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il geometra bresciano - Collegio dei Geometri della Provincia di Parma

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LEGALE<br />

scritto all’interno del quale<br />

sono specificati i compiti ed<br />

i poteri a lui affidati, al quale<br />

attenersi scrupolosamente.<br />

Qualora infatti non vi sia un<br />

incarico scritto si deve ritenere<br />

– o meglio gran parte<br />

<strong>della</strong> Dottrina ritiene – che<br />

l’incarico sia da intendersi<br />

come esteso fino all’accettazione<br />

dell’opera 11 .<br />

È allora opportuno analizzare<br />

singolarmente le ipotesi<br />

sopra accennate.<br />

A. Sola verifica del professionista<br />

terzo e successiva <strong>di</strong>chiarazione<br />

del committente<br />

In questo caso, ove l’ autonomo<br />

assenso del committente<br />

è necessario, quest’ultimo<br />

non è vincolato all’esito<br />

<strong>della</strong> verifica tecnica dell’esecuzione<br />

dell’opera: egli<br />

può liberamente e senza obbligo<br />

<strong>di</strong> motivazione tener<br />

conto o meno del parere e-<br />

spresso dal tecnico. Il professionista,<br />

in altri termini,<br />

assume <strong>il</strong> ruolo <strong>di</strong> “perito<br />

stragiu<strong>di</strong>ziale <strong>di</strong> parte” 12 .<br />

Alla più che legittima<br />

domanda<br />

circa la possib<strong>il</strong>ità<br />

per <strong>il</strong> committente <strong>di</strong> imporre<br />

un criterio maggiormente<br />

restrittivo <strong>della</strong> già citate<br />

“regola d’arte”, parte<br />

<strong>della</strong> dottrina ha obiettato<br />

ricordando che l’unico criterio<br />

che <strong>il</strong> perito deve seguire<br />

è quello <strong>della</strong> d<strong>il</strong>igenza<br />

e <strong>della</strong> buona fede nel<br />

valutare lo stato delle opere<br />

in<strong>di</strong>pendentemente da criteri<br />

ulteriormente restrittivi<br />

13 . Chi scrive, attenendosi<br />

alla <strong>di</strong>zione “perito <strong>di</strong><br />

parte”, valuta come lecita<br />

ogni <strong>di</strong>rettiva in tale senso<br />

proveniente dal committente<br />

ad un tecnico che, da<br />

lui incaricato, è <strong>di</strong> fatto “non<br />

tenuto ad essere imparziale” 14 . Con<br />

questo, si ba<strong>di</strong>, non si vuole<br />

intendere che deve venire<br />

meno la correttezza e la<br />

deontologia professionale<br />

del perito: non si possono in<br />

altre parole imporre sotto alcuna<br />

forma criteri più ampi<br />

<strong>di</strong> quelli stab<strong>il</strong>iti ex lege, ma,<br />

altrettanto certamente, se<br />

ne possono in<strong>di</strong>care <strong>di</strong> più<br />

rigorosi.<br />

Vi è poi da sottolineare<br />

come, nell’ipotesi in esame,<br />

la relazione del collaudatore<br />

non ha alcun valore giuri<strong>di</strong>co<br />

vincolante e, prima le parti e<br />

poi <strong>il</strong> Giu<strong>di</strong>ce eventualmente<br />

a<strong>di</strong>to, possono <strong>di</strong>rettamente<br />

formulare le proprie<br />

conclusioni in merito<br />

alla correttezza dell’adempimento<br />

dell’appaltatore 15 .<br />

B. Professionista terzo dotato <strong>di</strong> ampi<br />

poteri<br />

Lo scenario al contrario è<br />

assai <strong>di</strong>verso in caso <strong>di</strong> ampliamento<br />

dell’incarico<br />

anche al collaudo. Il terzo<br />

professionista viene dotato<br />

<strong>di</strong> una rappresentanza <strong>di</strong><br />

fatto del committente, secondo<br />

la specifica forma giuri<strong>di</strong>ca<br />

del mandato con rappresentanza<br />

, potendo in<br />

questo specifico caso, in<br />

nome e per conto dello<br />

stesso, compiere atti giuri<strong>di</strong>ci<br />

con effetti nella sfera <strong>di</strong><br />

quest’ultimo, senza che l’interessato<br />

possa in alcun<br />

modo evitarlo 17 . Agendo <strong>il</strong><br />

professionista nell’interesse<br />

ed in nome per conto<br />

del committente con lo<br />

scopo <strong>di</strong> accertare la consistenza<br />

dell’opera, l’esito<br />

<strong>della</strong> sua attività sarà vincolante<br />

per <strong>il</strong> committente, in<strong>di</strong>pendentemente<br />

dal fatto<br />

che si tratti <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazione<br />

positiva o negativa.<br />

Dal punto <strong>di</strong> vista dell’appaltatore,<br />

gli effetti giuri<strong>di</strong>ci<br />

<strong>di</strong> un collaudo non positivo<br />

non pregiu<strong>di</strong>cano tuttavia <strong>il</strong><br />

potere dell’appaltatore <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>mostrare che i presunti<br />

vizi riscontrati non sono in<br />

realtà presenti: ciò sempre<br />

che non si versi nell’ipotesi<br />

cui , l’appaltatore a sua volta<br />

non abbia preliminarmente<br />

<strong>di</strong>chiarato <strong>di</strong> accettare tout<br />

court l’operato del professionista<br />

terzo, qualunque<br />

possa essere <strong>il</strong> suo esito 18 , a-<br />

vendo conferito a sua volta<br />

al medesimo un mandato<br />

speculare a quello conferito<br />

dal committente.<br />

In tale specifica situazione <strong>il</strong><br />

professionista è libero <strong>di</strong> a-<br />

gire secondo le proprie competenze<br />

per l’accertamento<br />

dell’esecuzione, senza<br />

dover essere vincolato alle<br />

in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> eventuali più<br />

restrittivi criteri <strong>di</strong> valutazione<br />

da parte del committente<br />

19 .<br />

3. Garanzia<br />

per vizi dell’opera<br />

Fino al momento del collaudo<br />

l’appaltatore è l’unico<br />

responsab<strong>il</strong>e per ciò che attiene<br />

ai vizi che l’opera può<br />

presentare, proprio in virtù<br />

degli obblighi contrattuali<br />

specificamente dallo stesso<br />

assunti.<br />

Qualora <strong>il</strong> collaudo<br />

abbia esito positivo<br />

e, attraverso<br />

l’accettazione, l’opera passi<br />

nella <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>ità giuri<strong>di</strong>ca<br />

del committente, è questo<br />

che deve ritenersi responsab<strong>il</strong>e<br />

verso i terzi acquirenti<br />

ex artt. 1667 e/o 1669 c. c. per<br />

quei vizi che potevano essere<br />

conoscib<strong>il</strong>i al momento<br />

<strong>della</strong> consegna.<br />

La ratio <strong>di</strong> tale <strong>di</strong>sposizione<br />

è chiara, al contrario <strong>della</strong><br />

propria valenza effettiva.<br />

Troppo spesso infatti ci si<br />

trova nella con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong><br />

“scoprire” un vizio apparentemente<br />

occulto ma che in<br />

realtà era fac<strong>il</strong>mente cono-<br />

IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/4- 19

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