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ALESSANDRO MOGLIA È IL MAÎTRE SOMMELIER DELL’HOTEL BELLEVUE RELAIS & CHATEAUX DI COGNE, NEL PARCO NAZIONALE DEL GRAN PARADISO. IL VINO DELLA VAL D’AOSTA VA BEVUTO SUL POSTO PER VIA DELLA PRODUZIONE ASSAI LIMITATA. È UN VINO DA SCOPRIRE A CURA DI ALBERTA CARLESSO ALESSANDRO MOGLIA IL VINO DI NICCHIA DELLA VAL D’AOSTA
La Val d’Aosta è una piccola regione di montagna dove la produzione enologica, importata dai Romani 2000 anni fa, occupa delle nicchie di prodotto assai interessanti. I produttori hanno saputo migliorare continuamente la qualità del vino. I vigneti sono coltivati su roccia da qui la particolare mineralità del gusto del vino prodotto. Non sono vini troppo strutturati. Hanno invece un’ottima acidità, sono leggeri, beverini. Molti hanno anche un corpo piuttosto robusto, oltre i 13 gradi. A seconda delle zone cambia il grado di insolazione e ciò infl uisce non poco sulla produzione dei vigneti. I vini vengono prodotti fi no a 1200 metri di altezza. Anche in questo sono unici considerando la latitudine. Sull’Etna ci sono vigneti coltivati più in alto ma la latitudine è decisamente diversa. Ci sono ben 8 gradi di latitudine tra i 37°31’ di Catania e il 45°44’ di Aosta pari a quasi 1500 chilometri di distanza da Nord a Sud. Anche in Argentina ci sono vigneti che superano i 2000 metri di quota ma con un clima e una latitudine verso l’Equatore non meno signifi cativi. In Val d’Aosta esiste un vino chiamato Ice Wine perché le uve vengono raccolte a inizio dicembre, quando sono ghiacciate. Ne risulta un vino passito formidabile chiamato Vin de glace. Lo Chardonnay è il vitigno internazionale che si è acclimatato meglio nella nostra regione. La Cuvée Bois della casa vinicola Les Cretes è il vino bianco più importante ed è stato classifi cato tra i 10 Chardonnay più importanti d’Italia. Lo produce Costantino Charrère ad Aymaville. L’azienda Les Cretes, nata nel 1800, di proprietà da sempre della Famiglia Charrère, gestisce 25 ettari di vigneto distribuiti in sei comuni valdostani. Con la sua produzione di 230.000 bottiglie è l’azienda privata più grande operativa sul territorio regionale. Altro grande vino è lo Chambave Moscato, secco e aromatico. Per il rosso, abbiamo varietà autoctone come il Fumin, che è il vitigno che sta dando i migliori risultati. È un rustico vitigno autoctono valdostano coltivato in tutto il centro della Valle; l’interesse per questa varietà è in continuo aumento, in seguito al recente riconoscimento della DOC Valle d’Aosta Fumin: l’areale di coltivazione si estende da Saint- Vincent a Villeneuve, interessando soprattutto il versante sinistro della Dora Baltea, fi no a un’altitudine di circa 600-650 metri. È ancora piuttosto diff uso nei vecchi vigneti di Aymavilles, spesso in associazione con il Petit rouge. Le uve mature di Fumin in purezza danno origine a un vino rosso longevo, ricco e corposo, da destinare all’affi namento, che ben si sposa anche con il pregiato rovere di origine francese (barriques). Il vino si presenta carico di colore, con forte tonalità malvacea; il profumo è ampio, intenso, leggermente erbaceo, e si arricchisce con la maturazione; al palato è di gusto asciutto, austero, di buona acidità. Il vino del Fumin non si presta a essere bevuto giovane, ma deve essere destinato all’affi namento: vien colto al meglio alcuni anni dopo la raccolta. Il Blanc de Morgex et de La Salle è ricavato con uve ottenute dai vigneti più alti d’Europa raccolte a giusta maturazione, è un vino che vuole essere bevuto giovane. Per la sua produzione si impiantano ancora le viti franche di piede, senza ricorrere al potinnesto. L’Institut Agricole Regionale si è prodigato per il recupero di molti vitigni autoctoni che erano a rischio di estinzione come il Guillermine. È un’uva molto delicata, sensibile al freddo eccessivo. Fino a una cinquantina di anni fa il vino in Val d’Aosta era coltivato per il consumo diretto. È assai recente l’uso di imbottigliarlo e commercializzarlo. Da qui la scelta, nel passato, di vitigni robusti anche a scapito della qualità del prodotto fi nale. La produzione complessiva della Val d’Aosta è ■ MS NUMERO UNO - MARZO DUEMILAUNDICI ■ maître sommelier La fornitissima cantina dell’Hotel Bellevue di Cogne 41
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