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Comenius - Torna a Istruzione.it

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La mobil<strong>it</strong>àNei racconti tutti mettono ripetutamente l'accento sulla mobil<strong>it</strong>à quale fattore principale all'internodel progetto (ovviamente non si parla mai di mobil<strong>it</strong>à individuale). Infatti ci si lamenta del fattoche il piccolo contributo dato dal progetto non permette una maggiore mobil<strong>it</strong>à di docenti e alunni.Sono le vis<strong>it</strong>e preparatorie e gli incontri di progetto che permettono un reale scambio di informazioni,di metodologie, …“È stato di v<strong>it</strong>ale importanza per la realizzazione del progetto che i partecipanti abbiano avuto lapossibil<strong>it</strong>à d'incontrarsi più volte nell'anno. Questo ha permesso al gruppo di osservare il funzionamentodello schema nelle varie scuole e di scambiarsi i buoni risultati. L'entusiasmo del gruppo hamantenuto vivo il progetto” (IP Bolzano V - Gries1).Attraverso i racconti, le scuole ci comunicano che è la conoscenza diretta a far cadere le barriere, apermettere di lavorare insieme, di condividere esperienze e percorsi, di elaborare strategie di intervento,imparare dall'altro, di conoscerlo veramente: la sua scuola il suo lavoro, le sue ab<strong>it</strong>udini…Ènegli incontri di lavoro che scatta quella sensazione di famigliar<strong>it</strong>à…che permette una condivisionepiena.La mobil<strong>it</strong>à nei progetti linguisticiIl racconto che segue sembra riproporre una vasta selezione degli elementi caratterizzanti i progettilinguistici: “il grande lavoro della professoressa 'brava', Il tentativo spesso frustrato di coinvolgerela scuola nel suo insieme, la motivazione e l'importanza del progetto per gli studenti e per i gen<strong>it</strong>ori,le difficoltà incontrate, le strategie, o meglio il far fronte alle mancanze con l'apporto personale edeconomico del gruppo di coordinamento, dei gen<strong>it</strong>ori, la scarsa attenzione degli enti locali e infinecomunque...L'entusiasmo, la gioia di avercela fatta, la condivisione del percorso con il collega belga,il riconoscimento dell'alunna…sì sicuramente ne vale la pena!”La genesi del Progetto risale al novembre 2003, quando la nostra scuola fu inv<strong>it</strong>ata dall'Agenzia Socratesa partecipare ad un seminario di contatto organizzato dall'Agenzia Nazionale delle Fiandrepresso il centro culturale di Alden Biesen, in Belgio. […] Ottenuta l'approvazione, la comunicai aicolleghi durante un collegio dei Docenti, sperando di trovare adesioni al team di lavoro già cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o(quattro docenti di Inglese). La cosa più difficile è stata far capire ai colleghi che il Progettonon era nostro (del team) ma di tutto l'Ist<strong>it</strong>uto e che, anche se gli alunni che avrebbero partecipatoallo scambio sarebbero stati solo 15, tutte le classi coinvolte avrebbero potuto contribuire in qualchemodo. Le difficoltà sono sorte sub<strong>it</strong>o…a volte ci è sembrato di lottare contro i mulini a vento. Probabilmentela scuola non era pronta per un metodo di lavoro nuovo. Non siamo, infatti, riusc<strong>it</strong>e acomunicare il concetto che le ore dedicate alle attiv<strong>it</strong>à di ricerca, alle interviste, alla produzione deimateriali necessari per la realizzazione dei prodotti finali, fossero ore di scuola. Venivano, dai più,percep<strong>it</strong>e come ore perse, in cui il 'programma' non si riusciva a svolgere… Gli alunni selezionati,tra i più mer<strong>it</strong>evoli, venivano a loro volta penalizzati. Infatti, non si teneva conto del lavoro aggiuntivoche su di essi gravava (in particolare la frequenza al corso di lingua fiamminga, in orario pomeridiano),ma si pretendeva da loro molto di più perché “poi sarebbero stati 15 giorni in vacanza”.“Vi ringrazio per l'opportun<strong>it</strong>à che mi avete dato. Non credo che dimenticherò mai queste due settimane!”La stessa ragazza, che era stata in dubbio prima della partenza perché durante il soggiorno inBelgio si sarebbe sposato uno dei suoi fratelli, aveva comunque voluto partecipare dicendo: “Ho altrifratelli da festeggiare, questa invece sarà l'unica opportun<strong>it</strong>à che avrò di fare una simile esperienza!”33

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