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Comenius - Torna a Istruzione.it

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A questo propos<strong>it</strong>o l'Ist<strong>it</strong>uto G. Marconi di Nocera Inferiore avanza una proposta: “un maggiorecoinvolgimento dei Consigli di classe, che dovrebbero articolare la loro programmazione curricolare,partendo proprio dalle indicazioni del <strong>Comenius</strong>, in modo da creare una convergenza sistematicadi obiettivi, competenze e contenuti, uscendo dalla partecipazione opzionale e volontaristica,avvalendosi di risorse finanziarie adeguate all'impegno e alle competenze professionali richiesteper tale comp<strong>it</strong>o”.E con questo intervento si affronta una delle problematiche che si r<strong>it</strong>rova con maggiore frequenzanei racconti delle scuole: il riconoscimento economico, ma non solo, dei docenti impegnati neiprogetti.Il riconoscimento del lavoro degli insegnantiFra i dubbi che assillano quanti si accingono a proporre un progetto europeo, il carico di lavoro el'impegno che l'organizzazione e la realizzazione delle attiv<strong>it</strong>à richiedono incute un certo timoreanche quando si riesce a creare un gruppo di progetto con comp<strong>it</strong>i condivisi e a darsi un'organizzazioneefficace. È evidente che incidono anche la tematica che si decide di affrontare, così comel'ampiezza del partenariato e le risorse interne alla scuola sulle quali si può contare.Ma si va avanti lo stesso, come il docente dell'Ist<strong>it</strong>uto tecnico industriale Meucci di Roma che scrive:“quando si vuole intraprendere un lavoro al di fuori della routine scolastica, si è ben consapevoliche lo si fa a proprio rischio: prima di tutto il fascino di questa esperienza è nel fatto che è fuori dallaroutine e questo è nel contempo il lim<strong>it</strong>e: bisogna dedicare molto tempo in classe e fuori alla ricerca,all'organizzazione, che ovviamente devono essere inser<strong>it</strong>e nel programma (che comunque prima opoi dovrà essere fatto, perché ci sono verifiche e interrogazioni). Le proprie ore non bastano e perfortuna c'è sempre qualche collega disponibile. Il docente coordinatore lavora un numero illim<strong>it</strong>atodi ore non riconosciute… in defin<strong>it</strong>iva i progetti insistono troppo sulla buona volontà dei docenti,ai quali si richiede sempre di più (relazioni cartacee, relazioni ripetute, ecc) .”In molti casi rendere conto del proprio lavoro all'esterno diventa un onere. “Il lavoro burocraticorelativo a formulari, moduli e relazioni per l'Agenzia nazionale è piuttosto gravoso e si aggiunge aquello già impegnativo da svolgere per il progetto e con gli alunni” 11 Così ci scrivono dal liceo scientificoMarconi di Foggia, aggiungendo poi che: “le dirigenze scolastiche e amministrative non sonoincentivate economicamente e quindi sono poco propense a partecipare a progetti europei anche sericonoscono l'util<strong>it</strong>à e il prestigio che ne derivano”.Anche la DD 1° circolo di Chioggia evidenzia che: “Difficoltà, ostacoli e dubbi sono presenti nell'esperienza:oltre alle difficoltà interne alla realizzazione del progetto (difficoltà di rispettare lescadenze assegnateci, visti anche i r<strong>it</strong>mi diversi dei calendari scolastici), ci sono quelli derivanti daifinanziamenti troppo lim<strong>it</strong>ati per svolgere le attiv<strong>it</strong>à e le vis<strong>it</strong>e di progetto, dalla scarsa possibil<strong>it</strong>àdi riconoscere il forte impegno (anche in termini di tempo oltre che di passione) dei docenti coinvolti,dal non sempre giusto apprezzamento da parte della realtà esterna alla scuola per le attiv<strong>it</strong>àsvolte”.C'è chi come la DD di Figline Valdarno, dopo aver fatto riferimento alla necess<strong>it</strong>à di superare inizialmenteaspetti di diffidenza-indifferenza presenti nel plesso, evidenzia un secondo punto che“attiene ai lim<strong>it</strong>i derivanti dalla struttura scolastica” e aggiunge che: “Si è sempre dimostrato il62

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