Aprile - Giugno Bollettino - Diocesi di Rimini
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<strong>Bollettino</strong> Diocesano 2010 - n.2<br />
“ascoltano la sua voce e lo seguono”.<br />
In sintesi cinque tratti scolpiscono il volto del bel Pastore nei confronti del<br />
gregge, e cinque parole schizzano il ritratto delle pecore docili e fedeli. A <strong>di</strong>fferenza<br />
dei falsi pastori, il pastore buono “conosce” le sue pecore, le “chiama” per<br />
nome, una ad una; “cammina” alla testa del suo gregge e lo <strong>di</strong>fende dai ladri;<br />
garantisce la vita delle pecore al punto da “offrire la sua stessa vita” per la loro<br />
incolumità; “unifica” il gregge e costruisce il grande ovile dove tutte le pecore<br />
possono essere raccolte e <strong>di</strong>fese; conduce dentro quelle che stanno fuori, per<br />
“dare loro la vita eterna”. D’altro canto le sue pecore “riconoscono” la voce del<br />
pastore, lo “ascoltano”, lo “seguono”, “<strong>di</strong>ventano” un solo gregge, “stanno” sicure<br />
e serene nella stretta tenera e forte tra la mano del Padre e quella del Figlio.<br />
2. Pascete il gregge <strong>di</strong> Dio che vi è affidato”: esorta, Pietro, i pastori-presbiteri<br />
delle Chiese del suo tempo, “quale anziano (“presbitero”) come loro” (cfr.<br />
1Pt 5,1ss). Questa è la funzione assegnata ai pastori della Chiesa: “ri-presentare”,<br />
ossia rendere presente l’unico pastore. Niente <strong>di</strong> più, niente <strong>di</strong> meno. La<br />
formula solenne della dogmatica cristiana e cattolica asserisce che il sacerdote<br />
“agisce in persona <strong>di</strong> Cristo Capo e Pastore”, con il dono–compito <strong>di</strong> insegnare,<br />
santificare, governare la comunità dei credenti. Papa Benedetto ha riproposto<br />
questa verità nella sua nettezza qualche giorno fa, spiegandone il senso in<br />
modo molto <strong>di</strong>retto.<br />
Nell’uso più comune, esplicita il Papa, “rappresentare” in<strong>di</strong>ca il fatto <strong>di</strong> “ricevere<br />
una delega da una persona per essere presente al suo posto, perché colui<br />
che è rappresentato è assente dall’azione concreta”. E prosegue: “Il sacerdote<br />
rappresenta il Signore allo stesso modo? La risposta è no, perché nella Chiesa<br />
Cristo non è mai assente; la Chiesa è il suo corpo vivo e il Capo della Chiesa è<br />
lui, presente e operante in essa” (U<strong>di</strong>enza gen., 14 aprile 2010).<br />
Il presbiterato non rende dei poveri cristiani successori in serie o legali sostituti<br />
dell’unico sommo Sacerdote, per il semplice fatto che non c’è un vuoto<br />
<strong>di</strong> Cristo da colmare. Infatti Cristo Pastore non si è reso assente o latitante con<br />
la sua risurrezione. E la sua ascensione al cielo non ha inaugurato una lunga,<br />
interminabile sede vacante. Cristo continua a mantenere la promessa: “Ecco,<br />
io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”. Il Signore Gesù non è<br />
un presente-assente, ma è l’unico che, come Dio, può coniugare il verbo essere<br />
sempre e solo alla prima persona singolare del tempo presente: “IO-SO-<br />
NO”. Pertanto coloro che lo rappresentano, non occupano il suo posto rimasto<br />
sgombro, ma lo ri-presentano, lo rendono presente facendosi trasparenti al suo<br />
mistero e alla sua azione redentrice. In poche parole, l’or<strong>di</strong>nazione rende i <strong>di</strong>aconi,<br />
i presbiteri e i vescovi, nel loro proprio grado, rappresentanti insostituibili,<br />
ma non sostitutivi, <strong>di</strong> Cristo Capo, Pastore e Servo.<br />
Questa trasparenza dei pastori all’unico Pastore perennemente presente<br />
implica – e ciò vale per il Papa come per i semplici sacerdoti – una sorta <strong>di</strong><br />
“carta d’identità”, da cui emerge il seguente profilo: i pastori sono i cristiani<br />
che consegnano lealmente e lietamente la propria vita al supremo Pastore,<br />
unicamente perché egli se ne serva, e non per un progetto <strong>di</strong> autorealizzazione.<br />
I chiamati infatti sono coloro per i quali “l’Agnello sarà il loro pastore” (II lett.)<br />
Omelie<br />
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