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Wine Couture 05-06/2021

Wine Couture è la testata giornalistica che offre approfondimenti e informazione di qualità sul vino e quanto gli ruota attorno. È una narrazione di terroir, aziende ed etichette. Storytelling confezionato su misura e che passa sempre dalla viva voce dei protagonisti, dalle riflessioni attorno a un calice o dalle analisi di un mercato in costante fermento. Wine Couture è il racconto di un mondo che da anni ci entusiasma e di cui, con semplicità, vogliamo continuare a indagare ogni specifica e peculiare sfumatura, condividendo poi scoperte e storie con appassionati, neofiti e operatori del comparto.

Wine Couture è la testata giornalistica che offre approfondimenti e informazione di qualità sul vino e quanto gli ruota attorno. È una narrazione di terroir, aziende ed etichette. Storytelling confezionato su misura e che passa sempre dalla viva voce dei protagonisti, dalle riflessioni attorno a un calice o dalle analisi di un mercato in costante fermento. Wine Couture è il racconto di un mondo che da anni ci entusiasma e di cui, con semplicità, vogliamo continuare a indagare ogni specifica e peculiare sfumatura, condividendo poi scoperte e storie con appassionati, neofiti e operatori del comparto.

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nacce di lavorazione vengono riciclate e smaltite, in parte<br />

