A <strong>La</strong>mpara, anni ‘60. <strong>Visconti</strong> con Renato Salvatori,un’amica, e Iolanda d’AmbraRenato Salvatori con <strong>Anni</strong>e Girardot. A <strong>La</strong>mpara, anni ‘60.tavolo della <strong>La</strong>mpara e chiedeva di fotografarlo,lui non diceva mai di no”Provava rispetto per gli ischitani. Sentivala differenza, ma ciò non costituì mai unlimite. Tutt’altro, maturava una conoscenzadiretta dei suoi sentimenti e del suocomportamento proprio attraverso l’osservazionee il contatto con gli ischitani,molti dei quali mortificati dalla miseria edall’abbandono.“Qualche volta calcava un po’ la mano”ricorda d’Ambra, “amava scherzare, prenderciin giro. Si scatenava, soprattutto conme e Iolanda. Ma sapeva di poterlo fare.Ricordo quella volta che spaventò a morteGiorgio De Lullo costringendolo ad unaspericolatissima corsa in carrozzella daCasamicciola ad <strong>Ischia</strong> Porto. Per nonparlare di Zeffirelli, che spesso maltrattavacon la durezza di uno zar”.“Una volta aveva saputo di una mia exfidanzata con la quale avevo rotto bruscamente”continua d’Ambra, “quella seras’impuntò perchè andassimo a casa dellaragazza per invitarla ad uscire con noi.Sapeva del mio imbarazzo, ma non vollesentire ragioni. Lei non si scompose più ditanto. Pur di conoscere <strong>Visconti</strong> accettòl’invito e uscì con noi”.“Un’altra volta ancora, proprio per strada,davanti a tutti, improvvisò con Girotti edaltri amici una resa dei conti da sceneggiatanei confronti del sottoscritto. Reo, asuo dire, di averlo incrociato e di non averlosalutato”.Diventava ombroso, pare, solo sul lavoro.Dove dava e pretendeva il massimo. O perquestioni squisitamente private.“Una sera eravamo a cena da Zi Nanninaa mare” racconta Massimo Ielasi, nipotedi Iolanda e Salvatore d’Ambra, “<strong>Visconti</strong>era di pessimo umore, stranamente cupo.Aspettava Delon, il grande amore mancato.Delon era in clamoroso ritardo e<strong>Visconti</strong> sembrava impazzire. Poi apparvel’attore francese. Fu come se, in pienanotte, fosse apparso il sole. <strong>La</strong> sua gioiadiventò incontenibile”. <strong>La</strong> passione che sitrasforma in teatralità.Perché l’amore di <strong>Visconti</strong> per l’isolad’<strong>Ischia</strong> non assunse mai forma esplicitanel suo lavoro?<strong>La</strong> risposta è semplice, e allo stesso tempocomplessa. I primi anni furono anni disvago, di divertimento. E il regista nonsopportava che il set fosse un luogo didivertimento. Era invece il luogo doveregnavano la massima professionalità, ilpiù alto rigore.In seguito, quando altri registi scelsero l’isolad’<strong>Ischia</strong> come set, <strong>Luchino</strong> <strong>Visconti</strong>inseguiva ormai una personalissima ideadi cinema; si considerava totalmente liberodi seguire le inclinazioni del suo gustoe della sua sensibilità. Sentiva di esserselaconquistata, questa libertà. “Sono statogiovane anch’io” raccontò in un’intervistaa “la Stampa”, “e ho fatto <strong>La</strong> terra trema,Ossessione, Rocco e i suoi fratelli. Adessosono troppo vecchio per affrontare unarealtà che conosco appena. Penso che aigiovani spetti raccontare il proprio tempo.41
S. Angelo, 25 maggio 1947.<strong>Luchino</strong> <strong>Visconti</strong> al matrimonio di Clara d’Ambra con l’Amm. Martinelli.Si riconoscono il pittore Viki Verga con la moglie e Miliana Buchner.A noi sia concessa la libertà di fare unaltro cinema, un cinema che sentiamo piùconsono a noi.”Se qualche idea ci fu, arrivò fatalmentefuori tempo massimo.Eppure, anni prima, verso la fine deglianni Cinquanta, <strong>Visconti</strong> tentò di allestireuno spettacolo teatrale sul CastelloAragonese. Ne parlò coi suoi amici e con isuoi collaboratori più stretti. Poi chiese idovuti permessi all’amministrazionecomunale, guidata allora da VincenzoTelese. <strong>La</strong> risposta fu negativa; un vetoodioso impedì che il legame di <strong>Visconti</strong> conl’isola d’<strong>Ischia</strong> venisse ufficializzato permezzo di una consacrazione artistica.