evento (smaltimento non autorizzato <strong>di</strong> rifiuti) e concorrente rispetto alla responsabilità del soggettosmaltitore.* * * * * *TAR Toscana, sez. III, 6.11.07 (ud. 24.5.07) n.3580, Società Immobiliare Casc<strong>in</strong>a srl c. Comune <strong>di</strong>Casc<strong>in</strong>aRifiuti – or<strong>di</strong>nanza <strong>di</strong> rimozione – natura v<strong>in</strong>colata – competenza per l’emanazione – spetta al<strong>di</strong>rigente.(rif. norm.: art. 107 d.lgs. n.267/00; art. 21 octies L. n.241/90; art. 14 d.lgs. n.22/97)L’or<strong>di</strong>nanza <strong>di</strong> rimozione <strong>di</strong> rifiuti a seguito <strong>di</strong> abbandono costituisce espresso esercizio delle competenzepreviste dall’art. 107 del TU degli enti locali (d. lgs. n.267/2000) ed assolvendo chiaramente a f<strong>in</strong>alità <strong>di</strong>prevenzione ambientale d’urgenza è ascrivibile alle competenze <strong>di</strong>rigenziali verso l’esterno <strong>in</strong><strong>di</strong>viduatedalla norma citata, che del resto ha ri<strong>di</strong>segnato <strong>in</strong> via generale tutti i poteri delle autorità locali. Peraltro,ai sensi dell’art. 21 octies <strong>della</strong> legge n. 241/90, che deve ritenersi riferito anche al potere <strong>di</strong>annullamento giuris<strong>di</strong>zionale, i vizi formali del proce<strong>di</strong>mento, quali l’<strong>in</strong>competenza, non possonodeterm<strong>in</strong>are l’annullamento dell’atto allorquando il potere <strong>di</strong> cui esso ha costituito espressione ha naturav<strong>in</strong>colata; e l’espressione utilizzata dall’art 14 del decreto n. 22-97 (“<strong>di</strong>spone”) non <strong>in</strong>duce dubbi sullanatura v<strong>in</strong>colata del potere <strong>di</strong> rimozione esercitato.La società ricorrente deduceva l’illegittimità del provve<strong>di</strong>mento con il quale le era stata imposta larimozione dei rifiuti, <strong>in</strong> quanto emesso dal <strong>di</strong>rigente del settore tecnico e non dal S<strong>in</strong>daco. Il TAR hacorrettamente evidenziato che l’evoluzione normativa <strong>in</strong> <strong>tema</strong> <strong>di</strong> organizzazione degli enti territoriali ènel senso <strong>di</strong> aumentare le competenze dei <strong>di</strong>rigenti rispetto a quelle degli organi <strong>di</strong> governo, per cuianche il provve<strong>di</strong>mento con cui viene or<strong>di</strong>nata la rimozione dei rifiuti (tra l’altro ad emanazionev<strong>in</strong>colata) può legittimamente essere emesso, sulla base <strong>della</strong> concreta ripartizione delle competenze <strong>in</strong>seno al comune, da un <strong>di</strong>rigente, piuttosto che dal S<strong>in</strong>daco.* * * * * *TAR Lazio, sez. I, 16.11.07 (ud. 7.11.07) n.11322, To<strong>di</strong>ni Costruzioni spa ed altri c. Presidenza delConsiglio dei M<strong>in</strong>istri ed altroRifiuti – iscrizione all’Albo nazionale – domanda <strong>di</strong> iscrizione – equivalenza e sufficienza –esclusione-(rif. norm.: art. 30 d.lgs. n.22/97; DM 28.4.98 n.406)In <strong>tema</strong> <strong>di</strong> iscrizione all'Albo Nazionale delle Imprese che effettuano la <strong>gestione</strong> dei rifiuti la natura <strong>di</strong>accertamento costitutivo, <strong>di</strong> carattere pressoché v<strong>in</strong>colato, propria dell'atto <strong>di</strong> iscrizione, non è sufficientead attribuire natura equivalente alla mera domanda <strong>di</strong> iscrizione, giacché soltanto l'iscrizione nel registro,effettuata la presupposta verifica, attesta legalmente il possesso dei requisiti necessari che abilitanoall'esercizio <strong>della</strong> relativa attività, non essendovi automatismo tra presentazione <strong>della</strong> domanda eiscrizione, atteso che il carattere v<strong>in</strong>colato dell'azione amm<strong>in</strong>istrativa presuppone comunque un momento<strong>di</strong> verifica dell'esistenza <strong>in</strong> capo al soggetto richiedente dei requisiti previsti dalla legge.
