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Wine Couture 05-06/2021

Wine Couture è la testata giornalistica che offre approfondimenti e informazione di qualità sul vino e quanto gli ruota attorno. È una narrazione di terroir, aziende ed etichette. Storytelling confezionato su misura e che passa sempre dalla viva voce dei protagonisti, dalle riflessioni attorno a un calice o dalle analisi di un mercato in costante fermento. Wine Couture è il racconto di un mondo che da anni ci entusiasma e di cui, con semplicità, vogliamo continuare a indagare ogni specifica e peculiare sfumatura, condividendo poi scoperte e storie con appassionati, neofiti e operatori del comparto.

Wine Couture è la testata giornalistica che offre approfondimenti e informazione di qualità sul vino e quanto gli ruota attorno. È una narrazione di terroir, aziende ed etichette. Storytelling confezionato su misura e che passa sempre dalla viva voce dei protagonisti, dalle riflessioni attorno a un calice o dalle analisi di un mercato in costante fermento. Wine Couture è il racconto di un mondo che da anni ci entusiasma e di cui, con semplicità, vogliamo continuare a indagare ogni specifica e peculiare sfumatura, condividendo poi scoperte e storie con appassionati, neofiti e operatori del comparto.

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10<br />

Nel periodo in cui vagavo ancora per i corridoi dell’istituto alberghiero,<br />

goffamente convinta che ci fosse un non so che<br />

di romantico e carnale nel servire un piatto ad una<br />

tavola o nel sedervisi, una frase assai ripetuta da<br />

un caro professore ritornava sempre alla mia<br />

mente e tutt’oggi lo fa: “Ragazzi ricordatevi sempre che<br />

non sono le strade a fare i locali, ma i locali a definire le<br />

strade!”. Mai, in realtà, ne sono stata del tutto convinta.<br />

Insomma, il termine di misura e paragone mi pareva<br />

un’associazione e un confronto assai forzato e quasi<br />

utopistico. Invece, anni dopo, quella frase ha assunto una<br />

forza e una verità che è divenuta per me assoluta. E l’ho<br />

scoperto varcando la soglia del Mix Bistrò a Sesto Fiorentino.<br />

Inserito in un contesto prettamente industriale, a un passo da<br />

importanti snodi di viabilità della città, il Mix è certamente<br />

la sorpresa che non ci si aspetta. Come una virgola verde<br />

in un grigio e serio discorso, questo ristorante vegetariano<br />

cambia totalmente le regole del paesaggio, del<br />

luogo e in buona parte anche dello spirito.<br />

Il Mix Bistrò è il lungimirante e accogliente progetto<br />

ristorativo della chef Giulia Chemeri e del restaurant<br />

manager Daniele Bartolozzi, che insieme alla consulenza<br />

del training restaurant Giacomo Gironi si giostrano<br />

dietro i fornelli e il bancone di questo grande locale,<br />

proponendo secondo passione un menù chiaro, snello e in continua<br />

evoluzione dal pranzo al dopo cena.<br />

Piatti, colorati, vivaci e sperimentali, uniti alla stagionalità e ad un’attenta<br />

trasformazione della materia prima. Dall’uovo pochè con spuma di Parmigiano<br />

Reggiano e asparagi fermentati, passando per il risotto<br />

caprino, carciofi croccanti, nocciole con caffè e limone canditi,<br />

arrivando alla melanzana bruciata in salsa teriyaki,<br />

fino alla dolce ma non troppo squisita Baklava, il menu<br />

del Mix Bistrò, con modestia esce e si differenzia nettamente<br />

da quella che è l’offerta dei dintorni e lo fa<br />

andando a sorprendere totalmente le aspettative.<br />

Nota a margine (e che bella nota) è certamente la<br />

cocktail list e la meravigliosa carta vini, che segue sinuosa<br />

i contorni del menù e all’interno della quale niente è lasciato<br />

al caso: comunicativa, dinamica, esplicativa, didattica<br />

ed esaustiva, capace di accompagnare bevitori dell’ultima ora<br />

e appagare i più esperti. Nel particolare colpisce il modo in<br />

cui si presenta questa wine list: come “assonanza vegetale”,<br />

otto vitigni in quattro desinenze che ripercorrono<br />

il viaggio del vino fino a ritornare alla sua natura territoriale<br />

e vegetale. Per un’attenzione minuziosa alla sua<br />

presentazione e consultazione che soddisfa a pieno il<br />

momento della scelta. E che accompagna il menù con<br />

linearità di abbinamento, consolidando l’offerta e la voce<br />

di questo bistrò vegetariano.<br />

Perché, in definitiva, il Mix Bistrò è innovazione che s’impone,<br />

discreta ma presente. È l’intervallo che non ti aspetti, l’accoglienza<br />

giovane e sincera di chi segue un cambiamento tutto vegetale.<br />

DI IRENE FORNI<br />

ORIZZONTI VICINI<br />

La “miscela” vincente<br />

di Giulia e Daniele<br />

Mix Bistrò, a Sesto Fiorentino: il ristorante dove anche il vino<br />

ritrova la sua natura territoriale e “vegetale”

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