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il teRRitORiO<br />
insieme ° <strong>ottobre</strong> <strong>2012</strong><br />
32<br />
la filieRa del teSSile<br />
Iniziamo, a partire da questo<br />
numero di <strong>Insieme</strong>, un percorso<br />
alla scoperta del tessile<br />
pratese che ci farà conoscere<br />
sia informazioni di carattere<br />
generale sulle fasi complessive<br />
del ciclo produttivo, sia definizioni<br />
e procedimenti tecnici<br />
sulle varie lavorazioni. L’intento<br />
è quello di fornire nozioni<br />
di tipo divulgativo a quanti<br />
sono interessati a conoscere<br />
più da vicino l’intero processo<br />
produttivo del prodotto tessile<br />
pratese. E lo facciamo avvalendoci<br />
di un prezioso manuale,<br />
pubblicato nel 1999, a<br />
cura della FIL S.p.A. di Prato,<br />
una società a capitale interamente<br />
pubblico, che si occupa<br />
di formazione, innovazione<br />
e lavoro, soprattutto a favore<br />
dei soggetti svantaggiati.<br />
IL CAMBIAMENTO<br />
DELLA PRODUZIONE<br />
TESSILE PRATESE<br />
Nel settore del tessile/abbigliamento,<br />
a partire dall’immediato<br />
dopoguerra, si<br />
sono verificati cambiamenti<br />
sostanziali nelle tecnologie<br />
produttive, nei materiali,<br />
nelle esigenze dei clienti,<br />
dei confezionisti e dei consumatori<br />
finali. È opportuno,<br />
quindi, riportare una panoramica<br />
di questi cambiamenti,<br />
prima di addentrarci<br />
nello specifico della filiera<br />
tessile.<br />
Nel dopoguerra, a partire<br />
dagli anni Cinquanta - primi<br />
anni Sessanta, abbiamo<br />
assistito a consistenti ordini<br />
di tessuto cardato, dove<br />
gli articoli tipici erano le flanelle,<br />
le dovettine, le crepelline,<br />
il paltò, tutti con peso<br />
elevato e ottenuti con impiego<br />
prevalente di lana cardata,<br />
nuova o rigenerata, ossia<br />
ottenuta dagli stracci,<br />
con una forte personalizzazione<br />
del tessuto, prevalentemente<br />
nella fase della tessitura,<br />
con processi di rifinizione<br />
classici e abbastanza<br />
standardizzati.<br />
Dalla metà degli anni Sessanta,<br />
assistiamo a una<br />
maggiore ricerca nella progettazione<br />
dei filati, per<br />
quanto riguarda le miste, i<br />
colori e la forma, con l’introduzione<br />
del nylon come<br />
fibra di rinforzo, che comporta<br />
una maggiore attenzione<br />
e nuove problematiche<br />
nelle fasi di tintoria e rifinizione.<br />
Assistiamo, inoltre,<br />
a un impiego di fibre naturali<br />
più pregiate della lana cardata,<br />
come la lana pettinata<br />
e il cotone, insieme a peli<br />
e lane pregiate. Anche sul<br />
fronte degli ordini si registrano<br />
lotti più ridotti, con i tes-<br />
suti fantasia più leggeri che<br />
prendono il sopravvento sui<br />
tessuti classici del periodo<br />
precedente e con i tempi di<br />
consegna che si riducono<br />
enormemente.<br />
Dalla metà degli anni Settanta<br />
si assiste all’introduzione<br />
delle fibre artificiali e<br />
sintetiche. Una novità che<br />
implica un grande cambiamento<br />
per le tintorie e le rifinizioni,<br />
che si dotano di<br />
nuove macchine e sviluppano<br />
nuove e specifiche competenze<br />
per il trattamento<br />
di questi materiali. E’ questo<br />
il periodo in cui si iniziano<br />
a produrre anche tessuti<br />
per l’arredamento e tessuti<br />
a maglia. La produzione<br />
classica si riduce drasticamente,<br />
a vantaggio di articoli<br />
di tutti i tipi, di tutti i pesi<br />
e di tutti i materiali e le destinazioni<br />
d’uso, con il conseguente<br />
frazionamento degli<br />
ordini e i tempi di consegna