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Per - Associazione Luca Coscioni

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14PILLOLERU486 in ItaliaNella mappa sono indicate lescatole di Ru486 richiesteregione per regione. Emergechiaramente una Italia divisa indue: la pillola abortiva, infatti,sta entrando a far parte dellapratica quotidiana sanitaria alcentro nord, mentre al sud èancora tutto quasi fermo.IL GINECOLOGOMirellaParachini10Valled’Aosta160Lombardia80Piemonte300Toscana0Sardegna60Liguria0Umbria50EmiliaRomagna0Lazio0SiciliaInterruzione digravidanza: menodolore con la RU486L’Agenzia del farmaco ha autorizzato il mifepristone,anche con l’indicazione dell’aborto terapeutico delsecondo trimestre ma in pratica ancora non è utilizzatoMirella ParachiniIn un coraggioso articolo apparso un mese fa su GliAltri dal titolo “Abortirai con dolore. Le mie 100 oredi strazio tra leggi e obiettori”, Monica Micheli haraccontato la sua lunga e dolorosa esperienza di pazientesottopostasi ad un aborto terapeutico nel secondotrimestre. L’intervento si è svolto nell’ospedale romanoin cui lavoro, e ovviamente Monica non mi aveva dettodi essere una giornalista. Leggere il suo lucido racconto(www.glialtrionline.it/home/2010/04/10/%C2%ABabortirai-con-dolore%C2%BB-le-mie-100-ore-di-strazio-traleggi-e-obiettori/)ha accentuato ancora una volta il miosenso di rabbia e frustrazione, da medico, da donna e dacittadina di questo paese per non avere ancora adisposizione uno strumento terapeutico raccomandatoda tutte le più importanti linee guida in materia. Gliaborti del secondo trimestre rappresentano il 10-15% ditutte le interruzioni volontarie della gravidanza (IVG)nel mondo, ma sono responsabili dei due terzi di tutte lemaggiori complicazioni legate all’aborto.La scelta del metodo nelle IVG del II trimestre è un temaampiamente dibattuto dagli operatori , con accentimolto accaniti. Le procedure utilizzate possono esserechirurgiche o farmacologiche. Tra le prime, la D&S(Dilatazione & Svuotamento) consiste nella dilatazionedel canale cervicale attraverso l'uso di dilatatori osmoticio meccanici seguita dalla rimozione del feto per viameccanica. Vengono poi aspirati il liquido amniotico ,laplacenta e i suoi annessi. Sebbene le evidenzescientifiche dimostrino la superiorità di tale metodo,esso non viene proposto universalmente. In effettiquesta procedura è preferita dalla maggior parte delledonne; l’utero nel secondo trimestre è meno sensibileall’azione dei farmaci, con una maggior efficacia esicurezza della D&S rispetto all’induzione medica. Infineil principio etico di assicurare il beneficio del paziente, inautonomia e rispetto della verità richiederebbe che taleprocedura fosse proposta routinariamente alle pazienti.In molte parti del mondo, Italia compresa, è disponibileunicamente l’induzione farmacologica di un partoChi èMirellaParachiniMedicospecialista inOstetricia eGinecologia,attualmentelavora pressol’OspedaleSan FilippoNeri di Roma.Nel 2000 èentrata a farparte dellaorganizzazioneinternazionaleFIAPAC (FederazioneInternazionaledeglioperatori diaborto econtraccezione).È membrodi direzionedell’<strong>Associazione</strong><strong>Luca</strong><strong>Coscioni</strong>abortivo. Le cause di questo atteggiamento sonomolteplici : mancanza di conoscenza, carenza ditraining e di strumentazione e/o assenza dimotivazione da parte dell’operatore. Quest’ultimarappresenterebbe il maggior ostacolo, e vi è chi contestacome una decisione chirurgica possa dipendere da unatteggiamento “estetico”. Tuttavia negli ultimi anni imetodi farmacologici per l’induzione dell’ aborto nel IItrimestre sono migliorati notevolmente rendendolisicuri ed accessibili. In effetti le donne in passato hannousato vari tipi di erbe, irrigazioni vaginali e purganti didubbia efficacia per interrompere una gravidanzaindesiderata. Alcuni di questi metodi, elencati dall’OMS nella lista di farmaci superati, sono ancora in uso,per esempio in India e in Cina, e provocano un lungotravaglio, una lunga degenza e la necessità di unraschiamento alla fine della procedura. Attualmente