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Tesi Specializzazion.. - Ingegneria Strutturale - Politecnico di Milano

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Introduzione al metodo degli Elementi Finiti Cap. 1<br />

4. La formulazione debole per problemi stazionari<br />

La formulazione forte (formulazione <strong>di</strong>fferenziale) non è in genere adeguata, alla ricerca della<br />

soluzione fisica del problema per l’elevato or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> derivazione richiesto. Come esempio si<br />

consideri l’equazione <strong>di</strong> un filo elastico. Questa ricavata considerando il carico <strong>di</strong>stribuito su tutta la<br />

linea (equazione della linea funicolare), se ho un carico concentrato la soluzione fisica esiste, ma non<br />

è soluzione del modello matematico assunto (la soluzione è continua ma non derivabile con<br />

continuità). Serve una formulazione alternativa che consenta <strong>di</strong> ridurre l’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> derivazione<br />

richiesto alla funzione incognita. Tramite una serie <strong>di</strong> passaggi matematici (tra cui la moltiplicazione<br />

per una funzione test ed un’integrazione per parti) si passa da un problema <strong>di</strong>fferenziale <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne 2m<br />

ad uno in forma integrale <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne m. Questo problema viene definito come formulazione debole del<br />

problema <strong>di</strong>fferenziale. Ad esempio il problema del filo elastico in formulazione forte:<br />

2<br />

d Φ<br />

− =<br />

2<br />

dx<br />

w(0)<br />

= 0<br />

f ( x)<br />

per<br />

Φ(<br />

l)<br />

= 1<br />

0 < x < l<br />

viene ricondotto alla formulazione debole: cercare Φ nello spazio V tale che<br />

l<br />

l<br />

⎡1<br />

dv<br />

⎤<br />

2<br />

J ( Φ)<br />

= min J ( v)<br />

= min⎢<br />

∫ ( ) dx − ∫ v ⋅ fdx⎥<br />

per ogni v (funzione test) appartenente allo spazio V.<br />

⎣2<br />

dx<br />

0 0 ⎦<br />

se Φ è soluzione del problema variazionale, allora la formulazione forte è equivalente alla debole.<br />

Bisogna definire ora qual è lo spazio in cui si cerca la soluzione. Dato che si deve integrare una<br />

funzione derivata m volte, si potrebbe imporre che V sia lo spazio C m (derivabile con continuità sino<br />

all’or<strong>di</strong>ne m) tuttavia si è visto che la derivata <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne m può non essere continua. Se m è l’or<strong>di</strong>ne<br />

<strong>di</strong> derivazione presente nel problema variazionale, si <strong>di</strong>mostra che lo spazio V in cui cercare la<br />

soluzione è lo spazio <strong>di</strong> Sobolev H m . A <strong>di</strong>fferenza dello spazio C m , spazio delle funzioni continue con<br />

derivata continua sino all’or<strong>di</strong>ne m, lo spazio H m contiene anche le funzioni continue ma con derivata<br />

<strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne m non continua in un numero finito <strong>di</strong> punti [L10].<br />

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