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Wine Couture 05-06/2021

Wine Couture è la testata giornalistica che offre approfondimenti e informazione di qualità sul vino e quanto gli ruota attorno. È una narrazione di terroir, aziende ed etichette. Storytelling confezionato su misura e che passa sempre dalla viva voce dei protagonisti, dalle riflessioni attorno a un calice o dalle analisi di un mercato in costante fermento. Wine Couture è il racconto di un mondo che da anni ci entusiasma e di cui, con semplicità, vogliamo continuare a indagare ogni specifica e peculiare sfumatura, condividendo poi scoperte e storie con appassionati, neofiti e operatori del comparto.

Wine Couture è la testata giornalistica che offre approfondimenti e informazione di qualità sul vino e quanto gli ruota attorno. È una narrazione di terroir, aziende ed etichette. Storytelling confezionato su misura e che passa sempre dalla viva voce dei protagonisti, dalle riflessioni attorno a un calice o dalle analisi di un mercato in costante fermento. Wine Couture è il racconto di un mondo che da anni ci entusiasma e di cui, con semplicità, vogliamo continuare a indagare ogni specifica e peculiare sfumatura, condividendo poi scoperte e storie con appassionati, neofiti e operatori del comparto.

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15<br />

Sostenibilità per Marco Felluga è<br />

più di una parola. È un modo di<br />

essere, che coinvolge ogni aspetto<br />

del vivere della quotidianità e della<br />

produzione. È un concetto che si<br />

declina a 360° seguendo innumerevoli direttrici.<br />

Anche vie non per forza già tracciate, ma<br />

tutte da sperimentare e progettare nel segno di<br />

un’unicità capace di collocarsi in un “oltre”, che<br />

scavalca le pratiche stesse oggi considerate paradigma<br />

di naturalità.<br />

“Questo impegno non è un qualcosa che ha<br />

preso il via con me, che rappresento la sesta<br />

generazione, e neanche con mio padre Roberto”,<br />

spiega Ilaria Felluga. “È già con mio nonno,<br />

decenni or sono, con la sua lungimiranza e<br />

sensibilità a cogliere tutto quello che circonda<br />

il quotidiano, caratterizza e contraddistingue<br />

il nostro territorio mirando a una simbiosi tra quest’ultimo<br />

e l’attività produttiva. Dal semplice coinvolgimento in<br />

quella che è la vita locale, e sociale sotto diverse forme e<br />

opportunità, alla decisione di prestare cura alla valorizzazione<br />

del territorio, preservandone l’unicità e salvaguardando<br />

chi lo abita. La mia famiglia da decenni fa del suo<br />

meglio per dare concretezza ogni giorno a questa parola,<br />

sostenibilità, oggi forse anche inflazionato per l’uso che<br />

spesso ne è stato fatto, da troppi, in maniera impropria”.<br />

È dunque un agire nel territorio, per il territorio, con il<br />

territorio, come la famiglia di Marco Felluga ha nel tempo<br />

declinato questo tema così importante e sensibile. E lo ha<br />

fatto con naturalità, non esclusivamente intesa come scelta<br />

di campo, ma proprio come filosofia di un agire che è<br />

ritenuto, nella sua più pura semplicità, quel che è reputata<br />

di fatto la “normalità”.<br />

“Se si deve entrare nello specifico della nostra realtà”,<br />

prosegue Ilaria Felluga, “questo si sviluppa attraverso l’utilizzo<br />

esclusivo di energie rinnovabili, grazie ai servizi di<br />

Eon, ma anche dall’aver scelto di abbracciare il progetto<br />

ministeriale di certificazione Viva, che presto troveremo il<br />

modo migliore di comunicare anche nelle nostre etichette,<br />

passando per l’abbandono totale da anni dei diserbanti<br />

chimici e la decisione di approvvigionarci a livello locale<br />

di soli concimi organici fornitici da realtà locali che garantiscono<br />

assoluta tracciabilità di filiera, fino all’entrata in<br />

funzione del nostro impianto fotovoltaico”.<br />

