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STADIO DELLA ROMA – TOR DI VALLE Generale Relazione Descrittiva

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EURNOVA srl <strong>–</strong> Stadio TDV SpA<br />

Stadio della Roma- Tor di Valle<br />

15.3.<br />

Pontili Est e Ovest<br />

In Delibera una quota del contributo relativo al costo di costruzione è previsto sia<br />

finalizzata alla realizzazione del Parco Fluviale nelle aree che circondano lo stadio e<br />

che l’eventuale parte residua di tale contributo possa essere destinata anche alla<br />

realizzazione di due stazioni fluviali pubbliche, una a servizio del predetto Parco e<br />

una a servizio dello Stadio.<br />

Dette stazioni rappresentate nelle tavole “Pontile EST e stazione d’ormeggio dei<br />

mezzi d’opera” (tav. TDV_PD_P_PON_01_GE_0000_0200_00_G000,00_ACT_00)<br />

e “Pontile OVEST e stazione d’ormeggio dei mezzi d’opera” (tav.<br />

TDV_PD_P_PON_02_GE_0000_0200_00_G000,00_ACT_00) dovranno essere<br />

coordinate ed integrate, eventualmente anche mediante il recente istituto dei<br />

“Contratti di Fiume”, con i progetti pubblici e privati di navigazione fluviale, già<br />

elaborati ed in corso di elaborazione, di tutto il tratto urbano del Fiume dal nuovo<br />

approdo a Settebagni fino alla foce a Fiumicino.<br />

Il Progetto Tor di Valle <strong>–</strong> Stadio della Roma ha, tra gli obiettivi, la riqualificazione di<br />

aree dismesse secondo logiche di sostenibilità ambientale e sociale ed in tale<br />

contesto si inseriscono anche le due stazioni fluviali. Queste, infatti, incidono<br />

favorevolmente sul sistema trasportistico generale in termini sia di alternativa al<br />

previsto potenziamento del trasporto su ferro sia di alleggerimento del traffico da<br />

trasporto privato su gomma.<br />

Nel corso dello sviluppo del progetto, tenendo conto anche della vocazione storica<br />

del Fiume Tevere utilizzato già in età pre-romana e fino al secolo scorso come via<br />

di trasporto merci, si è ritenuto significativo poter utilizzare le due stazioni fluviali<br />

anche per il trasporto di parte dei materiali da costruzione.<br />

Tale soluzione va a favore della sostenibilità economico-ambientale dell’iniziativa e<br />

consentirà, sotto il profilo trasportistico, di alleggerire il traffico previsto sulla viabilità<br />

ordinaria e, sotto il profilo economico, di ridurre i costi, potendo limitare il numero di<br />

trasporti eccezionali su gomma a fronte delle maggiori capacità di carico offerte da<br />

chiatte, barge o pontoni.<br />

Utilizzo turistico della idrovia Tevere<br />

La navigabilità a fini turistici di tutto il tratto urbano del Fiume, da un nuovo approdo<br />

a Settebagni fino alla foce a Fiumicino costituisce l’obiettivo del Comune di Roma e<br />

del Comune di Fiumicino. In questo senso si sono orientati numerosi studi.<br />

Attualmente la navigazione del Fiume Tevere, nel tratto metropolitano, è consentita<br />

ed effettuata da Ponte Duca d' Aosta (di fronte allo stadio Olimpico) all'Isola<br />

