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Novembre - Ilmese.it

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Società Innovazione<br />

Donne<br />

al cospetto<br />

della scienza<br />

Arriva a Parma la mostra che r<strong>it</strong>rae<br />

trenta scienziate <strong>it</strong>aliane alle prese con<br />

l’acceleratore LHC. Scoprire l’origine<br />

dell’Universo è una “questione femminile”<br />

DI EUGENIO FEDOLFI<br />

Si occupano di ricerche sui<br />

materiali magnetici di cui saranno<br />

fatti gli hard disk e i sensori<br />

del futuro. Studiano la cresc<strong>it</strong>a<br />

ep<strong>it</strong>assiale per realizzare le nanostrutture<br />

con cui si costruiranno<br />

le celle solari di terza<br />

generazione e i laser per le telecomunicazione<br />

di domani. Sono<br />

le ricercatrici dell’IMEM, l’Ist<strong>it</strong>uto<br />

dei Materiali per l’Elettronica ed<br />

il Magnetismo, centro di ricerca<br />

d’eccellenza che ha sede al<br />

Campus univers<strong>it</strong>ario di Parma. E<br />

sono anche le rappresentanti di<br />

un mondo della scienza al femminile<br />

oggi in forte cresc<strong>it</strong>a.<br />

«Attualmente noi ricercatrici siamo<br />

nove, mentre i nostri colleghi<br />

sono ventidue. Recentemente,<br />

tuttavia, ci sono stati lievi incrementi<br />

della presenza femminile».<br />

Brillanti laureate in fisica, Paola<br />

Frigeri, Franca Albertini,<br />

Giovanna Trevisi e Lucia Nasi<br />

fanno parte della “quota rosa”<br />

dell’ist<strong>it</strong>uto, e raccontano la loro<br />

esperienza di ricercatrici scientifiche.<br />

«La tendenza è pos<strong>it</strong>iva: le assunzioni<br />

del 2009 hanno riguardato<br />

cinque membri del personale, di<br />

cui tre donne e due uomini. In<br />

questo senso si può dire che le<br />

cose stiano cominciando a cambiare<br />

davvero. Anche se nei ruoli<br />

di responsabil<strong>it</strong>à la componente<br />

maschile è pressoché totale».<br />

Perché?<br />

«Principalmente per ragioni anagrafiche.<br />

Non è da molto tempo<br />

che il mondo della scienza<br />

ha iniziato ad aprirsi alle donne,<br />

e non è da molto tempo che le<br />

donne hanno iniziato ad interessarsi<br />

alla scienza. È proprio<br />

in questa direzione che si deve<br />

lavorare di più».<br />

Attraverso quali strumenti?<br />

«Con progetti che avvicinino le<br />

donne alla scienza, proponendo<br />

modelli pos<strong>it</strong>ivi e contribuendo<br />

a sfatare m<strong>it</strong>i e pregiudizi. La<br />

serie di iniziative “Scienza: la<br />

parola alle donne” ne è un perfetto<br />

esempio. Gli eventi dedicati<br />

alle scuole fanno incontrare<br />

alle giovani studentesse figure<br />

femminili che possono diventare<br />

un riferimento: si mostra cosa<br />

fa concretamente una scienziata,<br />

quali soddisfazioni raccoglie,<br />

come concilia i diversi ruoli che<br />

spesso una donna si trova a ricoprire.<br />

Tutto questo è molto<br />

importante perché spesso le<br />

ragazze rinunciano a seguire i<br />

propri interessi per paura».<br />

«La tendenza è<br />

pos<strong>it</strong>iva, ma nei ruoli<br />

di responsabil<strong>it</strong>à la<br />

componente maschile<br />

è pressochè totale»<br />

90mila euro da PROVINCIA e fondazione<br />

Arriva “Tempo in più” per<br />

conciliare famiglia e lavoro<br />

Ci si domanda molto spesso,da gen<strong>it</strong>ori, come fare a conciliare<br />

tempi di v<strong>it</strong>a famigliare e tempi di v<strong>it</strong>a professionale. Una<br />

questione complessa che porta sempre a fare delle scelte e talvolta<br />

qualche sacrificio. Per non penalizzare l’occupazione<br />

femminile e al contempo favorire la matern<strong>it</strong>à, la Provincia<br />

di Parma, con il contributo di Fondazione Cariparma, ha riaperto<br />

il bando del progetto “Tempo in più”: nel complesso<br />

un finanziamento di 90mila euro a sostegno di gen<strong>it</strong>ori<br />

che per dedicarsi ai figli hanno deciso di ridurre il proprio<br />

orario lavorativo. Potranno beneficiare dei finanziamenti<br />

i gen<strong>it</strong>ori di bambini da 0 a 3 anni che siano lavoratori<br />

dipendenti, a progetto o autonomi, oltre che t<strong>it</strong>olari d’impresa,<br />

in possesso di risorse economiche non superiori<br />

ad un valore ISEE di 29.283 euro annui. La chiusura del<br />

bando è prevista per le 12 del 3 dicembre 2009. Ulteriori<br />

informazioni sul s<strong>it</strong>o www.provincia.parma.<strong>it</strong> o telefonando<br />

all’Ufficio Pari opportun<strong>it</strong>à della Provincia di Parma. [V. M.]<br />

COSTITUITO L’ALBO DEI FORNITORI ACCREDITATI<br />

Tagesmutter: un<br />

aiuto concreto per le<br />

mamme che lavorano<br />

DI VALENTINA MANGIA<br />

Il progetto Tagesmutter (“mamme<br />

di giorno”) prende concretamente<br />

avvio con la cost<strong>it</strong>uzione<br />

dell’Albo degli enti e dei soggetti<br />

accred<strong>it</strong>ati a erogare il servizio.<br />

L’iniziativa del Comune, promossa<br />

con la collaborazione dell’associazione<br />

nazionale Domus, darà alle<br />

famiglie la possibil<strong>it</strong>à di rivolgersi<br />

ai soggetti inser<strong>it</strong>i nell’Albo, appunto<br />

le “mamme di giorno”, per<br />

l’accudimento dei propri figli.<br />

«Grazie all’Albo dei forn<strong>it</strong>ori - ha<br />

spiegato l’assessore al Welfare<br />

del Comune di Parma, Lorenzo<br />

Lasagna - nel quale vengono<br />

[20] novembre 2009 IL MESE MAGAZINE

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