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Gli Anni verdi Luchino Visconti a Ischia - La Rassegna d'Ischia

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Prima della morte a Roma. Una biografia<strong>Luchino</strong> <strong>Visconti</strong> nasce a Milano il 2novembre 1906. Suo padre, il ducaGiuseppe <strong>Visconti</strong> di Modrone, discende dauna facoltosa famiglia aristocratica laica eantiasburgica, mentre sua madre, CarlaErba, è l’erede di una famiglia di piccolicommercianti arricchitisi con l’industriafarmaceutica. <strong>Luchino</strong> eredita dai suoigenitori la passione per la musica, il teatroed il melodramma. <strong>La</strong> sua adolescenza èirrequieta; scappa più volte da casa e dalcollegio. A vent’anni viene arruolato nellascuola di cavalleria di Pinerolo. Al suoritorno nella città natale organizza unascuderia modello, coronata da numerosevittorie. A Parigi conosce, tra gli altri, Gidee Cocteau, i cui testi porterà poi sullascena. Si interessa nel frattempo di cinemae, dopo qualche esperienza amatoriale,gli viene offerta da Jean Renoir l’assistenzaalla regia nel suo Une partie de campagne.E’ uno dei protagonisti, assieme adaltri intellettuali antifascisti, della rivistaCinema, attraverso la quale denuncia intono grottesco la fossilizzazione del cinemaitaliano. Il debutto alla regia avviene nel1943 con Ossessione, liberamente ispiratoal romanzo americano Il postino suonasempre due volte. <strong>Gli</strong> anni della guerravedono <strong>Visconti</strong> impegnato nella lotta politica;entra in contatto con i partigiani eaiuta i soldati alleati a sfuggire alla cattura.Rientrato a Roma sotto falso nome,viene arrestato e condotto alla PensioneIaccarino, famigerata per le sevizie degliaguzzini fascisti guidati da Pietro Koch.Fortunosamente riesce a salvarsi. Dal ’45al ’47 <strong>Visconti</strong> si dedica con febbrile entusiasmoall’attività teatrale. Dirige, in treanni, undici allestimenti, contribuendo arinnovare l’obsoleto repertorio italiano contesti di autori contemporanei. Nel ’48 gira<strong>La</strong> terra trema, nel ’51 Bellissima conAnna Magnani, ma è con Senso, del ’54,che il suo cinema subisce una svolta decisiva.L’affresco ottocentesco unisce unimpeccabile gusto figurativo con un torbidoe fastoso irrazionalismo romantico. Siaccosta intanto all’opera lirica. L’esordioavviene alla Scala con <strong>La</strong> Vestale, a cuifanno seguito <strong>La</strong> sonnambula, <strong>La</strong>Traviata, Anna Bolena e Ifigenia. Natidall’incontro fortunato con un’interpreted’eccezione come Maria Callas, i cinquespettacoli segnano una svolta nella concezionedel melodramma, in cui <strong>Visconti</strong> faprevalere il puntiglio filologico, la robustezzarealistica e un grande senso dellospettacolo. Prosa, lirica, balletto. E ancoracinema. L’attività di <strong>Visconti</strong> è inarrestabile.Con Le notti bianche vince il Leoned’argento al Festival del cinema diVenezia, con Rocco e i suoi fratelli il GranPremio della Giuria. Nel ’63 Il Gattopardoconquista la Palma d’oro al Festival delcinema di Cannes. Il ’65 è ancora un annoimportante. <strong>Visconti</strong> vince il Leone d’oroper Vaghe stelle dell’Orsa e corona il ventennaledella sua attività teatrale con unaversione memorabile de Il giardino deiciliegi. Nel ’72, ultimate le riprese diLudwig, viene colpito da una trombosi chelo paralizza parzialmente. Convalescente,si dedica fra le polemiche – poiché finanziatodall’editore di destra Edilio Rusconi– a Gruppo di famiglia in un interno. Nel’75 inizia le riprese del suo ultimo film,L’innocente. Muore l’anno successivo, il 17marzo 1976, interrompendo un percorsoumano e artistico che lo aveva visto inprima fila nel clima di rinnovamento culturaledel dopoguerra e presente, comeprotagonista indiscusso, in tutti i campidello spettacolo.77

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