loschema farmacologico più sicuro ed efficace nelsecondo trimestre (13-24 settimane di gestazione) è ilregime combinato mifepristone (RU486) seguito daanaloghi di prostaglandine, come raccomandato dallaOMS e dal RCOG (Royal College of Obstetricians andGynaecologists). Le prostaglandine maggiormenteutilizzate sono il misoprostolo (Cytotec®) e ilgemeprost (Cervidil®). L’uso del solo gemeprost per viavaginale (il metodo usato attualmente in moltiospedali italiani), senza premedicalizzazione con ilmifepristone, ha un tasso di successo del 88-95%, mauna durata dell’induzione dell’aborto molto maggiorerispetto al regime combinato. Il pre-trattamento con ilmifepristone aumenta il tasso di efficacia nelle 24 oredal 72% al 95%. Il tempo tra l’inizio dell’induzione el’aborto si riduce da 15.7 ore a 6.6 ore, così come siriduce la dose necessaria di prostaglandine (=menodolore). Nel mese di luglio 2009 l’AIFA ha autorizzatol’immissione in commercio del mifepristone, anchecon l’indicazione dell’aborto terapeutico del secondotrimestre. In teoria quindi abbiamo fatto un passoavanti (ci sono voluti solo 22 anni). Ma nella pratica,quanto tempo dobbiamo ancora aspettare per farsentire meno dolore alle nostre pazienti?050VCampaniaVeneto0Marche125Friuli10Abruzzo010MoliseCalabria50Puglia0BasilicataAborto: Obiezionecoscienza farmacistill29 Aprile la senatrice del Pdl Ada Spadoni Urbaniha presentato un disegno di legge chepermetterebbe l’obiezione di coscienza dei farmacistiper la vendita di farmaci “rientranti nellacontraccezione di emergenza”. Il ddl autorizzerebbe ifarmacisti a non dispensare farmaci di contraccezionedi emergenza (che hanno lo scopo di bloccarel'ovulazione o di impedire l'impianto dell'ovocitaeventualmente fecondato), ma dovrebbe esseregarantito ugualmente l’obbligo di dispensare talimedicinali anche attraverso farmacisti non obiettoripresenti nell'organico della farmacia. Alcuni punti deldisegno di legge:Obbligo di ComunicazioneI farmacisti hanno l'onere di comunicare la propriaobiezione di coscienza, entro tre mesi dalla data dientrata in vigore della legge al direttore dell'unita'sanitaria locale o dell'azienda ospedaliera, nel caso dipersonale dipendente, e al direttore sanitario, nelcaso di personale dipendente da strutture privateautorizzate o accreditate; per i farmacisti neo assuntil'obiezione di coscienza deve essere comunicataentro sei mesi dall'assunzione.Diritto dei pazientiObbligo per l'Amministrazione, da cui dipendono lefarmacie pubbliche, di prevedere e organizzare unservizio comunque in grado di procurare i farmacilegittimamente richiesti.Pillola dei cinquegiorni dopoMentreDati pubblicati suRepubblica, inun’inchiesta effettuatanel mese di maggioè già in commercio in Germania, Francia,Gran Bretagna e Spagna, la “EllaOne”, la pilloladei ‘cinque giorni dopo’, apre una nuova polemicatutta italiana sul fronte politico sanitario. Il 12 maggioscorso infatti il ministro della Salute Ferruccio Fazio hacomunicato che è in atto una pausa di riflessione chedurerà almeno fino all’emanazione del parere da partedel Consiglio Superiore della Sanità. E in uninterrogazione parlamentare di Luisa CapitanioSantolini dell’Udc Fazio ha aggiunto che ogni decisionesulla Ella One dell’Agenzia italiana del farmaco è statasospesa, nella seduta del 23-24 marzo scorso, inattesa di acquisire il parere degli esperti dellaCommissione tecnico scientifica. La Commissione sipronuncerà su due quesiti preliminari e vincolanti ilgiudizio sulla sicurezza del farmaco in caso di usoripetuto e la compatibilità con la legislazione vigente intema di contraccezione e di aborto. La Ella One èstata approvata dall’Emea (Europea MedicineEvaluation Agency, l’Agenzia di registrazione Europeadei medicinali), che ha rilasciato alla Laboratoire HRAPharma un’autorizzazione alla sua immissione incommercio, valida in tutta l’Unione europea. Ilfarmaco contiene l’ulipristal, un contraccettivo diemergenza di ultima generazione, che funziona fino alquinto giorno successivo a un rapporto non protetto.DIa

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