14.07.2013 Views

Aprile - Giugno Bollettino - Diocesi di Rimini

Aprile - Giugno Bollettino - Diocesi di Rimini

Aprile - Giugno Bollettino - Diocesi di Rimini

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

<strong>Bollettino</strong> Diocesano 2010 - n.2<br />

“ascoltano la sua voce e lo seguono”.<br />

In sintesi cinque tratti scolpiscono il volto del bel Pastore nei confronti del<br />

gregge, e cinque parole schizzano il ritratto delle pecore docili e fedeli. A <strong>di</strong>fferenza<br />

dei falsi pastori, il pastore buono “conosce” le sue pecore, le “chiama” per<br />

nome, una ad una; “cammina” alla testa del suo gregge e lo <strong>di</strong>fende dai ladri;<br />

garantisce la vita delle pecore al punto da “offrire la sua stessa vita” per la loro<br />

incolumità; “unifica” il gregge e costruisce il grande ovile dove tutte le pecore<br />

possono essere raccolte e <strong>di</strong>fese; conduce dentro quelle che stanno fuori, per<br />

“dare loro la vita eterna”. D’altro canto le sue pecore “riconoscono” la voce del<br />

pastore, lo “ascoltano”, lo “seguono”, “<strong>di</strong>ventano” un solo gregge, “stanno” sicure<br />

e serene nella stretta tenera e forte tra la mano del Padre e quella del Figlio.<br />

2. Pascete il gregge <strong>di</strong> Dio che vi è affidato”: esorta, Pietro, i pastori-presbiteri<br />

delle Chiese del suo tempo, “quale anziano (“presbitero”) come loro” (cfr.<br />

1Pt 5,1ss). Questa è la funzione assegnata ai pastori della Chiesa: “ri-presentare”,<br />

ossia rendere presente l’unico pastore. Niente <strong>di</strong> più, niente <strong>di</strong> meno. La<br />

formula solenne della dogmatica cristiana e cattolica asserisce che il sacerdote<br />

“agisce in persona <strong>di</strong> Cristo Capo e Pastore”, con il dono–compito <strong>di</strong> insegnare,<br />

santificare, governare la comunità dei credenti. Papa Benedetto ha riproposto<br />

questa verità nella sua nettezza qualche giorno fa, spiegandone il senso in<br />

modo molto <strong>di</strong>retto.<br />

Nell’uso più comune, esplicita il Papa, “rappresentare” in<strong>di</strong>ca il fatto <strong>di</strong> “ricevere<br />

una delega da una persona per essere presente al suo posto, perché colui<br />

che è rappresentato è assente dall’azione concreta”. E prosegue: “Il sacerdote<br />

rappresenta il Signore allo stesso modo? La risposta è no, perché nella Chiesa<br />

Cristo non è mai assente; la Chiesa è il suo corpo vivo e il Capo della Chiesa è<br />

lui, presente e operante in essa” (U<strong>di</strong>enza gen., 14 aprile 2010).<br />

Il presbiterato non rende dei poveri cristiani successori in serie o legali sostituti<br />

dell’unico sommo Sacerdote, per il semplice fatto che non c’è un vuoto<br />

<strong>di</strong> Cristo da colmare. Infatti Cristo Pastore non si è reso assente o latitante con<br />

la sua risurrezione. E la sua ascensione al cielo non ha inaugurato una lunga,<br />

interminabile sede vacante. Cristo continua a mantenere la promessa: “Ecco,<br />

io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”. Il Signore Gesù non è<br />

un presente-assente, ma è l’unico che, come Dio, può coniugare il verbo essere<br />

sempre e solo alla prima persona singolare del tempo presente: “IO-SO-<br />

NO”. Pertanto coloro che lo rappresentano, non occupano il suo posto rimasto<br />

sgombro, ma lo ri-presentano, lo rendono presente facendosi trasparenti al suo<br />

mistero e alla sua azione redentrice. In poche parole, l’or<strong>di</strong>nazione rende i <strong>di</strong>aconi,<br />

i presbiteri e i vescovi, nel loro proprio grado, rappresentanti insostituibili,<br />

ma non sostitutivi, <strong>di</strong> Cristo Capo, Pastore e Servo.<br />

Questa trasparenza dei pastori all’unico Pastore perennemente presente<br />

implica – e ciò vale per il Papa come per i semplici sacerdoti – una sorta <strong>di</strong><br />

“carta d’identità”, da cui emerge il seguente profilo: i pastori sono i cristiani<br />

che consegnano lealmente e lietamente la propria vita al supremo Pastore,<br />

unicamente perché egli se ne serva, e non per un progetto <strong>di</strong> autorealizzazione.<br />

I chiamati infatti sono coloro per i quali “l’Agnello sarà il loro pastore” (II lett.)<br />

Omelie<br />

15

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!