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QUI PARIGI, APPUNTI DALLA DÉFENSE<br />
Quanto costa la casa?<br />
in Francia è trasparente<br />
Una banca dati pubblica, Patrim, permette a tutti di<br />
conoscere il valore delle compravendite perfezionate<br />
in un raggio di 50 chilometri dall’indirizzo che<br />
interessa: evitando bidoni e “furbate”<br />
di Giuseppe Corsentino<br />
ORA GLI AGENTI IMMOBILIARI, LES VENDEU-<br />
RS, I VENDITORI DI CASE CHE SONO UGUALI<br />
in tutto il mondo, scaltri e un po’ marpioni,<br />
non possono più fare i soliti giochini, dichiarare<br />
un prezzo e poi fare marcia indietro<br />
“perché, caro dottore, il mercato s’è girato, la<br />
situazione è quella che è e quell’appartamento,<br />
sì quello con il terrazzo in fondo alla via, è<br />
stato venduto il 20% meno rispetto al prezzo<br />
indicato negli annunci sui vari siti internet…”.<br />
Ora, a parte il fatto che i prezzi qui a Parigi<br />
salgono del 20% e anche di più (come si<br />
spiega nel riquadro qui accanto), il giochino<br />
delle tre carte, anzi delle due carte (una per<br />
il potenziale acquirente, l’altra per il proprietario-venditore)<br />
dal 1° luglio scorso non funziona<br />
più.<br />
E il mercato delle compravendite non solo a<br />
Parigi ma in tutte le grandi città della Francia,<br />
considerato da tutti “très opaque” (ma<br />
non conoscono quello italiano) è diventato<br />
all’improvviso un modello di trasparenza<br />
(e, si spera per conseguenza, un modello di<br />
efficienza).<br />
Tutto merito di Patrim, il nuovo servizio on<br />
line della Direzone generale delle imposte<br />
(www.impots.gouv.fr), l’equivalente della<br />
nostra Agenzia delle Entrate, che permette<br />
- ma solo ai privati registrati con il proprio<br />
codice fiscale non alle aziende e alle agenzie<br />
immobiliari, si capisce - di conoscere il valore<br />
delle compravendite perfezionate in un’area<br />
che va da 50 metri fino a 25 km dall’indirizzo<br />
indicato nella home-page della ricerca dal<br />
2013 ad oggi.<br />
Patrim, la banca dati del Fisco<br />
francese, fornisce tutte le informazioni<br />
(data del rogito, valore della<br />
transazione, indicatori catastali) ma in<br />
modo anonimo, cioè senza i nomi dei contraenti,<br />
e a costo zero (fino a 50 consultazioni<br />
per tre mesi). Vietato l’accesso agli agenti<br />
immobiliari e alle aziende (facilmente identificabili<br />
attraverso il codice fiscale o la partita<br />
Iva) per evitare che si faccia commercio delle<br />
preziose informazioni fornite da Patrim.<br />
Operazione, invece, possibile con i dati delle<br />
due piattaforme messe in rete (sempre dal<br />
1° luglio), in base alla legge Lemaire sulla<br />
trasparenza amministrativa del 2016, dai<br />
vari collegi dipartimentali dei notai. In questo<br />
caso i dati di Bien (Base d’information<br />
économiques notariales) e di Perval, l’altra<br />
banca dati dei notai, sono accessibili e utilizzabili<br />
a due euro e mezzo la scheda oppure<br />
pagando un diritto d’accesso annuale illimitato<br />
di 100mila euro.<br />
Sembra una cifra enorme in rapporto alle<br />
dimensioni del mercato italiano, abbastanza<br />
asfittico (tranne Roma e un po’ Milano),<br />
ma bisogna essere qui per rendersi conto<br />
dell’ondata di compravendite che sta letteralmente<br />
attraversando Parigi e le città più<br />
“branché”, più alla moda, come Bordeaux,<br />
capitale mondiale del vino, diventata meta<br />
turistica dopo l’inaugurazione di un sorprendente<br />
museo del vino, un edificio a forma di<br />
decanter costruito sulla Garonna. E in un<br />
mercato così effervescente, si sa, le informazioni<br />
valgono oro.<br />
PARIGI VAL BENE UN<br />
APPARTAMENTO<br />
Per un italiano sono cifre da capogiro:<br />
27mila euro il metro quadro nel<br />
triangolo della moda e del lusso,<br />
tra avenue Montaigne e gli Champs<br />
Elysées; 15mila euro nel Marais, il<br />
cuore storico di Parigi con le sue<br />
casette medioevali e gli “studios”<br />
i mono e bilocali amatissimi dagli<br />
“intellos” che li riempiono di libri e poi si<br />
fanno intervistare dalle televisioni.<br />
Ma non si tratta di “picchi”. Dall’inizio<br />
di quest’anno è tutta Parigi, tutti i<br />
suoi venti arrondissement che sono<br />
attraversati da una specie di febbre<br />
immobiliare che ha sorpreso perfino i<br />
notai. Va bene che i tassi sono (ancora)<br />
bassi, va bene che il neopresidente<br />
Emmanuel Macron non ha (ancora)<br />
toccato la famosa ISF, l’imposta sulla<br />
fortuna, la versione francese della<br />
patrimoniale, ma una tale crescita dei<br />
valori (cioè dei prezzi delle case) e una<br />
tale velocità delle transazioni (non più<br />
di due settimane dall’annuncio alla<br />
vendita) non si vedevano da anni.<br />
I giornali - dal popolare Le Parisien<br />
alla stampa specializzata - non fanno<br />
altro che pubblicare tabelle e analisi<br />
quartiere per quartiere. Da cui si<br />
scopre che non c’è arrondissement,<br />
anche quelli al confine con le banlieu<br />
nella zona nord, che non abbia<br />
superato gli 8mila euro il metro<br />
quadrato. Che è, ormai, il prezzo medio<br />
delle case qui a Parigi (il doppio di<br />
Milano, per intenderci).<br />
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