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Non teme accuse di moralismo economico?<br />
Io penso che comportamenti del genere<br />
dovrebbero essere giudicati immorali dagli<br />
stessi investitori. Non può essere che l’efficienza<br />
la si misuri solo con il metro delle<br />
teste da tagliare. Uno degli errori penso che<br />
dovrebbero giudicarlo immorale anche gli<br />
stessi investitori. Un errore delle imprese<br />
italiane è stato quello di essersi concentrate<br />
troppo sul costo del lavoro, oggi ci si accorge<br />
che occorre coinvolgimento e competenza,<br />
la flessibilità non basta, dal punto di vista<br />
personale…Altrimenti l’impresa diventa<br />
una specie di semplice terreno di passaggio<br />
manageriale, si arriva all’effetto calcio, con<br />
quella brutta sensazione di mercenarismo…<br />
Però da parte del sindacato non si rileva<br />
una grande sensibilità su questi temi.<br />
Al contrario, c’è una forma diffusa di neoluddismo.<br />
Al netto di un generale eccesso di<br />
sindacalizzazione, legato alla quasi certezza<br />
che in Italia viga ancora un welfare totipotente,<br />
come nel caso dell’Alitalia, in cui lo<br />
Stato è sempre il donatore di ultima istanza,<br />
la si deve anche a un altro errore: troppo<br />
spesso le persone sono ridotte a semplici<br />
numeri, senza alcun riconoscimento del fatto<br />
che sono invece cittadine dell’impresa e<br />
non sudditi del bilancio.<br />
Un ragionamento di sinistra…<br />
Dico semplicemente che non si può avere<br />
tutta la flessibilità che si desidera senza una<br />
qualche forma di responsabilità sociale e<br />
non si può pensare che le persone possano<br />
essere gettate in una pattumiera quando<br />
non servono più. Comportamenti che poi<br />
alle volte si riscontrano anche in aziende<br />
che pure fanno della responsabilità sociale<br />
una bandiera! Ma io penso che presto alle<br />
aziende sarà necessario poter avere anche<br />
una certificazione sociale, il peso della loro<br />
immagine sarà sempre più valutato anche<br />
da come trattano i loro collaboratori, se li<br />
trattano male verrà sempre più il sospetto<br />
che non sappiano trattare bene neanche i<br />
clienti. Se invece l’impresa è attenta al welfare,<br />
alla comunità che la circonda e che<br />
contiene, la sua reputazione ne ricava un<br />
NON SI PUÒ AVERE<br />
LA FLESSIBILITÀ<br />
CHE SI VUOLE, SENZA<br />
RESPONSABILITÀ<br />
SOCIALE<br />
beneficio potente e durevole.<br />
Quindi un capitalismo di nuovo umanista?<br />
L’epoca dello sfruttamento intensivo sta<br />
passando, abbiamo assistito a piraterie economiche,<br />
scorrerie di raider del lavoro che<br />
lasciavano morti e feriti sul terreno. Se abbiamo<br />
criticato il peso eccessivo dei sindacati<br />
nel secolo scorso dobbiamo capire che<br />
oggi, dove non ci sono più i sindacati, ci sono<br />
comitati di base luddisti. Mi ha colpito positivamente<br />
che in Federmeccanica all’ultima<br />
assemblea fossero presenti i sindacati, e del<br />
resto in Germania i sindacati sono presenti<br />
da decenni nei board delle aziende.<br />
Quindi il neo-schiavismo della cosiddetta<br />
platform economy non prevarrà?<br />
Quando il cittadino viene degradato a suddito<br />
non funziona mai. Certo, la globalizzazione<br />
ha portato a una proliferazione<br />
di mansioni a basso contenuto specifico,<br />
i cosiddetti low skill, che sono considerati<br />
una commodity, vissuti con una totale<br />
disumanizzazione del rapporto di lavoro,<br />
lavoratori da licenziare via mail, senza nemmeno<br />
coraggio da parte di qualcuno dei vertici<br />
aziendali di confrontarsi vis-a-vis: ecco,<br />
questi eccessi sono e saranno focolai di nuove<br />
forme di rivolta, che si rifletteranno sulla<br />
politica, inducendo la gente a votare per<br />
protesta, per dare uno schiaffo a un sistema<br />
nemico, non sentendosi più garantita nei diritti,<br />
sentendosi vilipesa e presa in giro. Ebbene:<br />
questa disumanizzazione dei rapporti<br />
la trovo inaccettabile e insostenibile”.<br />
INGRANAGGI<br />
E UMANOIDI<br />
Accanto, un<br />
fotogramma di<br />
“Tempi moderni”,<br />
il cult-film di<br />
Charlie Chaplin<br />
che ironizzava<br />
e descriveva la<br />
prima automazione<br />
industriale.<br />
Oggi stiamo<br />
entrando nell’era<br />
dei robot cognitivi<br />
(foto accanto),<br />
che mettono in<br />
discussione molte<br />
mansioni umane<br />
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