14.07.2013 Views

Aprile - Giugno Bollettino - Diocesi di Rimini

Aprile - Giugno Bollettino - Diocesi di Rimini

Aprile - Giugno Bollettino - Diocesi di Rimini

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Don Duilio Magnani<br />

<strong>Bollettino</strong> Diocesano 2010 - n.2<br />

Don Duilio Magnani era nato a Misano Adriatico, l’11 giugno 1928.<br />

Viene or<strong>di</strong>nato sacerdote il 28 giugno 1953, dal vescovo Luigi Santa, assieme<br />

ai confratelli don Andrea Baiocchi, don Pasquale Campobasso, don<br />

Valerio Cesari. È subito cappellano a San Savino. Nell’anno 1957, è parroco a<br />

Sant’Ermete, sino al 1964. Era la prima parrocchia e vi arrivava con il suo fervore<br />

giovanile. Per aumentare la partecipazione dei fedeli, ogni domenica faceva la<br />

processione al cimitero. Teneva tridui solenni che preparavano le feste dei santi,<br />

venerati in parrocchia.<br />

Aprì il circolo ACLI , <strong>di</strong>ede vita alla filodrammatica. Ebbe la consolazione <strong>di</strong><br />

tre sacerdoti: don Giuseppe Scalpellini, don Silvano Rughi e don Sanzio Monal<strong>di</strong>ni.<br />

La prima Messa <strong>di</strong> don Silvano, il 29 giugno 1967, fu a Corpolò perché a<br />

Sant’Ermete non vi era la chiesa, e tutti i parrocchiani <strong>di</strong> Sant’Ermete riempirono<br />

la chiesa <strong>di</strong> Corpolò.<br />

A <strong>Rimini</strong>, fu parroco a San Giuliano Mare e assistente <strong>di</strong> Azione Cattolica,<br />

dopo mons. Pasolini. Il suo sacerdozio nacque negli anni in cui i confratelli lottavano<br />

per<br />

tenere sal<strong>di</strong> i fedeli alla fede e alla pratica religiosa. Il comunismo, che veniva<br />

dall’Oriente, cercava <strong>di</strong> invadere tutta l’Europa. Don Duilio, battagliero per<br />

natura e per la sua vocazione <strong>di</strong> parroco, lottò apertamente perché i suoi fedeli<br />

non aderissero alla dottrina atea e materialista.<br />

All’esperanto, il nuovo latino della Chiesa, de<strong>di</strong>cò le sue forti energie. Batté<br />

a macchina tutto il Messale romano tradotto in esperanto. Spesso lavorava <strong>di</strong><br />

notte. Di questa lingua internazionale, parlò subito al nuovo vescovo Giovanni<br />

Locatelli. Anche il vescovo predecessore, Emilio Biancheri era stato entusiasta.<br />

Per la prima volta, nel 1976, il vescovo Biancheri aveva dato il benvenuto, in<br />

esperanto, a San Marino, ai Congressisti dell’associazione internazionale degli<br />

insegnanti esperantisti. Ripeteva poi, con vivo compiacimento: “Si vedeva che<br />

capivano quel che leggevo ed anch’io ho capito molto dei loro interventi”.<br />

Il nuovo vescovo Giovanni, il 28 giugno 1977, nominò don Duilio Incaricato<br />

<strong>di</strong>ocesano del gruppo dell’UECI. Era l’anno in cui Papa Paolo VI aveva autorizzato<br />

l’Arcivescovo <strong>di</strong> Cracovia, il futuro Papa Giovanni Paolo II, a celebrare la<br />

Messa in esperanto. Don Duilio ricordava sempre, commosso, l’abbraccio che<br />

ricevette dal Papa, il 19 aprile 1980, in occasione della u<strong>di</strong>enza pontificia alla<br />

<strong>Diocesi</strong> <strong>di</strong> <strong>Rimini</strong>. L’esperanto era la sua passione, poiché gli offriva la possibilità<br />

Necrologi<br />

155

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!