22.10.2013 Views

Shop in the City

"Wake me up, when september ends" (svegliami quando finisce settembre), cantavano i Green Day. Alzi la mano chi non l'ha pensato almeno una volta nella vita. Perché settembre é fatto così, o lo si ama o lo si odia. Si ricomincia a lavorare, i bambini tornano a scuola e le giornate si accorciano. Ma é anche il momento giusto per iscriversi ad un corso, iniziare a correre e regalarsi uno scrub rigenerante - con la scusa dell'abbronzatura che va via-. Soprattutto, per noi torinesi è il mese di Mito SettembreMusica, Torino Spiritualità, Cheese, Torino Danza e chi più ne ha più ne metta. C’è un risveglio culturale – che in verità non si è mai addormentato veramente, visto che anche agosto è stato bello ricco – che metterebbe allegria e voglia di fare a chiunque. Quindi: se il cambio di stagione suggerisce di prepararsi al letargo voi non gli credete e iniziate a pianificare il vostro autunno aggiungendo appuntamenti al calendario. Vi aiutiamo noi con le nostre rubriche e il programma di sala che contiene (quasi) tutti gli appuntamenti da non perdere.

"Wake me up, when september ends" (svegliami quando finisce settembre), cantavano i Green
Day. Alzi la mano chi non l'ha pensato almeno una volta nella vita.
Perché settembre é fatto così, o lo si ama o lo si odia. Si ricomincia a lavorare, i bambini tornano
a scuola e le giornate si accorciano. Ma é anche il momento giusto per iscriversi ad un corso,
iniziare a correre e regalarsi uno scrub rigenerante - con la scusa dell'abbronzatura che va via-.
Soprattutto, per noi torinesi è il mese di Mito SettembreMusica, Torino Spiritualità, Cheese,
Torino Danza e chi più ne ha più ne metta. C’è un risveglio culturale – che in verità non si è mai
addormentato veramente, visto che anche agosto è stato bello ricco – che metterebbe allegria e
voglia di fare a chiunque. Quindi: se il cambio di stagione suggerisce di prepararsi al letargo voi
non gli credete e iniziate a pianificare il vostro autunno aggiungendo appuntamenti al
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coach<br />

L<strong>in</strong>dy Hop<br />

L<strong>in</strong>dy Hop è una ballo americano<br />

nato ad Harlem, New York, negli<br />

anni '20 -'30 del secolo scorso.<br />

La struttura del ballo è <strong>in</strong> 8 tempi.<br />

Il L<strong>in</strong>dy Hop <strong>in</strong>clude numerose figure<br />

ed acrobazie ed elementi derivati<br />

dal charleston, dal tip tap, dallo<br />

shag e dal cakewalk.<br />

Le scarpe<br />

Le scarpe devono essere comode e<br />

avere la suola scivolosa (a seconda dei<br />

terreni l’obiettivo è quello di fare poco<br />

attrito). Può essere di cuoio, di gomma<br />

consumata – ovvero usata!- o rivestita<br />

di bufal<strong>in</strong>a – chiedere al proprio<br />

calzolaio-.<br />

la danza dell’allegria, della gioia.<br />

È Impossibile non vedere stampato<br />

sul viso dei baller<strong>in</strong>i un sorriso.<br />

Musica jazz – lo sw<strong>in</strong>g – e molta<br />

improvvisazione. Si chiama L<strong>in</strong>dy Hop<br />

e da qualche tempo è diventato molto<br />

di moda a Tor<strong>in</strong>o ma non solo. “È un<br />

momento di forte espansione per<br />

questo ballo - spiega Giulia Cicerale,<br />

maestra di L<strong>in</strong>dy Hop a Tor<strong>in</strong>o e<br />

fondatrice, <strong>in</strong>sieme a Stefano<br />

Tertulliani, dell’associazione Dusty<br />

Jazz - c’è una sorta di febbre sw<strong>in</strong>g.<br />

Sia a Tor<strong>in</strong>o sia <strong>in</strong> altre regioni come<br />

l’Emilia o la Toscana. Io ho scoperto<br />

questo ballo <strong>in</strong> Spagna nel 2009.<br />

Me ne sono subito <strong>in</strong>namorata e,<br />

con il mio compagno Stefano, abbiamo<br />

<strong>in</strong>iziato a girare l’Europa per impararlo<br />

e trovare il nostro stile”. Il L<strong>in</strong>dy Hop è<br />

nato a New York e più precisamente ad<br />

Harlem, negli anni ’20 e ’30 del secolo<br />

scorso. È un ballo di coppia <strong>in</strong> 8 tempi,<br />

dove l’uomo conduce e la donna segue.<br />

Esistono però figure che prevedono dei<br />

82 | 10 . 2013 | <strong>Shop</strong> <strong>in</strong> <strong>the</strong> <strong>City</strong><br />

Da Harlem a Tor<strong>in</strong>o il passo - di danza - è breve e ha<br />

conquistato tutti. A settembre <strong>in</strong> città si terrà anche<br />

il primo festival dedicato al L<strong>in</strong>dy Hop<br />

febbre sw<strong>in</strong>g<br />

di Maria Grazia Belli<br />

passi da eseguire da soli (solo steps).<br />

“Dopo aver seguito un corso a Tor<strong>in</strong>o –<br />

cont<strong>in</strong>ua Cicerale – siamo stati <strong>in</strong><br />

Francia, <strong>in</strong> Svezia e <strong>in</strong> Slovenia.<br />

Poi, dopo due anni, siamo tornati per<br />

<strong>in</strong>segnarlo”. Solo quest’anno ne hanno<br />

organizzati sette e sicuramente a<br />

settembre ne partiranno altrettanti.<br />

È una danza che lascia spazio<br />

all’improvvisazione e <strong>in</strong>clude molte<br />

figure e acrobazie che provengono dal<br />

charleston, dal tip tap, dallo shag e dal<br />

cakewalk. “Quando possiamo danziamo<br />

con gruppi dal vivo. C’è molto dialogo<br />

tra la musica, i musicisti e i baller<strong>in</strong>i –<br />

cont<strong>in</strong>ua - tutti giocano a improvvisare<br />

<strong>in</strong>sieme. C’è un grande scambio di<br />

energia”. Naturalmente ampio spazio è<br />

dato all’abbigliamento, che deve essere<br />

‘a tema’. “Noi non siamo assolutisti,<br />

ognuno può vestirsi come vuole –<br />

cont<strong>in</strong>ua Cicerale -. Personalmente è un<br />

lato con cui mi piace giocare”. La moda<br />

di riferimento e dalla f<strong>in</strong>e degli anni ’20<br />

agli <strong>in</strong>izi degli anni ’40. Sia per gli<br />

uom<strong>in</strong>i sia per donne. Meglio usare

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