La Presidenza del Consiglio dei M<strong>in</strong>istri, <strong>in</strong> persona del Commissario delegato per il superamentodell’emergenza socio-economico-ambientale del bac<strong>in</strong>o idrografico del fiume Sarno, aveva <strong>in</strong>detto unagara per l’aggiu<strong>di</strong>cazione dei lavori <strong>di</strong> bonifica e rimozione dei se<strong>di</strong>menti <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>anti. Il bando <strong>di</strong> garaimponeva, nell’ambito delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> partecipazione, <strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrare l’iscrizione all’Albo Nazionaledelle imprese esercenti servizi e <strong>gestione</strong> dei rifiuti ex l. 22/1997. Il Tar,pur sottol<strong>in</strong>eando che la meradomanda <strong>di</strong> iscrizione non è sufficiente per attestare il predetto requisito, ha rilevato che nella specie lasocietà <strong>in</strong>teressata aveva <strong>di</strong>mostrato l’avvenuta comunicazione <strong>di</strong> accoglimento <strong>della</strong> richiesta ad operadell’organismo competente a <strong>di</strong>sporre l’iscrizione stessa. Il Tar ha poi osservato che l’efficaciatemporale dell’iscrizione all'Albo delle imprese che effettuano la <strong>gestione</strong> dei rifiuti decorre dalla data<strong>della</strong> favorevole deliberazione <strong>della</strong> Sezione regionale dell'Albo sulle garanzie f<strong>in</strong>anziarie prestatedall'impresa, a seguito <strong>della</strong> comunicazione <strong>di</strong> avvenuto accoglimento <strong>della</strong> propria istanza <strong>di</strong> iscrizione;ciò <strong>in</strong> quanto il potere deliberativo decisionale circa l'accoglimento (o meno) <strong>della</strong> domanda <strong>di</strong>iscrizione all'Albo, attribuito alla Sezione Regionale dal comma 4 dell'art. 12 del D.M. 28 aprile 1998 n.406, ha carattere costitutivo e il successivo comma 6 <strong>di</strong>spone – a pena <strong>di</strong> decadenza – che la garanziaf<strong>in</strong>anziaria <strong>di</strong> cui all'art. 14 sia prestata entro il term<strong>in</strong>e <strong>di</strong> novanta giorni dal ricevimento <strong>della</strong>comunicazione <strong>di</strong> avvenuto accoglimento dell'istanza <strong>di</strong> iscrizione (<strong>in</strong> term<strong>in</strong>i, TAR Puglia, Lecce, sez. I,22 novembre 2005 n. 5235).* * * * * *Corte Giustizia CE, sez. III, 18.12.07 causa C-236/05, Commissione c. Repubblica ItalianaRifiuti – def<strong>in</strong>izione <strong>di</strong> rifiuto – norma <strong>in</strong>terpretativa <strong>di</strong> cui all’art. 14 L. n.178/02 – contrasto con lanormativa comunitaria – sussistenza.