Tiberina ove si interrompe per poi riprendere più a sud, a Ponte Marconi.<br />

Da Ponte Marconi alla foce le portate sono adeguate e la navigazione è effettuata<br />

sia attraverso la Fossa Traianea sia attraverso la Fiumara Grande.<br />

Analisi morfologica dell’idrovia Tevere da Ponte Marconi alla<br />

Foce<br />

L’asta fluviale, da Settebagni alla Foce, ha caratteristiche morfologiche assai varie e<br />

può essere suddivisa in sei tratti:<br />

a) primo tratto da Settebagni a Ponte duca d’Aosta<br />

b) secondo tratto da Ponte Duca d’Aosta all’Isola Tiberina,<br />

c) terzo tratto dall’Isola Tiberina a Ponte Marconi<br />

d) quarto tratto da Ponte Marconi a Capo Due Rami<br />

e) quinto tratto Fossa Traianea <strong>–</strong> Canale Navigabile<br />

f) sesto tratto Fiumara Grande da Capo Due Rami alla Foce.<br />

In questa fase si considerano i tratti attualmente navigabili correlati alle due stazioni<br />

fluviali e precisamente i tratti d), e) ed f).<br />

In tali tratti la navigazione a scopo turistico è praticata anche se con numero limitato<br />

di unità e di stazioni fluviali, tuttavia si evidenziano le seguenti criticità che<br />

interferiscono, più che altro, con l’eventuale utilizzo dell’idrovia per il trasporto di<br />

merci.<br />

In sintesi, nel ramo della Fossa Traianea <strong>–</strong> Canale Navigabile, tali limiti sono<br />

costituiti:<br />

- dalla ridotta larghezza utile della via d’acqua a causa della presenza di<br />

specchi acquei occupati da imbarcazioni da diporto e da pesca in file<br />

multiple;<br />

- dalla presenza del Ponte 2 Giugno che, anche se di sufficiente tirante<br />

d’aria in posizione aperta, vincola la navigazione ai suoi tempi di apertura.<br />

Nel ramo di Fiumara Grande i limiti sono costituiti:<br />

- dalla barra alla foce che determina il tirante medio di m. 2,50 <strong>–</strong> 3,00 e dalla<br />

conseguente limitazione imposta dalla Capitaneria di Porto con specifica<br />

ordinanza al transito di unità con pescaggio contenuto in m. 2;<br />

- dalla riduzione della larghezza utile della via d’acqua a causa della<br />

presenza di specchi acquei occupati da imbarcazioni ormeggiate in file<br />

multiple;<br />

- dalla presenza del Ponte della Scafa il cui tirante d’aria medio è pari a m.<br />

5,90.<br />

Considerazioni sulla navigazione del tratto fluviale a fini<br />

turistici<br />

L’intervento connesso alla costruzione del nuovo stadio della A.S. Roma incide su<br />

una vasta area all’interno di un’ansa del Tevere, progettata come polo per lo<br />

svolgimento di molteplici attività anche al di là degli eventi calcistici.<br />

Le stazioni, che si inseriscono nel più ampio contesto dei progetti di recupero del<br />

Tevere a fini turistici ricreativi nei quali la navigazione è il comune denominatore,<br />

costituiscono una ulteriore infrastruttura, ecologica e sostenibile, per il collegamento<br />

tra il territorio di Roma e Fiumicino, il nuovo stadio ed il parco fluviale, da<br />

aggiungersi alla pista ciclabile sulla sommità arginale ed alla linea metropolitana<br />

Roma-Ostia.<br />

Progetto delle Stazioni fluviali<br />

La due stazioni fluviali sono denominate rispettivamente Pontile EST e Pontile<br />

OVEST, la prima scendendo la corrente è a servizio dello Stadio e la seconda è a<br />

servizio del Parco Fluviale. Entrambe insistono su pertinenze idrauliche, o meglio,<br />

su aree golenali intestate al Demanio Pubblico dello Stato e sui prospicienti specchi<br />

acquei del Demanio Fluviale. E’ previsto che dette pertinenze idrauliche possano<br />

essere assegnate in concessione dalla Regione Lazio.<br />

Le due stazioni fluviali, in tutto simili tra loro, sono ciascuna dotata di pontile<br />

galleggiante per l’ormeggio delle unità di navigazione, di passerelle per il<br />

collegamento a terra, di rampe e percorsi per il superamento dei dislivelli,<br />

