n° 2 (pdf)
n° 2 (pdf)
n° 2 (pdf)
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
TAVOLA<br />
ROTO<br />
TOND<br />
NDA<br />
IL TELECONTROLLO<br />
AL SERVIZIO<br />
DEI PROCESSI<br />
IDRICI<br />
Quanto conta, per le municipalizzate e le aziende che operano nella gestione<br />
delle acque, un buon sistema di telecontrollo? Ne abbiamo parlato con<br />
i responsabili di Endress+Hauser, EFA Automazione e GE Intelligent Platforms<br />
Roberto Catania<br />
›Da qualche anno a questa parte l’adozione di sistemi di<br />
telecontrollo è diventato uno degli obiettivi prioritari delle<br />
municipalizzate e delle aziende che operano nella gestione<br />
dei processi idrici. Ma qual è lo stato dell’arte dei moderni<br />
sistemi di telecontrollo e, soprattutto, in che modo è possibile<br />
realizzare quella gestione integrata del ciclo dell’acqua di cui<br />
si parla così spesso? Per capirne di più abbiamo chiesto a tre<br />
aziende operanti nel settore - Endress+Hauser, EFA Automazione<br />
e GE Intelligent Platforms di spiegarci qual è<br />
il contributo che i player tecnologici possono fornire al settore<br />
acqua, in termini sia di componenti sia di consulenza.<br />
Chiediamo innanzitutto ai nostri interlocutori di illustrarci<br />
quali sono le peculiarità che differenziano il settore acqua<br />
da altri ambiti (oil&gas, energia, industria) che pure sono<br />
coinvolti in attività di telecontrollo.<br />
Secondo Alessandro Provesi, Business Driver Solutions Endress+Hauser<br />
Italia, sono soprattutto le dinamiche dei processi<br />
a fare la differenza: “Nel settore acque, sono indubbiamente più<br />
lente. Soprattutto se raffrontate a quelle di altri settori, pensiamo<br />
per esempio alle reti elettriche, che per loro natura necessitano<br />
di monitorare fenomeni che evolvono in pochi millisecondi<br />
e, pertanto, obbligano ad adottare RTU sofisticate e parimenti<br />
costose”.<br />
“Questo aspetto - puntualizza Luca Cavalli, responsabile comunicazione<br />
industriale di EFA Automazione - non deve però far<br />
sottovalutare le sfide a livello di integrazione e gestione, sia<br />
impiantistica sia sul piano della supervisione e del data-warehouse.<br />
È vero che i processi idrici sono da un punto di vista temporale<br />
lenti e quindi presentano meno dati per nodo raccolti nei<br />
database e nei sistemi di supervisione, ma normalmente un’applicazione<br />
di telecontrollo raccoglie svariate decine o centinaia<br />
di nodi, richiedendo capacità di data-warehouse e data-mining<br />
oltre che di integrazione ed omogeneizzazione dati”.<br />
Per Massimo Merli, General Manager GE Intelligent Platforms<br />
Italia, il discorso è ancora più complesso e coinvolge almeno<br />
tre fattori chiave: sicurezza, disponibilità delle risorse e gestione<br />
delle perdite. “Per la distribuzione dell’acqua bianca è<br />
necessario garantire un controllo sicuro, evitando intrusioni da<br />
persone non autorizzate per garantire la qualità dell’acqua, che<br />
poi viene utilizzata e bevuta dalle persone. Parlando invece di<br />
acque nere è fondamentale garantire la sicurezza ambientale,<br />
occorre cioè essere certi che il controllo della qualità dell’acqua<br />
immessa nell’ambiente sia efficace sempre. Un altro aspetto è<br />
quello della disponibilità: per quanto concerne l’utente domestico<br />
è molto importante il livello di qualità del servizio offerto e<br />
la continuità nell’erogazione dell’acqua e della funzionalità del<br />
sistema fognario. Allo stesso modo per l’industria che fa uso di<br />
flussi idrici si ha necessità, pena l’interruzione della produzione,<br />
di avere una disponibilità 7 x 24 x 365 e questo va garantito<br />
con un sistema di controllo affidabile e che consenta un’alta<br />
disponibilità. Infine non si può prescindere dalla contabilità delle<br />
risorse e delle perdite, ovvero deve essere integrato nel sistema<br />
di telecontrollo il computo dei flussi con report continui, così da<br />
poter facilmente interpretare i dati e intervenire laddove serva e<br />
monitorando/contenendo così anche i costi di gestione”.<br />
64 n.2 maggio 2011<br />
<br />
precedente successiva prima pagina stampa cerca