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Per - Associazione Luca Coscioni

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CONGRESSO MONDIALESecondo Incontrodel CongressoMondialeIn estate saranno pronti gli attidel secondo incontro del CongressoMondiale per la libertàdi ricerca scientifica tenuto al Parlamentoeuropeo di Bruxelles dal 5al 7 marzo 2009. Gli atti sarannodisponibili in italiano e inglese everranno inviati a personalità delmondo della scienza e della politica,giornalisti, medici, presidenti diaccademie scientifiche oltre che aiscritti e contribuenti nazionali e internazionalie molti altri. Lo scoponon è solo presentare i risultatidell'incontro, ma anche invitaretutti a partecipare a questa sortadi "congresso permanente" per lalibertà di ricerca, contro ogni dogmatismoe oscurantismo. Le propostee i suggerimenti che giungerannosaranno tenuti nella massimaconsiderazione per l'organizzazionedel prossimo appuntamento.Come scrivono nell’introduzioneagli atti Marco Cappato e CarmenSorrentino: “Al lettore affidiamol'invito a diffondere la conoscenzadi questo lavoro, tanto modestonei mezzi impiegati e nelle risorsea disposizione, quanto ambiziosonei temi trattati e negli obiettivi fissati”.<strong>Per</strong> maggiori informazioni sulCongresso Mondiale:www.freedomofresearch.org20Neuroscienze/1Emotiva e razionale:la morale è servitaDalla filosofia alla neuroetica.Il ruolo della razionalità e delle emozioninelle nostre decisioni etiche attraversotre esperimenti...Piergiorgio StrataLa neuroetica sta diventando un argomentoimportantissimo nel campo dellaneuroscienza. Presenterò alcuni concetti sullaquestione. Quando si parla di etica usiamoesclusivamente la razionalità, o anche dellecomponenti non razionali? Possiamo dissociarli?Nell'ultimo anno c'è stato un aumento crescentedelle conoscenze su questo argomento grazie allosviluppo di nuove tecnologie che attraverso metodinon invasivi riescono ad analizzare il cervelloumano nel momento in cui la persona stadecidendo o pensando. I risultati ottenuti sonoimportanti anche in altri settori, come in quello cheanalizza come sono prese le decisioni, ad esempioquella di acquistare una macchina o un profumo.Questo campo appartiene alla neuro-economia. Ifilosofi hanno sempre dibattuto per stabilire se leemozioni guidano le nostre decisioni o se l'eticadebba essere guidata dalla razionalità. Chi haragione, chi ha torto? Nella parte dorsale del cervelloc'è una zona che si occupa prevalentemente dirazionalità. Mentre nella parte ventrale, sotto l'areadella razionalità, abbiamo la parte emotiva, che èattiva quando siamo felici, tristi o preoccupati. Unaparte importante di questo cervello emotivo è unazona che si chiama “insula”. Vorrei spiegarvi il ruolodella razionalità e delle emozioni nelle nostredecisioni etiche attraverso tre esperimenti. Primoesperimento: immaginate una macchina chepercorre una strada lungo la quale si trovano cinquepersone che lavorano. Spingendo un bottone, avetela possibilità di deviare il percorso della macchina dadestra a sinistra in modo tale che invece che colpire euccidere cinque persone, ne colpisca solo una, che sitrova sulla sinistra. Ho provato questo vecchiodilemma filosofico con i miei studenti per moltianni e ho chiesto loro se fosse etico schiacciare ilbottone e salvare quattro persone, invece che una.Dall'80% al 90% rispondono, in linea con laletteratura, che questa scelta sarebbe etica. Nelsecondo caso la stessa macchina passa sotto unponte e sta per uccidere cinque persone. Avete peròla possibilità di spingere una persona sui binari cosìda fermare la macchina e salvare le cinque persone.In questo caso il 10-20% degli studenti ritiene che ladecisione non sia etica. Questo vecchio dilemmafilosofico è stato recentemente proposto a personementre il loro cervello era sotto osservazione e irisultati dell'esperimento sono stati pubblicati suScience nel 2001 da Green e altri collaboratori.Questo paper dimostra che il primo quesito attivasolo la sfera razionale, il secondo determina anchel'attivazione della sfera emotiva dell'insula. Larazionalità non può essere dunque il solo criterio diPiergiorgioStrataProfessoreOrdinario diNeurofisiologiaall’Universitàdegli Studi diTorino. ÈPresidentedell’IstitutoNazionale diNeuroscienze.Co-presidentedell’<strong>Associazione</strong><strong>Luca</strong><strong>Coscioni</strong>giudizio, ma nell'etica è coinvolta la sfera emotiva.In base ad un articolo apparso su Nature, le personecon una lesione nell'insula sono più portate adaccettare di spingere qualcuno sotto un'auto perevitare un disastro maggiore, a dimostrazione delfatto che la razionalità svolge un ruolo maggiorequando ci sono meno emozioni. Secondoesperimento: un fratello e una sorella non hannomai avuto esperienze sessuali e decidono un giornodi fare sesso con tutte le precauzioni e senzaconseguenze. Quasi tutti diranno che ilcomportamento è inaccettabile dal punto di vistaetico ma nessuno saprà spiegarne il perché. Unintervistato al quale è stato ripetutamente chiesto didare una spiegazione razionale alla sua risposta si èlimitato a dire: “Non so perché é sbagliato, ma lo è”.Si tratta di una reazione puramente emotiva.Terzo esperimento: illustrerò il giocodell'ultimatum. Chiedo a Marco di condividere conKathinka parte dei 100 euro che gli ho dato.Entrambi sanno che il gioco si svolge una volta sola.Marco può decidere quanto dare a Kathinka, ma selei rifiuta l'offerta, entrambi perderanno tutti i soldi.Se Marco decide di darle 50 euro, non ci sarà unrifiuto in quanto si tratta di una divisione adeguata,così come accade se Marco offre 40 o 30 euro.Tuttavia, nel caso in cui l'offerta sia inferiore, lamaggior parte delle persone come Kathinkarifiuteranno e nessuno otterrà il denaro. Se siosserva il cervello del destinatario dell'offerta èinteressante notare che quando Marco offre 10euro, Kathinka, sebbene non dica nulla, ècontrariata e c'é attivazione dei centri.Razionalmente parlando, Kathinka avrebbe dovutoaccettare qualsiasi cifra, ma sono le emozioni aguidare le sue decisioni in questo caso. Questiesperimenti dimostrano che il nostro cervello èportato a punire un comportamento ingiusto,anche a nostre spese. Altri esperimenti di questogenere dimostrano anche che il nostro cervello èportato a promuovere cooperazione ed altruismo, ilvivere insieme in modo equo ed a punire gliatteggiamenti egoistici. Lasciatemi citare uninteressante esperimento pubblicato su Neuron. Sela razionalità e le emozioni sono importanti nellenostre decisioni, come può un giudice in tribunaleessere giusto nel punire le persone? Gli scienziatihanno dunque ancora una volta osservato ilcervello dei giudici al momento di una condanna. Èemerso che quando i giudici devono decidere seuna persona è colpevole o meno, c'è esclusivaattivazione della sfera razionale. Tuttavia, quando sitratta di quantificare la pena, l'insula entra in giocoed emerge la tendenza a moderare la pena. <strong>Per</strong>concludere, le decisioni morali dipendono sia dallarazionalità che dalle emozioni.

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