di una piazzola per l’eventuale posizionamento di gru e per l’arrivo di mezzi<br />

di soccorso, di sistemazioni a verde con modellazione del terreno.<br />

Si prevede che la loro realizzazione possa avvenire in due fasi.<br />

Nella prima fase, dall’apertura del cantiere e fino al completamento della<br />

costruzione dello stadio, al fine di consentire lo sbarco di materiali da<br />

costruzione, si prevede:<br />

• l’ infissione dei pali in acciaio per i pontili, limitatamente alla prima fila<br />

adiacente la sponda, per consentire l’attracco dei mezzi d’opera,<br />

• la realizzazione delle piazzole per i mezzi di soccorso e per l’eventuale<br />

posizionamento di gru per lo sbarco dei materiali (portata t. 200), da<br />

realizzarsi previa infissione lungo il bordo di palancole metalliche,<br />

• la formazione di piste e rampe carrabili, in terra ed inerte stabilizzato, per il<br />

superamento del dislivello dell’argine.<br />

Nella seconda fase per il completamento delle stazioni ai fini del trasporto turistico<br />

si prevede:<br />

• l’ infissione della seconda fila di pali in acciaio per i pontili,<br />

• la modellazione del terreno ed i consolidamenti della sponda con tecniche<br />

d’ingegneria naturalistica,<br />

• l’istallazione dei pontili e delle passerelle,<br />

• il completamento dei percorsi pedonali e le sistemazioni esterne.<br />

Le due stazioni fluviali sono state progettate sulla base delle variazioni medie<br />

annue dei livelli idrici, tenendo conto che il loro campo di utilizzo sarà strettamente<br />

correlato alle condizioni di navigabilità del Fiume.<br />

Le variazioni di livello idrico hanno suggerito di utilizzare pontili galleggianti<br />

vincolati a scorrere su pali di acciaio zincato infissi in alveo. Il collegamento a<br />

terra è assicurato con un pontile, anch’esso galleggiante, adagiato, in condizioni<br />

di magra, su una sorta di scivolo ortogonale alla sponda ottenuto mediante<br />

modellazione del terreno.<br />

Il pontile di collegamento a terra è previsto a moduli incernierati galleggianti;<br />

questi, seguendo le variazioni di livello idrico, raccordano costantemente la quota<br />

del pontile d’attracco e la quota fissa a terra fino al livello idrico + 4,00. In caso di<br />

ulteriore aumento di livello i pontili, che sono adeguatamente assicurati alla<br />

golena mediante catene, autonomamente si svincolano dai pali di supporto si<br />

mantengono in galleggiamento e si orientano nel verso della corrente.<br />

Il pontile di collegamento a terra è dimensionato per corrispondere alla normativa<br />

in materia di superamento delle barriere architettoniche.<br />

Nel progetto è previsto, inoltre, il collegamento tra lo sbarco a terra della stazione<br />

fluviale a quota + 5,00 e la sommità dell’argine a quota + 12,55. Tale<br />

collegamento sarà realizzato con un percorso nel verde e due rampe conformi<br />

alle norme per il superamento delle barriere architettoniche.<br />

I materiali e le tecniche impiegate saranno a basso impatto ambientale, in<br />

particolare garantiranno la permeabilità dei suoli e non produrranno modificazioni<br />

irreversibili del territorio. Sotto l’aspetto idraulico si rileva che le rampe, realizzate<br />

con riporto di terra ed inerte stabilizzato, non incidono il corpo arginale e, dunque,<br />

non ne compromettono stabilità ed efficienza. Inoltre, il progetto non prevede<br />

volumi tali da ridurre le sezioni d’alveo ed i maggiori volumi delle rampe e delle<br />

piazzole sono ampiamente compensati dalla riduzione dei volumi conseguente<br />

alla modellazione del terreno per la formazione dello scivolo per la sede del<br />

pontile galleggiante.<br />

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