“Fu un dolore enorme per lui, si arrabbiòmoltissimo” racconta Salvatore d’Ambra,“aveva capito che dietro quel veto c’era lavolontà di punire le sue mai nascoste preferenzesessuali. Non sopportava che ilprestigio e la stima di cui godeva dappertuttopotessero essere disintegrate per lepruderie ipocrite di qualche politicanteinvasato da sacro furore censorio”.Il matrimonio artistico non ci fu. Eppure èin quella casa-teatro che fu “<strong>La</strong>Colombaia” (e grazie alla calma e alla concentrazionegarantite da quel luogo quasifuori dal mondo) che <strong>Visconti</strong> riuscì a metterea punto molti dei suoi lavori, teatralie cinematografici. Lì avrebbe avuto iltempo e il modo di inseguire il suo struggentedesiderio di autenticità, di verità.Molto del lavoro di preparazione delLudwig, ad esempio, avvenne in quellacasa. Ed è lì che il regista, con sforzo forsesovrumano, avrebbe fatto fiorire il talentodi Helmut Berger, trasformandolo in unprincipe bavarese capace di un’intensitàche l’attore non avrebbe mai più ritrovato.Sono da poco finite le riprese di Ludwigquando, nel luglio del 1972, <strong>Luchino</strong><strong>Visconti</strong> rimane colpito da trombosi. <strong>La</strong>malattia incide pesantemente sul fisicodel regista, paralizzandogli il braccio, lagamba sinistra e costringendolo ad un’umiliantecondizione di dipendenza.Dopo l’attacco del male, la frequentazioneischitana subisce una brusca frenata.S’allenta ma non s’interrompe del tutto.Sono anni tristi, penosi. <strong>La</strong> Colombaiaviene quasi stravolta attraverso l’inserimentodi un ascensore che permette alregista di muoversi in casa senza sforzieccessivi, <strong>La</strong> “distanza”, coltivata e desideratanegli anni, diventa implacabile isolamento.Qualche anno dopo, a <strong>La</strong>cco Ameno, lagiuria del Premio “Angelo Rizzoli” attribuisceproprio a Ludwig il massimo riconoscimentocome miglior film dell’anno.Finalmente si presenta un’occasione perufficializzare un amore così lungo. Le condizionifisiche del regista sono però peggiorate.<strong>Visconti</strong> rifiuta di pagare il prezzodell’esposizione alla luce dei riflettori.Sceglie il buio e il silenzio.Il terrore per il tempo che se ne va e l’avanzatabrutale delle regole che sovrintendonoal declino biologico accelerano,però, anziché placare, il suo furore creativo.Gira Gruppo di famiglia in un interno,una sfida coraggiosa per un leone feritoma pronto ancora a scendere nell’arenadel set. “Fu quasi un suicidio fisico” diceBaiocco, “alla fine delle riprese era stremato,la sua resistenza esaurita”Una caduta banale lo immobilizza su unasedia a rotelle. Il combattente subisce la
- Page 1 and 2: Gli anni verdi. Luchino Visconti ad
- Page 3 and 4: Catalogo a cura diTonino Della Vecc
- Page 5 and 6: Panorama e porto di Forio, 1950 ca.
- Page 7 and 8: Il porto di Ischia nei primi anni
- Page 10: pagina noveSommario1113171929333545
- Page 14 and 15: Luchino*Masolino d’Amico* Pubblic
- Page 16 and 17: Luchino Visconti con Edda Lancettia
- Page 18 and 19: L’ombra del Gattopardo. L’arriv
- Page 20 and 21: La terra trema! Dal cambiamento al
- Page 22 and 23: Ischia, Piazza degli Eori negli ann
- Page 24 and 25: Lettera da Ischia, anno I (Nuova Se
- Page 26 and 27: La ‘Ndrezzata.Rammendo delle reti
- Page 28 and 29: Primi sondaggi della SAFENper la ri
- Page 30 and 31: In bellissima compagnia. La Casarel
- Page 32 and 33: I dialoghi di De FilippoLuchino Vis
- Page 34: Giorni di svago. A passeggio con Vi
- Page 37 and 38: cinematografico.“Ho conosciuto Vi
- Page 39 and 40: A Lampara, inizi anni ’60.Da sin.
- Page 41: mausoleo, per quanto Visconti debba
- Page 45: Ischia, Ristorante Da Emiddio, anni
- Page 48 and 49: Iolanda d’Ambra ritira dal Sindac
- Page 50 and 51: Di un senso profondo°. Colloquio c
- Page 52 and 53: Suso Cecchi d’Amico in due moment
- Page 54 and 55: Ad esempio: amava moltissimo i cani
- Page 56 and 57: Ossessione, una storia. La Colombai
- Page 59 and 60: Decreto di tutela per La Colombaia,
- Page 62 and 63: Foto da un gruppo di famigliaLa mos
- Page 64 and 65: Lo “straniero”. Forio per Visco
- Page 66 and 67: Per Luchino Visconti.Forio, 23-27 s
- Page 68: Cinque notti bianche. La Scuola “
- Page 72 and 73: Il lavoro Collaborazioni Documentar
- Page 74 and 75: Mus. N.RotaScf. M. GarbugliaCost. P
- Page 76 and 77: Prosa771945I Parenti terribili di J
- Page 78: Prima della morte a Roma. Una biogr