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Primo Piano<br />
Non tutto è<br />
perduto<br />
Nell’ex area industriale di<br />
via San Leonardo iniziano<br />
in questi giorni le prime<br />
demolizioni. Ma la parte<br />
storica del comparto rimarrà<br />
intatta e verrà riqualificata<br />
Ex Bormioli, il futuro<br />
di un grande passato<br />
Le Medaglie<br />
Lasci stare quel forno!<br />
Così si salva la memoria<br />
DI ILARIA GANDOLFI<br />
Lavorare il vetro, agli occhi di<br />
un bambino, dev’essere qualcosa<br />
di più simile all’arte del prestigiatore<br />
che a qualunque altro<br />
mestiere. Chi direbbe che da<br />
una manciata di sabbia si possa<br />
ottenere qualcosa di così affascinante?<br />
Senza colore, solido ma<br />
fragile, concreto eppure quasi<br />
etereo. Tutto nasce da una lava<br />
Il progetto<br />
Scienza e tecnica<br />
da toccare con mano<br />
Realizzare nell’ex Bormioli un<br />
grande Science Center con laboratori,<br />
mostre permanenti e temporanee,<br />
spettacoli; un luogo di<br />
edutainmnent che attragga curiosi,<br />
studenti e turisti di tutta Europa<br />
e comprenda il Museo del Vetro<br />
voluto dalle Medaglie d’Oro Bormioli.<br />
è l’idea dell’associazione<br />
Parma Casa della Scienza, che per<br />
elaborare uno studio di fattibil<strong>it</strong>à<br />
ha chiesto e ottenuto la collaborazione<br />
della C<strong>it</strong>tà della Scienza<br />
di Bagnoli. Sono in corso tavoli di<br />
lavoro con il Comune, che è molto<br />
interessato al progetto. [V.M.]<br />
incandescente che va plasmata a<br />
temperature mai inferiori ai mille<br />
gradi, con gesti esperti, perchè<br />
«quando si lavora il vetro – spiega<br />
Giorgio Giliotti – a far la differenza<br />
è il movimento; a movimenti<br />
differenti corrisponderanno<br />
differenti forme e consistenze».<br />
Il signor Giorgio non è più un<br />
bambino: ha lavorato 33 anni in<br />
Bormioli, prima da dipendente e<br />
poi da consulente. Eppure quello<br />
sguardo incantato sul proprio<br />
mestiere lo conserva ancora oggi.<br />
Ha parole concrete, puntuali, da<br />
cui traspare una passione mai<br />
esib<strong>it</strong>a ma sottintesa nei gesti,<br />
nelle attenzioni, nel tempo prestato<br />
alla causa dell’associazione<br />
Medaglie d’Oro Bormioli, di cui<br />
è orgogliosamente consigliere. Il<br />
signor Giliotti ha un sogno che,<br />
lentamente, sta diventando realtà:<br />
mantenere nel glorioso stabilimento<br />
di via San Leonardo un<br />
presidio della memoria, un luogo<br />
dove gli sguardi dei bambini (e<br />
non solo di quelli) si possano<br />
saziare dell’esperienza di chi ha<br />
prodotto e lavorato il vetro ai<br />
massimi livelli internazionali.<br />
Un passo indietro.<br />
Il 5 maggio<br />
2004 nella<br />
vetreria di Parma suona l’ultima<br />
sirena: la Bormioli Rocco chiude<br />
i battenti della fabbrica dove<br />
tutto era nato, quasi due secoli<br />
prima, e si trasferisce a Fidenza.<br />
Nel 2008 l’area viene acquistata<br />
dalla BRF Property, una SpA<br />
partecipata da Pizzarotti&Co: i<br />
costruttori parmigiani incaricano<br />
l’arch<strong>it</strong>etto Guido Canali di elaborare<br />
un progetto di riqualificazione.<br />
«A maggio del 2009 – spiega<br />
Francesco Manfredi, assessore<br />
all’Urbanistica del Comune di<br />
Parma - il Consiglio ha approvato<br />
l’ingresso dell’area nel Piano Operativo<br />
Comunale. Nel comparto la<br />
nuova BRF Property realizzerà un<br />
nuovo quartiere residenziale con<br />
una piccola quota di servizi commerciali.<br />
In cambio dovrà versare<br />
al Comune quasi dieci milioni di<br />
extraoneri, che saranno utilizzati<br />
in due modi differenti: per la<br />
bonifica completa dell’insediamento<br />
(si veda il box a pagina<br />
11, ndr) e per realizzare alcune<br />
opere pubbliche di interesse<br />
collettivo nella parte più<br />
antica dell’area». L’ex Bor-<br />
Le Medaglie d’Oro Bormioli hanno<br />
avuto un ruolo importante nel<br />
recupero degli arredi storici della<br />
fabbrica di via San Leonardo, e non<br />
solo. «Un giorno - racconta Giorgio<br />
Giliotti (nella foto) - mi sono accorto<br />
che un operaio stava smontando la<br />
“cravatta” del forno 1, che è vincolato<br />
dalla Sovrintendenza. Si sarebbe<br />
sicuramente sbriciolato: gli ho detto<br />
di non toccarla o avrei chiamato la<br />
Polizia!». Il Gruppo (che aveva collaborato<br />
alla definizione delle aree<br />
sottoposte a vincolo) ora ha offerto<br />
la propria memoria storica all’arch<strong>it</strong>etto<br />
Canali, progettista della riqualificazione.<br />
«L’abbiamo portato in giro<br />
per la fabbrica» racconta Giliotti. «Ci<br />
è sembrato molto disponibile e conscio<br />
del valore di questi luoghi».<br />
[8] novembre 2009 IL MESE MAGAZINE