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Economy Luglio 2017

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QUI PARIGI, APPUNTI DALLA DÉFENSE<br />

Quanto costa la casa?<br />

in Francia è trasparente<br />

Una banca dati pubblica, Patrim, permette a tutti di<br />

conoscere il valore delle compravendite perfezionate<br />

in un raggio di 50 chilometri dall’indirizzo che<br />

interessa: evitando bidoni e “furbate”<br />

di Giuseppe Corsentino<br />

ORA GLI AGENTI IMMOBILIARI, LES VENDEU-<br />

RS, I VENDITORI DI CASE CHE SONO UGUALI<br />

in tutto il mondo, scaltri e un po’ marpioni,<br />

non possono più fare i soliti giochini, dichiarare<br />

un prezzo e poi fare marcia indietro<br />

“perché, caro dottore, il mercato s’è girato, la<br />

situazione è quella che è e quell’appartamento,<br />

sì quello con il terrazzo in fondo alla via, è<br />

stato venduto il 20% meno rispetto al prezzo<br />

indicato negli annunci sui vari siti internet…”.<br />

Ora, a parte il fatto che i prezzi qui a Parigi<br />

salgono del 20% e anche di più (come si<br />

spiega nel riquadro qui accanto), il giochino<br />

delle tre carte, anzi delle due carte (una per<br />

il potenziale acquirente, l’altra per il proprietario-venditore)<br />

dal 1° luglio scorso non funziona<br />

più.<br />

E il mercato delle compravendite non solo a<br />

Parigi ma in tutte le grandi città della Francia,<br />

considerato da tutti “très opaque” (ma<br />

non conoscono quello italiano) è diventato<br />

all’improvviso un modello di trasparenza<br />

(e, si spera per conseguenza, un modello di<br />

efficienza).<br />

Tutto merito di Patrim, il nuovo servizio on<br />

line della Direzone generale delle imposte<br />

(www.impots.gouv.fr), l’equivalente della<br />

nostra Agenzia delle Entrate, che permette<br />

- ma solo ai privati registrati con il proprio<br />

codice fiscale non alle aziende e alle agenzie<br />

immobiliari, si capisce - di conoscere il valore<br />

delle compravendite perfezionate in un’area<br />

che va da 50 metri fino a 25 km dall’indirizzo<br />

indicato nella home-page della ricerca dal<br />

2013 ad oggi.<br />

Patrim, la banca dati del Fisco<br />

francese, fornisce tutte le informazioni<br />

(data del rogito, valore della<br />

transazione, indicatori catastali) ma in<br />

modo anonimo, cioè senza i nomi dei contraenti,<br />

e a costo zero (fino a 50 consultazioni<br />

per tre mesi). Vietato l’accesso agli agenti<br />

immobiliari e alle aziende (facilmente identificabili<br />

attraverso il codice fiscale o la partita<br />

Iva) per evitare che si faccia commercio delle<br />

preziose informazioni fornite da Patrim.<br />

Operazione, invece, possibile con i dati delle<br />

due piattaforme messe in rete (sempre dal<br />

1° luglio), in base alla legge Lemaire sulla<br />

trasparenza amministrativa del 2016, dai<br />

vari collegi dipartimentali dei notai. In questo<br />

caso i dati di Bien (Base d’information<br />

économiques notariales) e di Perval, l’altra<br />

banca dati dei notai, sono accessibili e utilizzabili<br />

a due euro e mezzo la scheda oppure<br />

pagando un diritto d’accesso annuale illimitato<br />

di 100mila euro.<br />

Sembra una cifra enorme in rapporto alle<br />

dimensioni del mercato italiano, abbastanza<br />

asfittico (tranne Roma e un po’ Milano),<br />

ma bisogna essere qui per rendersi conto<br />

dell’ondata di compravendite che sta letteralmente<br />

attraversando Parigi e le città più<br />

“branché”, più alla moda, come Bordeaux,<br />

capitale mondiale del vino, diventata meta<br />

turistica dopo l’inaugurazione di un sorprendente<br />

museo del vino, un edificio a forma di<br />

decanter costruito sulla Garonna. E in un<br />

mercato così effervescente, si sa, le informazioni<br />

valgono oro.<br />

PARIGI VAL BENE UN<br />

APPARTAMENTO<br />

Per un italiano sono cifre da capogiro:<br />

27mila euro il metro quadro nel<br />

triangolo della moda e del lusso,<br />

tra avenue Montaigne e gli Champs<br />

Elysées; 15mila euro nel Marais, il<br />

cuore storico di Parigi con le sue<br />

casette medioevali e gli “studios”<br />

i mono e bilocali amatissimi dagli<br />

“intellos” che li riempiono di libri e poi si<br />

fanno intervistare dalle televisioni.<br />

Ma non si tratta di “picchi”. Dall’inizio<br />

di quest’anno è tutta Parigi, tutti i<br />

suoi venti arrondissement che sono<br />

attraversati da una specie di febbre<br />

immobiliare che ha sorpreso perfino i<br />

notai. Va bene che i tassi sono (ancora)<br />

bassi, va bene che il neopresidente<br />

Emmanuel Macron non ha (ancora)<br />

toccato la famosa ISF, l’imposta sulla<br />

fortuna, la versione francese della<br />

patrimoniale, ma una tale crescita dei<br />

valori (cioè dei prezzi delle case) e una<br />

tale velocità delle transazioni (non più<br />

di due settimane dall’annuncio alla<br />

vendita) non si vedevano da anni.<br />

I giornali - dal popolare Le Parisien<br />

alla stampa specializzata - non fanno<br />

altro che pubblicare tabelle e analisi<br />

quartiere per quartiere. Da cui si<br />

scopre che non c’è arrondissement,<br />

anche quelli al confine con le banlieu<br />

nella zona nord, che non abbia<br />

superato gli 8mila euro il metro<br />

quadrato. Che è, ormai, il prezzo medio<br />

delle case qui a Parigi (il doppio di<br />

Milano, per intenderci).<br />

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