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I VOLTI<br />
9<br />
Il PUNTo<br />
DI DIANA PASTARINI<br />
le donne<br />
ricercatrici<br />
dell’Ist<strong>it</strong>uto<br />
CNR-IMEM<br />
nel 2009. I<br />
ricercatori<br />
sono 22<br />
Redattrice Innovazione - pastarini@edicta.net<br />
è ora di scegliere<br />
come chiamarsi<br />
In che senso?<br />
«Facciamo un esempio basato<br />
sui dati dei voti di matur<strong>it</strong>à dei<br />
ragazzi che si iscrivono alla facoltà<br />
di fisica: i ragazzi che si<br />
iscrivono hanno le votazioni più<br />
disparate, mentre le ragazze si<br />
propongono solo se hanno ottenuto<br />
un ottimo risultato. È un<br />
segno evidente del fatto che le<br />
donne hanno molti preconcetti<br />
riguardo il mondo della scienza<br />
e temono di non esserne all’altezza,<br />
perciò si autoescludono».<br />
Ma le cose stanno cambiando?<br />
«Quando studiavamo noi abbiamo<br />
avuto pochi insegnati di fisica<br />
donna. Ora i numeri sono ridotti,<br />
ma docenti donna si cominciano<br />
a vedere sempre più spesso».<br />
Quindi i vostri colleghi uomini<br />
devono preoccuparsi…<br />
«Fra di noi non c’è competizione,<br />
ma un’ottima collaborazione.<br />
Il mondo della scienza ha una<br />
innegabile ered<strong>it</strong>à maschile, ma<br />
le discriminazioni sono meno<br />
evidenti rispetto a quelle di altre<br />
realtà lavorative».<br />
Iniziative<br />
LA MOSTRA<br />
“Donne alla guida della più<br />
grande macchina mai costru<strong>it</strong>a<br />
dall’Uomo”: aperta fino al 15<br />
dicembre presso l’Ist<strong>it</strong>uto<br />
IMEM-CNR, in viale Usberti<br />
37/A (Campus).<br />
GLI INCONTRI<br />
Dopo i due appuntamenti<br />
di ottobre, altri tre seminari<br />
dedicati all’approfondimento di<br />
rilevanti tematiche scientifiche<br />
attraverso un’ottica di genere, il<br />
12, il 19 e il 26 di novembre<br />
sempre alle 16.30.<br />
Info: 0521 269233/4; http://<br />
scienzalfemminile.imem.cnr.<strong>it</strong>/<br />
PAOLA<br />
FRIGERI<br />
FRANCA<br />
ALBERTINI<br />
GIOVANNA<br />
TREVISI<br />
LUCIA NASI<br />
Non scriverò che le donne sono migliori degli uomini<br />
perché riescono a fare il doppio delle cose nella<br />
metà del tempo. Non tirerò fuori documentati studi<br />
scientifici sulle maggiori doti percettive e sulla migliore<br />
capac<strong>it</strong>à d’adattamento del gentil sesso. Non tuonerò<br />
contro la scarsa rappresentanza femminile negli organici<br />
decisionali e ist<strong>it</strong>uzionali, né ho intenzione di<br />
incensare quel curioso prodotto della modern<strong>it</strong>à occidentale<br />
chiamato “quote rosa”. Sorvolerei su queste<br />
pur fruttuose considerazioni semplicemente perchè mi<br />
appaiono inconfutabili, più speciosa invece la questione<br />
di cosa vogliono le donne. Mamme, amiche, mogli,<br />
amanti. Manager, scienziate, professoresse, giornaliste.<br />
Insomma donne in carriera o in corriera? Ministre<br />
o minestre? La nostra spesso vilipesa (e non certo<br />
dal dialetto) lingua <strong>it</strong>aliana talvolta svela inaspettate<br />
congruenze di suoni e sensi, curiosi quanto azzeccati<br />
divertissment. Vi siete mai chiesti perchè di tante<br />
professioni il femminile non esiste? Perchè siamo costretti<br />
a usare brutture lessicali - vedi “arch<strong>it</strong>etta”, “ingegniera”,<br />
“chirurga” - che sembrano una storpiatura<br />
del corretto termine (e monopolio) maschile? Forse<br />
confuse da questa filologica congiura misogina le donne<br />
non sanno cosa volere, si arrovellano per capire<br />
se è meglio inseguire un sogno fatto di matrimonio<br />
e figli o di potere e soldi. Poche eccezioni cercano<br />
di salvare capra e cavoli sperando in un miracoloso<br />
servizio del welfare state capace conciliare famiglia<br />
e lavoro. Tante semplicemente rinunciano all’una o<br />
all’altra cosa. Ma la maggior parte forse non si è mai<br />
posta seriamente la domanda. Adesso che il convento<br />
non è più la prima scelta per la figlia femmina, che<br />
i costumi e i modelli famigliari sono cambiati, che<br />
l’accesso all’istruzione è tendenzialmente libero, le<br />
donne non hanno più alibi, devono scegliere, devono<br />
decidere cosa vogliono. E come chiamarsi.<br />
accred<strong>it</strong>ati solo i soggetti che<br />
possiedono determinati requis<strong>it</strong>i,<br />
l’amministrazione garantisce un<br />
servizio di qual<strong>it</strong>à alle famiglie e<br />
mantiene una funzione di coordinamento<br />
e di presidio dell’interesse<br />
pubblico». Le cooperative<br />
sociali atte a prestare questo servizio<br />
a Parma per ora sono due:<br />
“Domus Parma” e “Sei Da Me”<br />
che a settembre hanno svolto<br />
un corso di formazione articolato<br />
in 12 seminari. Altri soggetti<br />
interessati ad aderire al progetto<br />
potranno fare richiesta tram<strong>it</strong>e il<br />
s<strong>it</strong>o www.comune.parma.<strong>it</strong>.<br />
Le famiglie con bambini da 3<br />
mesi a 6 anni possono trovare<br />
sempre sul s<strong>it</strong>o del Comune, il<br />
bando per presentare la richiesta<br />
per i cosiddetti “voucher di conciliazione”<br />
: contribu<strong>it</strong>i economici<br />
riconosciuti a nuclei familiari<br />
con particolari requis<strong>it</strong>i. I gen<strong>it</strong>ori<br />
beneficiari dei “buoni” potranno<br />
rivolgersi poi, in maniera autonoma,<br />
ad uno dei soggetti erogatori<br />
del servizio. Ma in concreto, chi<br />
è la Tagesmutter? è innanz<strong>it</strong>utto<br />
una mamma che osp<strong>it</strong>a bambini<br />
e ragazzi, da 0 a 14 anni, avendo<br />
Sul s<strong>it</strong>o internet<br />
comune.parma.<strong>it</strong> le<br />
informazioni per<br />
accedere al servizio<br />
cura di offrire loro una struttura<br />
adeguata (che può essere anche<br />
la sua ab<strong>it</strong>azione) ed una preparazione<br />
professionale (un corso<br />
specialistico di 250 ore complessive).<br />
La “mamma di giorno”<br />
rappresenta una figura di riferimento<br />
stabile per il bambino e la<br />
sua famiglia e garantisce il suo<br />
inserimento in un piccolo gruppo<br />
nonché la flessibil<strong>it</strong>à dell’orario in<br />
maniera compatibile con le esigenze<br />
della famiglia.<br />
IL MESE MAGAZINE novembre 2009 [21]