Oggi l’azienda di Russiz Superiore, grazie alle ultime innovazioni<br />

entrate a regime, produce da sé la quasi totalità del<br />

proprio fabbisogno energetico. L’ impianto fotovoltaico è<br />

una realtà di tale successo che presto punta a essere ulteriormente<br />

sviluppato. “Vorremmo essere sempre più autonomi<br />

sotto questo punto di vista”, sottolinea Ilaria Felluga.<br />

“E in cantiere c’è già un progetto per estendere questa<br />

iniziativa anche alla nostra realtà di Gradisca d’Isonzo”. E<br />

poi, sono tanti gli step che progressivamente la cantina<br />

friulana ha scelto d’intraprendere: iniziando dalla creazione<br />

di una fossa biologica, per provvedere in futuro a un riciclo<br />

completo di quelli che sono gli scarti della potatura e<br />

della ricezione uve, da potere in seguito poi riutilizzare in<br />

vigna come concime e ammendante. “Ma c’è anche un’innovazione<br />

tecnologica rivoluzionaria che abbiamo adottato,<br />

da ormai cinque anni, primi in Italia, per ridurre ancor<br />

più l’impatto ambientale dei trattamenti fitosanitari in vi-<br />

Marco Felluga<br />

e Russiz<br />

Superiore<br />

Marco, Ilaria<br />

e Roberto<br />

Felluga<br />

gneto”, spiega Ilaria Felluga. “Un atomizzatore al cui interno<br />

è contenuta acqua che mediante un processo continuo<br />

assume lo stato di ozonata. Questo perché l’Ozono usato<br />

spesso nei processi di sterilizzazione in campo medico ha<br />

un fortissimo potere ossidante verso funghi e batteri”. Una<br />

volta irrorato sulle piante, svolge la sua azione nel tempo<br />

di 10 minuti, per poi ritornare allo stato di origine, cioè<br />

acqua. “Quindi, il risultato finale porta al zero residuo chimico<br />

e ambientale in vigneto al termine della sua azione”.<br />

Una pratica che “oltrepassa” per naturalità anche classiche<br />

scelte come possono essere quella dell’utilizzo del rame<br />

per chi segue i dettami del biologico. Una visione lungimirante,<br />

in termini di sostenibilità, che prosegue anche grazie<br />

a scelte agronomiche sartoriali sviluppate e tecnicamente<br />

pensate su misura, per ogni singolo appezzamento. Come<br />

racconta la collaborazione stretta dalla realtà friulana con<br />

un altro pioniere: quel Giovanni Bigot ideatore del brevettato<br />

metodo di valutazione – scientifico e assolutamente<br />

innovativo – sul potenziale qualitativo di un vigneto.<br />

“Una delle nostre parcelle più vecchie, quella del Sauvignon<br />

Lungo Strada, ha ricevuto 92 punti, configurandosi<br />

tra le migliori in Italia”, sottolinea Ilaria Felluga.<br />

Anche la partecipazione a questo progetto si conferma<br />

come scelta importante volta a supportare un approccio<br />

sempre più sostenibile dal punto di vista ambientale, in<br />

quanto a venire monitorati sono quei fattori che hanno<br />

poi influenza diretta sulla qualità del vino: processo produttivo,<br />

chioma, rapporto tra foglie e produzione, sanità<br />

delle uve, tipo di grappolo, stress idrico, vigore, biodiversità<br />

e microrganismi, età del vigneto. Ma non soltanto:<br />

questo approccio sposa anche il principio tanto caro alla<br />

famiglia di Marco Felluga, secondo cui ogni appezzamento<br />

ha la sua storia, il suo<br />

microclima, la sua esposizione<br />

e collocazione, porta alla<br />

produzione di uve uniche con<br />

identità chiare e definite. Per<br />

una filosofia di vita e di sostenibilità<br />

che mira a un costante<br />

e continuo miglioramento.<br />

Perché a Russiz Superiore le<br />

idee sono ben chiare nella loro<br />

semplicità: “Non bisogna mai<br />

sentirsi arrivati, né sull’adozione<br />

d’innovazioni, né sulla possibilità<br />

di contribuire a dare<br />

vita ogni giorno a un mondo e<br />

a dei vini migliori”.<br />

SOSTENIBILITÀ

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