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Società Innovazione<br />
Donne<br />
al cospetto<br />
della scienza<br />
Arriva a Parma la mostra che r<strong>it</strong>rae<br />
trenta scienziate <strong>it</strong>aliane alle prese con<br />
l’acceleratore LHC. Scoprire l’origine<br />
dell’Universo è una “questione femminile”<br />
DI EUGENIO FEDOLFI<br />
Si occupano di ricerche sui<br />
materiali magnetici di cui saranno<br />
fatti gli hard disk e i sensori<br />
del futuro. Studiano la cresc<strong>it</strong>a<br />
ep<strong>it</strong>assiale per realizzare le nanostrutture<br />
con cui si costruiranno<br />
le celle solari di terza<br />
generazione e i laser per le telecomunicazione<br />
di domani. Sono<br />
le ricercatrici dell’IMEM, l’Ist<strong>it</strong>uto<br />
dei Materiali per l’Elettronica ed<br />
il Magnetismo, centro di ricerca<br />
d’eccellenza che ha sede al<br />
Campus univers<strong>it</strong>ario di Parma. E<br />
sono anche le rappresentanti di<br />
un mondo della scienza al femminile<br />
oggi in forte cresc<strong>it</strong>a.<br />
«Attualmente noi ricercatrici siamo<br />
nove, mentre i nostri colleghi<br />
sono ventidue. Recentemente,<br />
tuttavia, ci sono stati lievi incrementi<br />
della presenza femminile».<br />
Brillanti laureate in fisica, Paola<br />
Frigeri, Franca Albertini,<br />
Giovanna Trevisi e Lucia Nasi<br />
fanno parte della “quota rosa”<br />
dell’ist<strong>it</strong>uto, e raccontano la loro<br />
esperienza di ricercatrici scientifiche.<br />
«La tendenza è pos<strong>it</strong>iva: le assunzioni<br />
del 2009 hanno riguardato<br />
cinque membri del personale, di<br />
cui tre donne e due uomini. In<br />
questo senso si può dire che le<br />
cose stiano cominciando a cambiare<br />
davvero. Anche se nei ruoli<br />
di responsabil<strong>it</strong>à la componente<br />
maschile è pressoché totale».<br />
Perché?<br />
«Principalmente per ragioni anagrafiche.<br />
Non è da molto tempo<br />
che il mondo della scienza<br />
ha iniziato ad aprirsi alle donne,<br />
e non è da molto tempo che le<br />
donne hanno iniziato ad interessarsi<br />
alla scienza. È proprio<br />
in questa direzione che si deve<br />
lavorare di più».<br />
Attraverso quali strumenti?<br />
«Con progetti che avvicinino le<br />
donne alla scienza, proponendo<br />
modelli pos<strong>it</strong>ivi e contribuendo<br />
a sfatare m<strong>it</strong>i e pregiudizi. La<br />
serie di iniziative “Scienza: la<br />
parola alle donne” ne è un perfetto<br />
esempio. Gli eventi dedicati<br />
alle scuole fanno incontrare<br />
alle giovani studentesse figure<br />
femminili che possono diventare<br />
un riferimento: si mostra cosa<br />
fa concretamente una scienziata,<br />
quali soddisfazioni raccoglie,<br />
come concilia i diversi ruoli che<br />
spesso una donna si trova a ricoprire.<br />
Tutto questo è molto<br />
importante perché spesso le<br />
ragazze rinunciano a seguire i<br />
propri interessi per paura».<br />
«La tendenza è<br />
pos<strong>it</strong>iva, ma nei ruoli<br />
di responsabil<strong>it</strong>à la<br />
componente maschile<br />
è pressochè totale»<br />
90mila euro da PROVINCIA e fondazione<br />
Arriva “Tempo in più” per<br />
conciliare famiglia e lavoro<br />
Ci si domanda molto spesso,da gen<strong>it</strong>ori, come fare a conciliare<br />
tempi di v<strong>it</strong>a famigliare e tempi di v<strong>it</strong>a professionale. Una<br />
questione complessa che porta sempre a fare delle scelte e talvolta<br />
qualche sacrificio. Per non penalizzare l’occupazione<br />
femminile e al contempo favorire la matern<strong>it</strong>à, la Provincia<br />
di Parma, con il contributo di Fondazione Cariparma, ha riaperto<br />
il bando del progetto “Tempo in più”: nel complesso<br />
un finanziamento di 90mila euro a sostegno di gen<strong>it</strong>ori<br />
che per dedicarsi ai figli hanno deciso di ridurre il proprio<br />
orario lavorativo. Potranno beneficiare dei finanziamenti<br />
i gen<strong>it</strong>ori di bambini da 0 a 3 anni che siano lavoratori<br />
dipendenti, a progetto o autonomi, oltre che t<strong>it</strong>olari d’impresa,<br />
in possesso di risorse economiche non superiori<br />
ad un valore ISEE di 29.283 euro annui. La chiusura del<br />
bando è prevista per le 12 del 3 dicembre 2009. Ulteriori<br />
informazioni sul s<strong>it</strong>o www.provincia.parma.<strong>it</strong> o telefonando<br />
all’Ufficio Pari opportun<strong>it</strong>à della Provincia di Parma. [V. M.]<br />
COSTITUITO L’ALBO DEI FORNITORI ACCREDITATI<br />
Tagesmutter: un<br />
aiuto concreto per le<br />
mamme che lavorano<br />
DI VALENTINA MANGIA<br />
Il progetto Tagesmutter (“mamme<br />
di giorno”) prende concretamente<br />
avvio con la cost<strong>it</strong>uzione<br />
dell’Albo degli enti e dei soggetti<br />
accred<strong>it</strong>ati a erogare il servizio.<br />
L’iniziativa del Comune, promossa<br />
con la collaborazione dell’associazione<br />
nazionale Domus, darà alle<br />
famiglie la possibil<strong>it</strong>à di rivolgersi<br />
ai soggetti inser<strong>it</strong>i nell’Albo, appunto<br />
le “mamme di giorno”, per<br />
l’accudimento dei propri figli.<br />
«Grazie all’Albo dei forn<strong>it</strong>ori - ha<br />
spiegato l’assessore al Welfare<br />
del Comune di Parma, Lorenzo<br />
Lasagna - nel quale vengono<br />
[20] novembre 2009 IL MESE MAGAZINE