abbiamo identificato la nozione di costo e di ricavo, e in particolare<br />

quella di costo e di ricavo d’esercizio come elementi che derivano da operazioni riferibili all’intera<br />

vita aziendale o, quantomeno, al periodo amministrativo della durata di un anno (vedi par. 3.1).<br />

Siamo giunti, quindi, al terzo quesito che prospettammo nello stesso paragrafo, e cioè: che cosa<br />

stiamo indagando e analizzando allorché parliamo di costi e di ricavi, posto che essi sono originati<br />

da operazioni aziendali?<br />

Con riferimento alle fasi tipiche dell’attività aziendale, riassunte nel ciclo rappresentato<br />

investimento → produzione → vendita (o disinvestimento)<br />

e destinato a ripetersi, possiamo sottolineare che con l’investimento si acquisiscono i fattori<br />

produttivi necessari per esplicare l’attività dell’impresa; con la produzione si trasformano i fattori<br />

produttivi o, comunque, si accresce l’utilità dei beni acquisiti; con la vendita (o disinvestimento) si<br />

collocano sul mercato i prodotti o le merci oggetto dell'attività economica.<br />

L’investimento in fattori produttivi dà luogo a costi, mentre la vendita di beni o di altre<br />

condizioni produttive genera ricavi.<br />

Orbene, quando parliamo di costi e di ricavi, intendiamo riferirci «all’aspetto economico delle<br />

operazioni o accadimenti aziendali». E poiché le operazioni nel loro complesso costituiscono la<br />

gestione, se riferite al periodo amministrativo, ne discende che i costi e i ricavi riguardano l’aspetto<br />

economico della gestione o, quantomeno, dell’esercizio. Se, infatti, è l’investimento in fattori<br />

produttivi che genera costì d’esercizio, ed è la vendita che realizza ricavi d’esercizio, ne discende<br />

che solo le operazioni che mettono in comunicazione la nostra azienda con terzi soggetti producono<br />

costi e ricavi d’esercizio.<br />

Pertanto denomineremo queste operazioni «esterne», significando che esse permettono<br />

all’azienda di creare rapporti con l’ambiente economico-generale ed economico-tecnico (mercato).<br />

Per esempio: acquisto merci, pagamento di interessi, di salari, d’imposte, vendita merci... ecc.<br />

Per converso chiameremo «interne» quelle operazioni che restano nell’ ambito aziendale, ovvero<br />

che sono legate al processo produttivo e si svolgono, quindi, all'interno dell’azienda (conservazione<br />

e confezionamento di merci, lavorazione di materie prime per ottenere prodotti finiti... ecc.). Le<br />

operazioni interne riguardano l’aspetto tecnico della gestione, e non danno luogo a costi o ricavi di<br />

esercizio.<br />

3.7 Concetto di reddito.<br />

A questo punto, chiariti i concetti di costo e di ricavo, possiamo porci le seguenti domande: che<br />

cosa scaturisce dalla differenza tra costi e ricavi? E tra costi e ricavi d’esercizio?<br />

La differenza tra costi e ricavi, riferiti all’intera vita aziendale, è denominata reddito totale o<br />

globale.<br />

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