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pag. 216-318 - Siapec

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COMUNICAZIONI E POSTER<br />

attendibilità la presenza di lesioni attive ed offre lo strumento<br />

per una più corretta programmazione del follow-up.<br />

Metodica Immunocyt (u-Cyt+) nella diagnosi e<br />

follow-up del carcinoma transizionale della<br />

vescica<br />

A. Bernardi, M. Gussio, P. Lovadina, P. Luparia, E. Berardengo<br />

S.C. Anatomia Patologica 4, Ospedale “San Giovanni Antica<br />

Sede”, ASO San Giovanni Battista di Torino, Torino<br />

Introduzione<br />

A Fradet e Lockart si deve la messa a punto della metodica<br />

Immunocyt (uCyt+) che evidenzia markers specifici del tumore<br />

della vescica presenti in cellule esfoliate dall’epitelio<br />

transizionale in campioni di urina spontanea. Il test specie nei<br />

tumori a basso grado se combinato con la citologia può migliorare<br />

significativamente la sensibilità diagnostica.<br />

Metodi<br />

In uno studio prospettico preliminare 106 campioni di urina<br />

spontanea da pazienti, età media 64 anni, previa filtrazione su<br />

membrane Watman 25 um sono stati processati con u-Cyt+<br />

Kit (DiagnoCure) che utilizza in immunofluorescenza gli anticorpi<br />

19A211 coniugato con texas Red contro un antigene<br />

carcinoembrionale ad alto peso molecolare e M0.344 +<br />

LDQ10 coniugati con fluoresceina contro mucine citoplasmatiche<br />

presenti in molti tumori della vescica. La lettura<br />

con microscopio a fluorescenza, doppio filtro, obiettivo 40x<br />

è stata eseguita parallelamente al test citologico in doppio<br />

cieco.<br />

Risultati<br />

Sono stati identificati tre gruppi di pazienti (pz).<br />

Primo: 15 pz con patologia prostatica benigna o maligna, 14<br />

con test citologico. Concordanza 76,92% (10/13) tra u-Cyt+<br />

e citologia e discordanza in 3 casi u-Cyt+ positivi e citologia<br />

negativa, specificità di u-Cyt+ 53,84%.<br />

Secondo: 44 pz sintomatici per disuria, ematuria, cistiti: 43<br />

con test citologico. Concordanza 60,46% (26/43) tra u-Cyt+<br />

e citologia, discordanza in 6 casi u-Cyt+ negativi e citologia<br />

positiva (3 negativi alla cistoscopia, 1 G3) e in 11 casi u-Cyt+<br />

positivi e citologia negativa (1 G1, 1 confermato negativo alla<br />

biopsia). Sensibilità dei due tests 69,76%, specificità di u-<br />

Cyt+ 55,81%.<br />

Terzo: 47 pz con pregresso tumore della vescica, 44 con test<br />

citologico. Concordanza 68,18% (30/44) tra u-Cyt+ e citologia,<br />

discordanza in 2 casi u-Cyt+ negativi e citologia positiva<br />

(1 confermato negativo) e in 12 casi u-Cyt+ positivi e citologia<br />

negativa (3 positivi al controllo istologico, 1 pz trattato<br />

con BCG, 1 falso positivo). Sensibilità 77,27%, specificità<br />

di u-Cyt+ 63,63%.<br />

Conclusioni<br />

Nel “management” del carcinoma transizionale della vescica<br />

Immunocyt abbinato alla citologia si conferma valido aiuto<br />

per diagnosi e follow-up. Lesioni delle basse vie urinarie<br />

possono dare false positività (nel 1° gruppo bassa specificità<br />

di u-Cyt+ che aumenta passando al 2°-3° gruppo). Incremento<br />

della sensibilità nel 2° e 3° gruppo di 9 punti %.<br />

Galectina-3 nella valutazione pre-operatoria<br />

dei noduli tiroidei: citologia convenzionale<br />

vs. citologia su strato sottile<br />

R. Zappacosta, R. Bellocci, E. Dell’Osa, S. Andreozzi, M.<br />

Liberatore, S. Setta, F. Francomano * , U. Tatasciore, S.<br />

Rosini<br />

Sezione di Citodiagnostica, Dipartimento di Oncologia e<br />

Neuroscienze; * Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Università<br />

