n° 2 (pdf)
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Acquedotti, trattamenti civili, trattamenti industriali, stazioni di<br />
sollevamento, irrigazione, reti di distribuzione: esistono ambiti<br />
nei quali l’utilizzo del telecontrollo può essere più critico o si<br />
può parlare ormai di una gestione integrata del ciclo di vita<br />
dell’acqua?<br />
“Le tipologie di impianti e di soluzioni sono altamente variegate”, ci<br />
spiega Luca Cavalli. Lo stesso livello tecnologico raggiunto negli<br />
impianti è molto diverso. Si va da impianti tele-controllati via modem,<br />
ad architettura più distribuite sfruttando le più moderne tecnologie:<br />
rete mobile dati (2G-3G), rete Adsl, VPN, database distribuiti<br />
con sistemi di sincronizzazione ed analisi dati fruibili via Web”.<br />
Della stessa opinione Alessandro Provesi secondo cui vale la<br />
pena scindere il discorso in due: telecontrollo e automazione degli<br />
impianti. Nel primo caso le criticità sono collegate alla capacità del<br />
telecontrollo di adattarsi alle varie situazioni delocalizzate presenti<br />
nella gestione del SII e si sintetizza con la capacità del sistema di<br />
comunicare in vari modi (Gprs, radio, WiFi, fibra ottica ecc.) per<br />
consentire al gestore di ‘connettere’ tutte le stazioni remote mantenendo<br />
un’univoca interfaccia sistemistica al centro di controllo.<br />
Per quanto riguarda la possibilità di parlare di un sistema integrato<br />
di gestione del ciclo idrico, si nota la sempre crescente volontà dei<br />
gestori (clienti finali) di adottare un sistema modulare e scalabile<br />
che assolva, con i suoi diversi componenti (Rtu, PLC, server, scada,<br />
Web platform, reperibilità, manutenzione) alla creazione di un<br />
unico, a volte anche molto complesso, sistema di gestione delle<br />
informazioni provenienti dal campo.<br />
Anche General Electrics opera una distinzione: “Pensiamo al<br />
ciclo dell’acqua come diviso in due macro fasi, - commenta<br />
Massimo Merli - la prima è quella relativa al trattamento e alla<br />
distribuzione, la seconda alla fase di raccolta, depurazione e smaltimento.<br />
Se nell’ambito civile risulta più critica la fase di trattamento<br />
e distribuzione per le sue possibili ricadute sulla salute pubblica,<br />
nell’industria ha maggior criticità la parte di raccolta, depurazione e<br />
smaltimento per l’impatto che il processo può avere sull’ambiente<br />
dove le industrie scaricano le acque”.<br />
Entriamo nel dettaglio: perché il telecontrollo può aumentare<br />
l’efficienza degli impianti? E soprattutto, in che modo il dato<br />
che viene estratto può diventare un patrimonio per le municipalizzate<br />
e le società di gestione degli impianti?<br />
La visione di EFA Automazione è molto chiara: “Il telecontrollo, il<br />
tele-monitoraggio o la semplice raccolta dati e gestione allarmi migliorano<br />
in prima battuta drasticamente la manutenzione e la gestione<br />
dei manutentori - assicura Luca Cavalli -. Questo vale<br />
per interventi sia straordinari sia ordinari. In molti impianti la raccolta<br />
e l’analisi dei dati permette una più semplice ottimizzazione<br />
degli stessi.“<br />
Più che di efficienza degli impianti, spesso legata a soluzioni<br />
tecniche di automazione o elettromeccaniche, sarebbe opportuno<br />
parlare di efficienza della gestione, ci tiene a sottolineare<br />
Endress+Hauser. “È abbastanza consolidato che l’investimento in<br />
sistemi di telecontrollo porta come benefica conseguenza l’interazione<br />
tra gli impianti in tempo reale, ottimizzando la conoscenza<br />
delle problematiche e consentendo di limitare sopralluoghi inutili,<br />
limitando le ore uomo utilizzate per acquisire la conoscenza della<br />
situazione attuale e consentendo di intervenire al momento opportuno.<br />
La grande quantità di dati estratti consente svariate possibilità<br />
di ottimizzazione: la visione storica degli andamenti consente<br />
di apportare modifiche operative che possono condurre a risparmi<br />
energetici o ad una ottimizzazione degli impianti gestiti (riduzione<br />
n.2 maggio 2011<br />
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