25.01.2014 Views

n° 2 (pdf)

n° 2 (pdf)

n° 2 (pdf)

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

TAVOLA<br />

ROTO<br />

T<br />

NDA<br />

in quantità). Se il sistema consente la lettura di dati diagnostici<br />

dalla strumentazione in campo sarà molto più facile per il gestore<br />

pianificare gli interventi ed avere una maggiore disponibilità<br />

degli impianti. A volte la disponibilità di dati deve essere modellata<br />

sulle reali esperienze per non rischiare di proporre sistemi<br />

sovradimensionati rispetto alle reali necessità del gestore con<br />

conseguente lievitazione dei costi. In questo un fornitore che<br />

mira ad essere partner del cliente può supportare il cliente nel<br />

processo decisionale mettendo in gioco l’esperienza maturata<br />

in situazioni analoghe”.<br />

Centrale nella visione di GE Intelligent Platforms, il ruolo del cosiddetto<br />

Water Leaked Management: “Una raccolta sistematica<br />

e un’archiviazione intelligente dei dati è il punto di partenza per<br />

una serie di analisi il cui scopo è evidenziare per esempio le<br />

perdite, quindi è poi possibile intervenire per contenere gli sprechi.<br />

È inoltre la base su cui programmare una manutenzione<br />

efficiente, nonché uno strumento per ottimizzare l’utilizzo delle<br />

risorse e degli impianti. È molto importante che la raccolta e<br />

l’archiviazione dei dati venga fatta sfruttando standard e sistemi<br />

di comunicazione e controllo aperti per agevolare il più possibile<br />

lo scambio e l’utilizzo delle informazioni derivanti dai dati.”<br />

L’integrazione con l’automazione e la strumentazione di<br />

campo resta ancora uno degli aspetti chiave: ma quanto<br />

conta avere un unico interlocutore?<br />

“Oggigiorno l’integrazione fra componenti diversi non è più un<br />

problema - assicura Luca Cavalli di EFA Automazione - anzi<br />

dà la possibilità di scegliere la miglior soluzione esistente sul<br />

mercato in ogni ambito. Da un punto di vista elettronico sul campo,<br />

l’arma in mano del progettista è la scelta di protocolli di<br />

comunicazione standard. Mentre da un punto di vista della supervisione<br />

ed analisi dati, si ha piena possibilità di scelta sia in<br />

ambito connettività con i vari standard di comunicazione e VPN<br />

supportati, sia in ambito gestione dati con i prodotti standard<br />

de-facto nel settore IT”.<br />

Di parere leggermente diverso Alessandro Provesi di<br />

Endress+Hauser, secondo cui vale la pena riflettere sull’obiettivo<br />

del gestore e sulle sue capacità interne di ingegneria e di<br />

service. “Parlare di sistemi aperti è fondamentale per consentire<br />

al gestore di avere una effettiva libertà di azione nell’implementazione<br />

pluriennale del suo sistema di gestione del ciclo idrico<br />

integrato ma una collaborazione stretta con un unico interlocutore<br />

è spesso il risultato migliore qualora, per qualsiasi motivo,<br />

il gestore non abbia la capacità di ingegnerizzare internamente<br />

il progetto nel suo insieme o, ancora di più, quando richieda al<br />

sistema funzioni evolute quali la diagnostica espressa in precedenza,<br />

che sono patrimonio quotidiano della ricerca e sviluppo<br />

di fornitori lungimiranti.<br />

L’utilizzo di standard aperti è centrale anche nella filosofia<br />

GE Intelligent Platforms: “L’esigenza di integrazione tra il telecontrollo<br />

e l’automazione è importante e sicuramente sono<br />

da preferirsi comunicazioni con standard e sistemi aperti, che<br />

prevedono l’integrazione con sistemi wireless e di sicurezza. In<br />

questo caso è quindi un vantaggio avere un unico interlocutore<br />

che garantisca piena compatibilità tra le parti. Quando parliamo<br />

di integrazione con la strumentazione il discorso cambia un po’<br />

nel settore acqua, dove non sono ancora massivamente impiegati<br />

sensori intelligenti e quindi evidentemente non è un punto<br />

focale per il mercato idrico rispetto ad altri ambiti di controllo di<br />

processo”.<br />

Al di là dei costi (economici e di manutenzione) quali sono<br />

le difficoltà principali di una nuova implementazione e cosa<br />

proponete per risolverle?<br />

“La prima sfida solitamente è l’interfacciamento con i sistemi di<br />

controllo locali o con i sistemi parziali di telecontrollo esistenti<br />

- risponde Massimo Merli -. In Italia è difficile pensare a una<br />

realtà dove è completamente assente un sistema di controllo. Il<br />

trasferimento di dati da un sistema preinstallato al nuovo sistema<br />

è una delle maggiori criticità: non è ammissibile un’interruzione<br />

o una perdita dei dati precedenti. Quello che GE mette in campo<br />

è una serie di soluzioni pensate specificamente per ambiti critici<br />

e per i processi idrici in particolare, oltre all’esperienza globale<br />

nel settore idrico. GE ha infatti una divisione Water che realizza<br />

impianti idrici in tutto il mondo e tutte le altre divisioni beneficiano<br />

di queste esperienze”.<br />

“Spesso l’ostacolo tra una realizzazione effettivamente aderente<br />

alle esigenze di un cliente e la fornitura in tempi diversi di<br />

parti del sistema è dovuta a una mancante pianificazione del<br />

sistema come investimento pluriennale - aggiunge Alessandro<br />

Provesi -. In molti casi vengono richiesti e confrontati costi di<br />

singoli componenti hardware o di licenze come parametri per<br />

definire quale sistema adottare. Una progettualità integrale, soprattutto<br />

per gestori di medie e grandi dimensioni, richiederebbe<br />

invece un’analisi approfondita di come dovrà essere il sistema<br />

alla fine, considerando le problematiche di comunicazione, le<br />

funzioni del software, tipicizzando gli interventi sugli impianti<br />

per stabilire la portata globale dell’intervento. Solo successivamente<br />

si può dividere il sistema in sottoinsiemi coerenti con<br />

gli investimenti previsti nel business plan del gestore, anno per<br />

anno, ma avendo così la certezza di non trovarsi, dopo due<br />

66 n.2 maggio 2011<br />

<br />

precedente successiva prima pagina stampa cerca

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!