CAPITOLO III - IL BILANCIO D'ESERCIZIO - Meccanicamente
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Dal principio di continuità della gestione, di cui si è detto in precedenza, deriva, quale<br />
indissolubile corollario, che l’esercizio è una suddivisione convenzionale della gestione effet-tuata<br />
allo scopo di poterne valutare lìandamento e le prospettive future: valutazione che, appunto, trova<br />
nel bilancio d’esercizio, articolato nello stato patrimoniale, nel conto economico e, dall’1/1/93,<br />
nella nota integrativa, il documento istruttorio principale.<br />
Se, dunque, la gestione è un processo naturalmente inscindibile, se non per finalità di resoconto,<br />
è evidente come sia necessario considerare le operazioni non ancora concluse e quelle non ancora<br />
iniziate sotto l’aspetto finanziario ma già produttive di effetti economici, per quanto riguarda la loro<br />
influenza sia sul patrimonio d’impresa sia sul reddito.<br />
Vediamo allora cosa si intende per «operazioni non ancora iniziate sotto l’aspetto finanziario»<br />
o, detto in altri termini, per «operazioni in corso che non hanno ancora avuto la manifestazione<br />
finanziaria».<br />
Quando si parla di manifestazione finanziaria ci si riferisce alle uscite o alle entrate di denaro,<br />
oppure alla nascita di crediti o di debiti che consentono di determinare in modo sicuro l'entità dei<br />
costi e dei ricavi.<br />
Esaminiamo, pertanto, la gestione nei suoi due aspetti caratteristici e tra loro complementari:<br />
quello finanziario e quello economico. Il seguente schema consente di visualizzare i due aspetti,<br />
mettendone in evidenza le relazioni:<br />
INVESTIMENTI<br />
(sostenimento costi)<br />
44<br />
ENTRATE<br />
REPERIMENTO RISORSE FINANZIARIE<br />
USCITE o<br />
DEBITI<br />
PRODUZIONE<br />
ENTRATE o<br />
CREDITI<br />
DISINVESTIMENTI<br />
(conseguimento ricavi)<br />
Fig. <strong>III</strong>.28<br />
L’aspetto economico riguarda la successione di costi e di ricavi connessi con l’effettuazione delle<br />
diverse operazioni aziendali.<br />
L’aspetto finanziario, invece, è legato ai flussi e deflussi di risorse finanziarie scaturenti dalle<br />
operazioni di gestione effettuate.<br />
Dalla ripartizione della gestione in esercizi deriva la necessità di distinguere, nell’ ambito dei<br />
costi, i costi d’esercizio e i costì anticipati. Vi sono però anche altri fatti di gestione che producono<br />
effetti economici, influenzando il reddito d’esercizio, in periodi amministrativi contigui. In pratica,<br />
a esercitare effetti sul reddito e sulla struttura del capitale di più esercizi, non sono soltanto, per<br />
esempio, i costi per merci acquistate in un periodo ma non vendute nello stesso e, pertanto,<br />
disponibili per successive vendite, oppure i fìtti (o gli altri costi di servizi) pagati in un periodo, ma<br />
riferiti a servizi (per. es. l’uso di un immobile) di cui l’impresa potrà fruire per una parte del periodo<br />
amministrativo successivo o, ancora, i costi di quei fattori produttivi che per loro natura consentono<br />
un uso ripetuto (costi delle immobilizzazioni).<br />
Considerazioni analoghe valgono per i ricavi.<br />
Ma quali sono allora tipicamente le altre operazioni in corso e quali sono i criteri per una loro<br />
identificazione?<br />
Si pensi, ad esempio, a servizi di cui l’impresa ha già usufruito e che, quindi, sa-ranno<br />
incorporati nella produzione realizzata nel periodo amministrativo considerato, ma che non hanno<br />
dato luogo a movimenti di risorse monetarie o a impegni di movimenti futuri (nascita di debiti).<br />
E, ancora, si pensi ai rischi connessi con la possibilità di riscuotere integralmente o meno i<br />
crediti vantati verso la clientela, oppure ai rischi collegati con le lavorazioni effettuate dall’im-presa<br />
che potrebbero procurare danneggiamenti a terzi, dei quali l’impresa può esser chiamata a<br />
rispondere.