utilizzandole come concime ed in parte affidate a ditte<br />

specializzate per il riuso. Tutti i piazzali, poi, scaricano<br />

le acque meteoriche in apposite vasche di prima pioggia,<br />

realizzando in tal modo un organismo di lavorazione e<br />

trasformazione che può ben dirsi ad impatto zero. Ma<br />

nel prossimo futuro c’è di più. In progetto, infatti, sono<br />

il rivestimento della copertura con particolari pannelli<br />

fotovoltaici e l’installazione di colonnine di ricarica per<br />

biciclette elettriche. Nuove idee e rotte per realizzare<br />

Assuli<br />

La cantina<br />

di Mazara<br />

del Vallo (Trapani)<br />

e il vigneto<br />

sperimentale<br />

Per la cantina siciliana Assuli, sostenibilità<br />

fa rima con un concept che si declina<br />

in una veste eco-luxury. Ma soprattutto è<br />

abbinamento a una visione che va ben oltre<br />

la sola forte attenzione al territorio e al<br />

suo assoluto rispetto. Già, perché la cantina di Mazara<br />

del Vallo (Trapani), fin da principio, ha scelto di concentrarsi<br />

su ogni singolo aspetto della catena del valore,<br />

così da abbracciare un concetto “esteso” di sostenibilità.<br />

Si spazia allora dall’architettura, che coniuga con armonia<br />

edificio produttivo e paesaggio rurale, al processo<br />

produttivo, ad impatto zero. Poi si parla ovviamente di<br />

vino, con tre bianchi certificati bio dall’annata 2019 a<br />

dare sostanza al cammino intrapreso. Ed infine, lo snodo<br />

del vigneto sperimentale: un progetto di ricerca enologica<br />

per il recupero dei vitigni antichi tipici. Tutto declinato<br />

secondo un concetto di lusso discreto abbinato<br />

al vero spirito siciliano.<br />

La sfida della sostenibilità in Assuli prende il via con<br />

l’architettura. La cantina, infatti, è il risultato dell’attenta<br />

ristrutturazione di un antico baglio del ‘700, rispettando<br />

i criteri originari in una struttura con sue esigenze<br />

di funzionalità ed efficienza economica. Un complesso<br />

multifunzionale esteso su una superficie di 10mila mq<br />

che abbraccia le colline che<br />

lo circondano, da cui è possibile<br />

allungare lo sguardo sino<br />

alle isole Egadi. Un connubio<br />

ribadito dall’utilizzo di materiali<br />

locali quali il tufo del<br />

marsalese, il marmo di Custonaci,<br />

i coppi di tipo siciliano,<br />

che creano una struttura in<br />

perfetta armonia con il contesto,<br />

dove le cromie in tutti<br />

i toni della sabbia, del fango<br />

e della creta richiamano la<br />

terra. Tutti i rivestimenti, poi,<br />

sono in pietra tufacea all’esterno,<br />

quelli interni in marmo Perlato Sicilia Cofano<br />

e Riviera Beige. La matericità dell’architettura rievoca<br />

una continuità con le costruzioni locali che enfatizza il<br />

legame con la tradizione costruttiva anche nella scelta<br />

dei rivestimenti lapidei.<br />

Anche lato produttivo la realtà siciliana parla fluentemente<br />

la lingua dell’ecosostenibilità. Concepita pensando<br />

al vino, all’estetica e al risparmio energetico, l’intera<br />

struttura della cantina è perfettamente integrata e<br />

progettata per abbattere l’impatto ambientale: tutto il<br />

complesso è stato realizzato creando un ciclo chiuso di<br />

lavorazione con un apposito impianto di depurazione<br />

munito di vasca di evapotraspirazione. I fanghi e le viuna<br />

struttura inedita sia dal punto di vista estetico sia<br />

ecologico nella sua solo apparente essenzialità.<br />

E poi c’è il vino. Per cui, nel rispetto della natura e dei<br />

suoi ritmi, Assuli si è indirizzata verso una produzione<br />

all’insegna della naturalità. Dove la scelta del biologico<br />

è realmente innalzamento dei principi di sostenibilità.<br />

L’attenzione è massima verso l’ecosistema viticolo, affinché<br />

sia il più possibile in equilibrio. I trattamenti con<br />

rame sono ridotti e per mitigare annate poco piovose si<br />

fanno concimazioni organiche, tenendo i grappoli coperti.<br />

Scelte, queste, che favoriscono il mantenimento<br />

dell’integrità aromatica. Continua è, poi, l’attenzione<br />

finalizzata a un innalzamento della qualità dei vini: tra<br />

una ricerca per una sempre miglior maturazione delle<br />

uve e l’aumento di polifenoli, il tutto seguendo la disciplina<br />

biologica dalla pianta alla bottiglia. Tre, a tal proposito,<br />

i bianchi Doc Sicilia della gamma Assuli certificati:<br />

il fresco e sapido Carinda, 100% Insolia, il minerale<br />

Fiordiligi, 100% Grillo, e Dardinello, 100% Zibibbo dal<br />

bouquet persistente. E quel principio di una sostenibilità<br />

“estesa”, che si coniuga al vero spirito dell’isola, a declinarsi<br />

anche nella curiosità dell’omaggio al territorio<br />

che passa dall’etichetta: ciascun vino ricorda, infatti, un<br />

personaggio dell’Orlando Furioso, in un epico viaggio<br />

ricco di connessioni con l’arte e la cultura siciliani.<br />

Un recupero delle radici che ritorna anche grazie all’esperienza<br />

del vigneto sperimentale. Circa 600 innesti<br />

collocati in altrettanti impianti per un totale di 0,3 ettari<br />

situati a Carcitella, nel comune di Mazara del Vallo,<br />

dove sorge Assuli e dove l’azienda coltiva una parte<br />

dei 130 ettari di proprietà. Nel suo progetto di ricerca<br />

enologica, la cantina siciliana ha scelto di dare vita a un<br />

vigneto con 14 varietà selezionate, con l’obiettivo di<br />

riscoprire vitigni antichi e che presto potranno essere<br />

riassaporati. In collaborazione con l’istituto Vite Vino<br />

di Marsala, che ha dato la disponibilità ad attenzionare<br />

le varietà reliquia, il miglioramento varietale viticolo si<br />

realizza all’interno di questo campo sperimentale, gestito<br />

secondo i dettami del biologico. Con i vitigni reliquia<br />

siciliani a raccontare l’antica storia del vino nell’Isola,<br />

ciascuna varietà, a suo modo, rappresentativa del<br />

territorio da cui ha avuto origine. Narrazioni piene di<br />

fascino, come quella del Vitrarolo, la cui coltivazione<br />

era limitata a pochi ceppi presenti nei vigneti più antichi<br />

dell’area dei Nebrodi, dove il paesaggio è montuoso e il<br />

clima è rigido, che deve il suo nome alla caratteristica<br />

dei tralci che, in inverno, assumono un aspetto vitreo e<br />

si spezzano facilmente. Un modo per sottolineare ancora<br />

di più il legame con la terra, nella consapevolezza che<br />

sui vitigni autoctoni ed antichi e sulla tutela della straordinaria<br />

biodiversità della Sicilia si decide il futuro della<br />

viticoltura isolana.<br />

SOSTENIBILITÀ

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