(rif. norm.: art. 14 L. n.178/02; art. 1 <strong>di</strong>rettiva 91/156/CEE)La Repubblica italiana, avendo adottato e mantenuto <strong>in</strong> vigore l’art. 14 del decreto legge 8 luglio 2002, n.138, <strong>di</strong>venuto, <strong>in</strong> seguito a mo<strong>di</strong>fica, la legge 8 agosto 2002, n. 178, che esclude dall’ambito <strong>di</strong>applicazione del decreto legislativo n. 22/97, da un lato, le sostanze, i materiali o i beni dest<strong>in</strong>ati alleoperazioni <strong>di</strong> smaltimento o <strong>di</strong> recupero non esplicitamente elencati agli allegati B e C a tale decreto e,dall’altro, le sostanze o i materiali residuali <strong>di</strong> produzione dei quali il detentore abbia deciso o abbial’obbligo <strong>di</strong> <strong>di</strong>sfarsi, qualora gli stessi possano essere e siano riutilizzati <strong>in</strong> un ciclo produttivo o <strong>di</strong>consumo, a con<strong>di</strong>zione che non sia effettuato alcun <strong>in</strong>tervento preventivo <strong>di</strong> trattamento e che gli stess<strong>in</strong>on rech<strong>in</strong>o pregiu<strong>di</strong>zio all’ambiente, oppure, anche qualora venga effettuato un <strong>in</strong>tervento preventivo <strong>di</strong>trattamento, quando quest’ultimo non configuri un’operazione <strong>di</strong> recupero fra quelle <strong>in</strong><strong>di</strong>viduateall’allegato C al medesimo decreto, ha dettato una def<strong>in</strong>izione <strong>di</strong> “rifiuto” che si pone <strong>in</strong> contrasto conquella <strong>di</strong> cui all’art. 1, lett. a), <strong>della</strong> <strong>di</strong>rettiva 91/156/CEE.Osserva la Corte, ribadendo la propria costante <strong>giurisprudenza</strong> (si veda, <strong>in</strong> primis, la sentenza Niselli,11.11.04, causa C-457/02) che l’art. 1, lett. a), primo comma, <strong>della</strong> <strong>di</strong>rettiva def<strong>in</strong>isce rifiuto «qualsiasisostanza od oggetto che rientri nelle categorie riportate nell’allegato I [a tale <strong>di</strong>rettiva] e <strong>di</strong> cui ildetentore si <strong>di</strong>sfi o abbia deciso (...) <strong>di</strong> <strong>di</strong>sfarsi». L’allegato I precisa e chiarisce tale def<strong>in</strong>izioneproponendo un elenco <strong>di</strong> sostanze e <strong>di</strong> oggetti qualificabili come rifiuti. Tale elenco, tuttavia, ha soltantoun valore <strong>in</strong><strong>di</strong>cativo, posto che la qualifica <strong>di</strong> rifiuto <strong>di</strong>scende anzitutto dal comportamento del detentoree dal significato del term<strong>in</strong>e «<strong>di</strong>sfarsi». La <strong>di</strong>rettiva non suggerisce alcun criterio determ<strong>in</strong>ante per<strong>in</strong><strong>di</strong>viduare la volontà del detentore <strong>di</strong> <strong>di</strong>sfarsi <strong>di</strong> una determ<strong>in</strong>ata sostanza o <strong>di</strong> un determ<strong>in</strong>atomateriale, per cui, <strong>in</strong> mancanza <strong>di</strong> <strong>di</strong>sposizioni comunitarie, gli Stati membri sono liberi <strong>di</strong> scegliere lemodalità <strong>di</strong> prova dei <strong>di</strong>versi elementi def<strong>in</strong>iti nelle <strong>di</strong>rettive da essi recepite, purché ciò non pregiu<strong>di</strong>chil’efficacia del <strong>di</strong>ritto comunitario. La <strong>di</strong>sposizione “<strong>in</strong>terpretativa” <strong>della</strong> legge italiana, <strong>in</strong>vece, da unaparte, allorché def<strong>in</strong>isce l’azione <strong>di</strong> <strong>di</strong>sfarsi <strong>di</strong> una sostanza o <strong>di</strong> un materiale esclusivamente <strong>in</strong> baseall’esecuzione <strong>di</strong> un’operazione <strong>di</strong> smaltimento o <strong>di</strong> recupero menzionata agli allegati B o C al decreto