STADIO DELLA ROMA – TOR DI VALLE Generale Relazione Descrittiva
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EURNOVA srl <strong>–</strong> Stadio TDV SpA<br />
Stadio della Roma- Tor di Valle<br />
Area Cantiere Unico in blu<br />
Le terre da scavo saranno quindi trattate secondo l’articolo 185 del D.Lgs 152/2006.<br />
Il progetto di gestione delle terre di scavo permette quindi di riutilizzare interamente i<br />
materiali provenienti dagli scavi superficiali per la posa delle fondazioni e le terre<br />
provenienti dalla perforazione dei pali trivellati.<br />
Le terre dovranno essere conformi alle normative attualmente in vigore, dovranno<br />
essere accumulate in apposite aree di stoccaggio collocate all’interno del cantiere<br />
per poi transitare in un impianto di trattamento appositamente realizzato all’interno<br />
dell’area di cantiere, al fine di:<br />
- caratterizzare i terreni<br />
- di far “bio-degradare” i fanghi polimerici di perforazione<br />
- eventualmente migliorarne le caratteristiche geomeccaniche in funzione del<br />
loro riutilizzo.<br />
Il Progetto nel suo insieme prevede pertanto che il Cantiere Unico non abbia alcun<br />
esubero di materiale di scavo a meno, eventualmente, della quota parte proveniente<br />
dalle trivellazioni che, per motivi gestionali, non possano essere adeguatamente<br />
trattati e che quindi saranno eventualmente conferiti in discarica D1.<br />
Non sarà quindi adottato il DM 161/2012 (trasferimento delle terre di scavo in altri<br />
siti). Le terre da scavo sono quindi trattate secondo l’articolo 185 del D.Lgs<br />
152/2006.<br />
Materiale proveniente dagli scavi<br />
E’ prevista la realizzazione di un piano di caratterizzazione chimica e geotecnica dei<br />
terreni da scavare, al fine di verificare l’idoneità all’utilizzo in cantiere, sia per<br />
riempimenti e riprofilature, sia come sottofondi. In base alle concentrazioni degli<br />
analiti chimici di cui alla Tabella 1 D.Lgs. 152/2006, le terre potranno essere<br />
riutilizzate in base alla destinazione d’uso, in aree a verde (entro i limiti della colonna<br />
A), in aree commerciali o sotto le strade (entro i limiti della colonna B).<br />
Dal punto di vista geotecnico, saranno effettuate le prove in laboratorio per verificare<br />
la possibilità di utilizzo del materiale tal quale, o con additivazione a cemento o calce<br />
in diverse proporzioni. Laddove sono necessari terreno con caratteristiche<br />
geotecniche più performanti, come ad esempio nei sottofondi, il terreno sarà trattato<br />
con cemento o calce nelle proporzioni più idonee, dell’ordine mediamente del 3-5%,<br />
in funzione dei risultati delle specifiche prove di laboratorio.<br />
Materiale di risulta dei pali trivellati<br />
Qualora si voglia riutilizzare i terreni di risulta dei pali trivellati con polimeri, occorrerà<br />
prevedere un iter autorizzativo relativo al piano di gestione, con controllo da parte di<br />
ARPA Lazio.<br />
Per il riutilizzo di tali materiali si prevede uno stoccaggio (inteso come deposito<br />
preliminare al “trattamento”), in aree di all’interno del cantiere, opportunamente<br />
impermeabilizzate e dotate di sistemi di raccolta e smaltimento delle acque.<br />
Il materiale sarà stoccato per la decantazione e disidratazione dei fanghi di<br />
perforazione. Vista la tipologia di terreno, a matrice fine limo-argillosa con aggiunta di<br />
polimeri, risulta però di difficile stabilizzazione e asciugatura, pertanto non<br />
conveniente per un efficace riutilizzo come sottofondo o riempimento, mentre potrà<br />
essere utilizzato ai fini della modellazione delle aree verdi.<br />
Laddove ciò non fosse possibile, per la natura geotecnica oltre che analitica del<br />
materiale, la soluzione sarà quella dello smaltimento dei materiali fuori specifica,<br />
intesi come codice CER 010599, presso un impianto autorizzato di Discarica D1.<br />
Discariche autorizzate<br />
Gli impianti autorizzati come discariche di inerti D1 più vicini al sito di Tor di Valle ed<br />
attualmente in grado di accogliere ingenti volumi di materiali di diversa tipologia, tra<br />
cui i fanghi di perforazione in codice CER 010599, sono localizzate nel settore<br />
meridionale del territorio del Municipio IX (ex XII), a distanze non superiore ai 15-18<br />
km, lungo le principali direttrici stradali collegate al Grande Raccordo Anulare.<br />
Al costo dello smaltimento dei materiali inerti a tonnellata, va aggiunto il costo del<br />
trasporto, variabile in funzione della distanza. Si fa notare che il costo del trasporto<br />
può essere abbattuto utilizzando discariche presenti nel territorio municipale, dotate<br />
anche di impianti di estrazione di pozzolane e tufi, con buone qualità geotecniche e<br />
geomeccaniche, per l’approvvigionamento dei terreni da utilizzare per sottofondi e<br />
rilevati stradali, bonifiche, pendii artificiali ecc, ottimizzando inoltre il traffico veicolare<br />
in entrata e uscita dal cantiere.<br />
Conclusioni<br />
In generale il progetto di gestione delle terre di scavo si basa sulla possibilità di<br />
riutilizzare interamente i materiali provenienti dagli scavi superficiali per la posa delle<br />
fondazioni e le terre provenienti dalla perforazione dei pali trivellati.<br />
Le terre dovranno essere conformi alle normative attualmente in vigore, dovranno<br />
essere accumulate in apposite aree di stoccaggio collocate all’interno del cantiere<br />
per poi transitare in un impianto di trattamento appositamente realizzato all’interno<br />
dell’area di cantiere, al fine di migliorarne le caratteristiche geomeccaniche in<br />
funzione del loro riutilizzo.<br />
I campioni di terreno sono stati già in parte prelevati durante la campagna di<br />
sondaggi geotecnici a diverse profondità in funzione della geotilitologia del sottosuolo<br />
e conservati per le necessarie analisi di caratterizzazione chimica, e verranno<br />
integrate per learee dove non sono stati eseguiti sondaggi geognostici o saggi<br />
superficiali o dove la densità dei punti di prelievo risulta poco densa secondo una<br />
griglia sistematica, come previsto dalle normative.<br />
I risultati delle analisi chimiche integrati con apposite analisi su parametri<br />
geomeccanici in grado di definire la qualità dei materiali, permetteranno di realizzare<br />
una mappatura di dettaglio del sito con suddivisione in zone omogenee.<br />
Successivamente i terreni saranno accumulati in diverse aree di stoccaggio in<br />
funzione delle loro caratteristiche saranno trasportati all’impianto di trattamento per<br />
realizzare prodotti utili al riutilizzo nelle diverse fasi esecutive e per diverse finalità.<br />
La gestione delle terre di scavo sarà quindi realizzata all’interno del cantiere per i<br />
volumi di terreno che risultino conformi con le indicazioni normative. Le quantità di<br />
terre non conformi saranno conferite nelle discariche autorizzate in funzione della<br />
loro caratterizzazione geochimica.<br />
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