“G. d’Annunzio”, Chieti-Pescara<br />

Introduzione<br />

La caratterizzazione preoperatoria dei noduli tiroidei, mediante<br />

test immunocitochimico con Galectina-3 (Gal-3) è ormai<br />

una procedura diagnostica riconosciuta da molte Istituzioni<br />

Internazionali 1 2 . Infatti oltre a fornire un criterio oggettivo<br />

di caratterizzazione biologica della lesione nodulare<br />

tiroidea, tale test combina anche la semplicità di esecuzione<br />

ad un ridotto time-consuming.<br />

Obiettivo del nostro studio retrospettivo è stato quello di comparare<br />

i risultati ottenuti dall’esecuzione del test su materiale<br />

residuo da citologia in fase liquida (TLC) con i risultati ottenuti<br />

su materiale citologico convenzionale (CC), al fine di individuare<br />

una metodica scevra da interferenze tecniche (causa<br />

di risultati discordanti) validandola per la pratica routinaria.<br />

Metodi<br />

L’espressione di Gal-3 (Ylem, 1:100) è stata valutata sul materiale<br />

residuo di 30 preparati TLC (4 carcinomi papillari, 11<br />

proliferazioni papillari sospette; 12 proliferazioni follicolari<br />

sospette; 3 sospette neoplasie oncocitarie) e su 15 campioni<br />

preparati CC decolorati (5 carcinomi papillari e 10 proliferazioni<br />

follicolari sospette) tutti ottenuti da pazienti con noduli<br />

tiroidei palpabili candidati alla resezione chirurgica. Per<br />

tutti i casi citologici erano disponibili i corrispondenti esami<br />

istologici. Sui preparati sono stati valutati: pattern di immunopositività,<br />

cellularità, morfologia e conservazione cellulare,<br />

presenza di materiale di fondo.<br />

Risultati<br />

Le correlazioni tra diagnosi citologica ed espressione immunocitochimica<br />

di Gal-3 sono rappresentate in Tabella I. Abbiamo<br />

osservato spesso, sui preparati immunocitochimici da<br />

CC, false positività imputabili ad artefatti da fissazione all’aria<br />

nonché alterazioni del dettaglio citologico conseguenti alla<br />

formazione di spessi aggregati cellulari. Nei CC si rilevava<br />

costantemente un fondo “sporco” per la presenza di detriti<br />

ematici e cellulari. Infine, la metodica di allestimento ICC<br />

del preparato CC è stata di gran lunga più complessa.<br />

Conclusioni<br />

L’allestimento TLC dei campioni citologici tiroidei per lo<br />

studio immunocitochimico con Gal-3 permette, anche a distanza<br />

di ventiquattro mesi dal prelievo, di ottenere ottimi risultati.<br />

I vantaggi sono da ricondurre ad assenza di interferenze<br />

di fondo dovute ad aspecificità, (conseguente migliore<br />

interpretabilità dei risultati), ad omogenea distribuzione delle<br />

cellule positive su tutto il vetrino, a minore richiesta di anticorpo<br />

impiegato, a bassissimo time-consuming.<br />

Riteniamo, quindi, che lo studio immunocitochimico con<br />

Gal-3 dei preparati tiroidei da agoaspirazione, allestiti su<br />

strato sottile, possa aumentare l’efficienza e l’efficacia dello<br />

diagnostica tiroidea e confermarsi un valido mezzo per la caratterizzazione<br />

delle lesioni tiroidee e per la selezione dei pazienti<br />

effettivamente da sottoporre ad intervento chirurgico.

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