Studio territorio del fiume Tagliamento. Azione 1 - GAL Venezia ...
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Il Comune di San Michele al <strong>Tagliamento</strong> è fortemente influenzato dalla presenza <strong>del</strong>la<br />
località Bibione. La costa e la laguna non sono solo natura, ma anche cultura e tradizione.<br />
In questi spazi fatti d'acqua, di canneti, di isolotti e lidi sabbiosi si conservano, infatti, i modi e<br />
i ritmi <strong>del</strong>la presenza antica <strong>del</strong>l'uomo, che fin da epoche remotissime qui ha trovato rifugio e<br />
sostentamento. In particolare il valore culturale <strong>del</strong>la Laguna di Bibione si manifesta negli usi,<br />
negli strumenti e nei manufatti tradizionali, la cui più preziosa e più tipica espressione è<br />
certamente il casone lagunare, che per secoli è stato luogo di vita e di lavoro per intere<br />
famiglie di pescatori.<br />
Il mare e le valli di Bibione e l’entroterra di San Michele al <strong>Tagliamento</strong> narrano la storia <strong>del</strong><br />
<strong>territorio</strong> e <strong>del</strong>la nostra civiltà. Vi sono custoditi, infatti, importanti reperti archeologici: la<br />
vecchia linea di costa che porta le tracce <strong>del</strong>le fondamenta <strong>del</strong>l'antica città e i numerosi relitti<br />
di navi romane, che secoli or sono solcavano queste acque per raggiungere le colonie <strong>del</strong>la<br />
X Regio, la villa marittima romana <strong>del</strong> Motteron dei Frati a Bibione, il medievale punto di<br />
dogana <strong>del</strong>la Serenissima a Baseleghe, gli insediamenti palafitticoli di San Gaetano e molti<br />
altri esempi.<br />
Sono stati ritrovati frammenti ceramici a pareti sottilissime non verniciate, decorate con<br />
applicazione di gocce in rilievo (foglie d'acqua), riconducibili a coppe, coppette, bicchieri:<br />
questo dato è da ritenersi assolutamente anomalo dai confronti con i materiali di siti analoghi<br />
e coevi (il I sec. d.C., momento particolarmente favorevole per tutta l'area). Sono state<br />
prodotte da officine <strong>del</strong> vasaio aquileiese Clemens, le Sariusschalen (coppe tipo Sarius), che<br />
trova un confronto puntuale a Torre di Pordenone. Altra ceramica di pregio, la Terra sigillata,<br />
sia aretina che norditalica è presente nel sito in forme lisce e decorate.<br />
In alcune successive prospezioni in situ venivano rinvenute, sconvolte dal moto ondoso, le<br />
strutture superstiti di due edifici, posti alla foce <strong>del</strong> Canale Lugugnana, frammiste a centinaia<br />
di frammenti ceramici associabili, per confronti, alla tipologia <strong>del</strong>le ceramiche invetriate<br />
veneziane, vetri, ceramiche graffite, acrome, una grande quantità di chiodi ormai<br />
completamente incrostati ed alcune monete, ancora in fase di studio; di grandissimo<br />
interesse un frammento in piombo di una bolla ducale. A testimonianza <strong>del</strong> transito dei<br />
pellegrini reduci dalla terrasanta verso i paesi di origine, è il ritrovamento, quantitativamente<br />
esiguo ma storicamente di grande interesse, di alcuni frammenti di ceramica assolutamente<br />
fuori contesto, tra cui, rarissimo, un fondo di ciotola in maiolica arcaica, prodotta nel XIV<br />
secolo nell’area tarantina, che è a tutt’oggi l’unico esemplare rinvenuto al di fuori <strong>del</strong>la laguna<br />
di <strong>Venezia</strong>. Una attestazione dei traffici commerciali da <strong>Venezia</strong> (e quindi dall'area bizantina)<br />
verso i territori soggetti al Patriarcato di Aquileia ci viene fornita dai materiali ceramici<br />
estremamente rari rinvenuti nel sito: Zeuxippus Ware (1 frammento di piatto, XIII secolo)<br />
Corinto ware (10 frammenti di ciotola) Maiolica arcaica (XIII secolo, 20 frammenti) Islamica<br />
(piatto, 1 frammento) nonché i già citati oltre 200 frammenti di invetriata tipo "Campalto".<br />
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