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12 - Hiram n.2/2016<br />
grandeoriente.it<br />
L’Axis Mundi («centro» o «asse» dell’Universo) può essere analizzato<br />
secondo almeno tre livelli di riferimento − le rappresentazioni,<br />
il loro significato, e le esperienze ad esse collegate:<br />
1) sono molteplici le figure indicate con questo termine, come<br />
la Montagna, luogo sacro ove talora inizia la Creazione o avviene<br />
una teofania normativa; l’Albero, le cui radici affondano<br />
negli Inferi e sulla cui sommità risiede la divinità celeste; ancora,<br />
la Via lattea, quale colonna cosmica, che sostiene i cieli,<br />
collegandoli alla terra; infine, la Croce 14 , bensì elemento fondante<br />
il Cristianesimo, ma il cui significato è già proprio ad una<br />
Solarità originaria;<br />
2) le immagini menzionate non hanno funzione statica, tutte<br />
implicando una transizione, in quanto sono luoghi di unione<br />
dinamica, in cui si realizza la concordia discors o coincidentia<br />
oppositorum 15 , sí che le contraddizioni si risolvono nella progressione<br />
verso l’Assoluto, ossia l’unione con l’Essere supremo<br />
al quale l’Axis conduce;<br />
3) il raggiungimento del culmine del percorso richiede il ricorso<br />
a tecniche − Vie − di perfezione, che, ciascuna alimentando<br />
le componenti della persona, la conducano ad una<br />
trascendenza verso un superiore – «differenziato» e «integrato»<br />
– tipo di esistenza e, perciò, di uomo. L’Evola 16 , in particolare,<br />
ha descritto l’ascesi come «luogo ideale intermediario fra il<br />
piano della diretta superiorità olimpica regale e iniziatica e<br />
quella del rito e del dharma», altresì attribuendole due qualificazioni,<br />
dalla più ampia estensione giacché aspetti dello spirito<br />
tradizionale medesimo. Si assiste così al combinarsi<br />
− nell’«approssimazione ascetica» − dell’«azione, come azione<br />
eroica» e dell’«ascesi in senso stretto, con riferimento soprattutto<br />
alla via della contemplazione». Può proporsi di affiancare<br />
a tale apoteosi l’aggettivazione “gigliacea”, implicante Regalità-Sacerdotale<br />
– non già di lignaggio né materiale, bensì −<br />
spirituale e consistente nella piena signoria di se stesso, sì che<br />
ogni Uomo possa divenire – parafrasando Guénon − Re del<br />
proprio Mondo interiore, attraverso gli arcana imperii offertigli<br />
dal simbolismo latomico.<br />
Può notarsi che viene consegnata la descrizione di una scala<br />
nel Libro della Genesi, tra le vicende del Profeta Giacobbe, che<br />
viene risvegliato da angeli sul frontespizio del Mutus Liber,<br />
ove, sin dal titolo, è icasticamente preferita e indicata la via<br />
14<br />
R. Guénon, Considerazioni sull’esoterismo cristiano e San Bernardo,<br />
Carmagnola, 1997; Id., Il simbolismo della croce, Milano, 2012.<br />
15<br />
C. Bonvecchio, Esoterismo e massoneria, Milano, 2007, p. 119 ss.<br />
16<br />
J. Evola, Rivolta contro il mondo moderno, Roma, 2010, p. 156.<br />
apofatica 17 verso – festina lente, aggiungerebbe l’alchimista –<br />
il compimento dell’opus.<br />
A testimoniarne la realtà trascendente, vi è la presenza di Entità<br />
angeliche che la percorrono, talché − anche in àmbito cristiano<br />
− la scala rappresenta la possibilità, dalla terra, di accedere al<br />
cielo. Tra l’altro, la natura degli angeli interessava – come scrive<br />
Chesterton 18 – proprio il Doctor Angelicus, in quanto «problema<br />
riguardante creature con funzioni di intermediazione […] imperscrutabili<br />
spiriti puri, che sono inferiori a Dio, ma superiori<br />
agli uomini […] piolo di una scala», per cui il teologo se ne<br />
servì ai fini dello sviluppo della sua teoria gerarchica. Si osservi,<br />
inoltre, il valore normativo della Via Crucis, in quanto ineludibile<br />
viatico per il compimento della cristificazione dell’uomo<br />
e, in generale, del suo agire, anche attraverso «la cavalleria, la<br />
cortesia», che, «d’ispirazione soprattutto cristiana, è il vincolo<br />
che unisce tra loro, senza confusione né disordine, tutte le<br />
classi» 19 . In esse, infatti, il Cavaliere penetra riversandovi Carità,<br />
quintessenza di perfezione e coltura spirituale, in quanto frutto<br />
di esorbitanza di amore (ἀγάπη), sì che mutatis mutandis alla<br />
φιλία esoterica valevole inter pares, corrisponde la compassionevole<br />
solidarietà verso il Profano, cui è mosso il Cavaliere:<br />
archetipo 20 dell’iniziato, quale Recipiendario di una c.d. ordinazione<br />
cavalleresca 21 ghibellina. Questi – come il Massone −<br />
a fronte del Tramonto dell’Occidente spengleriano, «bada a tenersi<br />
in piedi in un mondo di rovine».<br />
Alla luce del simbolismo latomico della Scala e conformemente<br />
al pensiero misteriosofico antico, può intendervisi rappresentata<br />
l’angelomorfosi: 22 l’uomo che acceda all’Axis<br />
Mundi, altresí trascendendo il tempo passato-futuro, diviene<br />
angelo, non essendovi salto ontologico-qualitativo tra l’umano<br />
e il divino, ciò che implica un mero scarto quantitativo, giacché<br />
17<br />
Circa la metodologia apofatica, v. C. Bonvecchio, Esoterismo e massoneria,<br />
cit., p. 88 ss.; Id., Le “meditazioni abissali” di Henry Corbin,<br />
cit., p. 13 ss.<br />
18<br />
G. K. Chesterton, San Tommaso d’Aquino, Torino, 2008, p 168.<br />
19<br />
Passo tratto dal Discorso di Sua Santità Pio XII al patriziato e alla<br />
nobiltà romana del 13 gennaio 1945.<br />
20<br />
V. C. Bonvecchio, Il Cavaliere, la Morte e il Diavolo. Un percorso nella<br />
post-modernità, Capua, 2014, p. 110 ss.; Id., La coppa e la spada: il<br />
Sacro, la Cavalleria e il Graal, in Aa.Vv., Il Sacro e la Cavalleria, a cura<br />
di C. Bonvecchio, Milano, 2005, p. 11 ss.<br />
21<br />
J. Evola, Rivolta, cit., p. 125 ss; nonché amplius Id., Il mistero del<br />
Graal, Roma, 2002, spec. p. 156 ss.<br />
22<br />
J. Behaeghel, La Bible, cit., p. 128.