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Aprile - Giugno Bollettino - Diocesi di Rimini

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<strong>Bollettino</strong> Diocesano 2010 - n.2<br />

Quando Carla <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> voler essere “sposa” <strong>di</strong> Gesù, intende esprimere la sua<br />

consacrazione verginale nella ra<strong>di</strong>calità <strong>di</strong> una scelta assolutamente prioritaria.<br />

Non c’è nulla che valga nella sua vita all’infuori <strong>di</strong> Gesù. È Lui che dà senso<br />

alla sua vita e a tutte le cose. La sua scelta verginale le fa “sentire” Cristo come<br />

senso totale dell’esistenza; <strong>di</strong> qui la ragione del linguaggio tenero e confidente<br />

a cui ricorre. Con la sua professione religiosa, Carla vive la sponsalità della<br />

Chiesa e rende testimonianza della sua ineffabile comunione con Cristo.<br />

“Quando si ama lo Sposo si pensa come Lui, si ama come Lui, si agisce<br />

come Lui e si desidera solo ciò che piace a Lui”. “Signore, voglio che ogni anelito<br />

della mia vita Ti appartenga, ogni mio passo, ogni movimento, ogni battito<br />

del cuore, ogni mio pensiero. Signore, voglio essere tua nel tempo, perché<br />

voglio essere tua nell’eternità”. “Dopo me<strong>di</strong>tazione sono stata per soli cinque<br />

minuti zitta, ascoltando Gesù. Egli mi ha parlato e mi ha detto: ’Carla ti voglio<br />

tutta per me, tutta capisci?’”. “Gesù mi ha chiesto il cuore ed io, Gesù, Ti ho<br />

risposto <strong>di</strong> non desiderare altro. Sì, questo desiderio io lo sento tanto forte in<br />

me che è un continuo tormento.” “Come è bello amare il Signore!”.<br />

È ben cosciente delle conseguenze della sua consacrazione, vede già in<br />

prospettiva dove la porterà l’intima unione con Cristo. “Ora sono sposa <strong>di</strong><br />

Gesù… so <strong>di</strong> essere sposa <strong>di</strong> un Dio crocifisso e nulla mi spaventa né sorprende.<br />

Lui è sulla Croce, ed io, sua sposa, dove pretendo <strong>di</strong> stare? - Con Lui certamente.<br />

E allora? – Tutto il patire e il gioire con Lui e per Lui”.<br />

2. La vita per i sacerdoti. Abbiamo ascoltato il Signore risorto: “Come il<br />

Padre ha mandato me, anch’io mando voi”. In questo anno sacerdotale non<br />

possiamo non ritornare sulla de<strong>di</strong>zione della Venerabile alla santificazione dei<br />

sacerdoti. La <strong>di</strong>gnità del ministero sacerdotale è più volte sottolineata nei suoi<br />

scritti. In una lettera al suo <strong>di</strong>rettore spirituale, scriveva: “Per me il sacerdote<br />

è un uomo senza un cuore suo perché ha soltanto le sofferenze e le angosce<br />

degli uomini, suoi fratelli, e nel suo batte il cuore <strong>di</strong> Cristo. Sì, mi sono offerta<br />

tutta per per i sacerdoti... come Gesù per i suoi apostoli... come il sacerdote si<br />

offre per tutti”. Nella medesima lettera afferma: “Nel sacerdote trovo soprattutto<br />

Gesù. Ed offrirsi per Gesù le pare poco?”. Queste sono le parole che non<br />

esaltano la figura umana del sacerdote, il quale potrebbe anche non vivere in<br />

modo e<strong>di</strong>ficante la propria missione, ma richiamano i fondamenti oggettivi,<br />

sacramentali, del ministero sacerdotale. Il prete amministra verità, fortezza,<br />

grazia, perché è legato a Cristo, Pastore e Capo del suo popolo.<br />

“Il sacerdote deve essere come lo vuole Gesù. Sì, padre, voglio che sia<br />

sempre così: sacerdote come lo vuole Gesù... tutto luce, tutto amore per le<br />

anime... Si, sia sempre così, sia sempre così”. Voleva che ogni sacerdote fosse<br />

santo perché dal volto trasparisse il volto <strong>di</strong> Gesù. “Nel sacerdote vorrei vedere<br />

il volto <strong>di</strong> Gesù; se sofferente, tanto meglio”.<br />

Pregava e faceva pregare spesso le sue beniamine o le ragazze che frequentavano<br />

il suo laboratorio <strong>di</strong> cucito per i sacerdoti e se sapeva <strong>di</strong> qualche<br />

prete in crisi, correva dalle suore per coinvolgerle nella preghiera e nel sacrificio.<br />

Dall’ospedale <strong>di</strong> Bologna, quando, ormai minata dal male, sente la morte<br />

Omelie<br />

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