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Gli Anni verdi Luchino Visconti a Ischia - La Rassegna d'Ischia

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Lettera da <strong>Ischia</strong>, anno I (Nuova Serie)n. 2, Autunno 1963.un’ulteriore flessione, anche per il calo dimanodopera che intanto passa nell’industriatermale e turistica.Per intendere il ruolo che la pubblicità haavuto con la stagione Rizzoli, bisogna sottolinearela predilezione che l’industrialelombardo ebbe per la “sua creatura”. Essafu tale che non solo vi si recava appenalibero da impegni, approdandovi col suovecchio dragamine “Sereno”, adattato ayacth da crociere, ma si adoperò con ognimezzo per far crescere, con <strong>La</strong>cco, anchela notorietà delle sue aziende nel mondo,insieme al prestigio personale, già notevole.Grazie alla posizione di rilievo conquistatacon la Cineriz, la società cinematograficache sosteneva la produzione deimigliori film italiani di quegli anni,Rizzoli portò ad <strong>Ischia</strong> attori, giornalisti,scrittori, personalità dello spettacolo edella politica in un’avvicendarsi di iniziativee di manifestazioni che valsero a catturarel’attenzione internazionale, conricadute su <strong>La</strong>cco e l’isola tutta.V’è da dire, però, che <strong>La</strong>cco non fu, neglianni Cinquanta, solo un palcoscenico dimondanità, ma anche il luogo della ricercae del rinvenimento di importanti restiarcheologici che hanno consentito di testimoniareil primato dell’insediamento diPithekusa rispetto alle altre colonie dellaMagna Grecia. Infatti, con paziente etenace lavoro Giorgio Buchner portavaalla luce, nella baia di San Montano, unaintera necropoli, di circa 2.000 tombe,comprese tra l’VIII sec. a.C. e il III d.C.complete dei loro corredi funerari, chesono andati a costituire il museo archeologicodi Villa Arbusto. Come pure, contemporaneamente,don Pietro Monti, profittandodei lavori di consolidamento al complessodi Santa Restituta, da adibirsi inparte a sede municipale, portava avantiscavi rivelatisi fondamentali per la stratificazionestorica del sito, dall’età greca aquella paleocristiana, innestandosi nellaagiografia della santa patrona, e di cui ètestimonianza il museo allestito nel luogodi scavo.Intanto, spinto dai facilitati investimenti,scende sull’isola un altro industriale, ilconte Gaetano Marzotto, il quale attraversoun’azione concordata con l’amministrazionedi <strong>Ischia</strong> Porto realizzava, tra il1956 e il 1957, il Jolly hotel, il primoalbergo-terme di vaste proporzioni chevalse ad inserire <strong>Ischia</strong> nei circuiti di unaclientela internazionale.L’operazione venne a modificare un percorsodi sviluppo in atto, teso a caratterizzare<strong>Ischia</strong> Porto come il luogo prepostoad un turismo residenziale e qualificatoche trovava nel porto, nel famoso Lido,nella intatta e rustica pineta dell’Arso enel corso Vittoria Colonna, i suoi punti diriferimento e di identificazione, in obbedienzaad una vocazione turistica maturatanel corso dell’Ottocento in corrispondenzasia dello sviluppo abitativo-residenzialedell’area che della predilezione chela classe borghese, soprattutto napoletana,riserverà a questa parte dell’isola daivalori ambientali di più immediata e sicuraassunzione.In questa stessa prospettiva si avviò, conla fine degli anni Cinquanta, il recuperoqualitativo e funzionale di alcuni localiadibiti a deposito del vino o altro, che disegnanola cortina edilizia della riva destradel porto, dove cominciarono a nascere iprimi locali à la page: dal raffinatissimo“Bounty”, alla sofisticata boutique“Antonia”.Fu così che si determinarono i due poli del23

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