Wine Couture 05-06/2021
Wine Couture è la testata giornalistica che offre approfondimenti e informazione di qualità sul vino e quanto gli ruota attorno. È una narrazione di terroir, aziende ed etichette. Storytelling confezionato su misura e che passa sempre dalla viva voce dei protagonisti, dalle riflessioni attorno a un calice o dalle analisi di un mercato in costante fermento. Wine Couture è il racconto di un mondo che da anni ci entusiasma e di cui, con semplicità, vogliamo continuare a indagare ogni specifica e peculiare sfumatura, condividendo poi scoperte e storie con appassionati, neofiti e operatori del comparto.
Wine Couture è la testata giornalistica che offre approfondimenti e informazione di qualità sul vino e quanto gli ruota attorno. È una narrazione di terroir, aziende ed etichette. Storytelling confezionato su misura e che passa sempre dalla viva voce dei protagonisti, dalle riflessioni attorno a un calice o dalle analisi di un mercato in costante fermento. Wine Couture è il racconto di un mondo che da anni ci entusiasma e di cui, con semplicità, vogliamo continuare a indagare ogni specifica e peculiare sfumatura, condividendo poi scoperte e storie con appassionati, neofiti e operatori del comparto.
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gogna, da Bernard Defaix a Lignier-Michelot, da Bertagna<br />
ad Arnoux, passando per Ballot-Millot, Amiot, Jaeger-Defaix<br />
e Saumaize, un produttore dell’Oregon, Authentique<br />
<strong>Wine</strong> Cellars, uno californiano, Hunter Glenn, uno argentino,<br />
Bousquet, e due neozelandesi, Greywacke e Clos<br />
Henri. Per i vini spumanti, i riferimenti riguardano ovviamente<br />
la Champagne, con Agrapart e Guiborat su tutti per<br />
lo Chardonnay, la Borgogna, con Henri Champliau, ma<br />
anche l’Italia, con la Franciacorta di Stefano Camilucci, il<br />
Trentino di Etyssa, senza dimenticare una recentissima introduzione<br />
dalla Germania: Raumland”. Best seller in casa<br />
Pellegrini sono lo Chablis Bernard Defaix per l’estero e il<br />
Father’s Eyes Di Lenardo per l’Italia, sullo Chardonnay.<br />
Mentre per il Pinot Noir, ecco il Bourgogne Haute-Côtes<br />
de Nuits Dames Huguettes Domaine Bertagna e il Mazon<br />
Pinot Nero Kollerhof. Novità da scoprire: “L’Alto Adige<br />
Chardonnay Riserva Tschaupp Tenuta Schweitzer, con<br />
annate dalla 2018 alla straordinaria 2013, lo Chardonnay<br />
Réserve Brut 2012 Raumland, il The Corridor Oregon<br />
Pinot Noir 2015 Authentique <strong>Wine</strong> Cellars, l’Aegis Pinot<br />
Nero Riserva Mazon 2017 Kollerhof ”, chiosa Pellegrini.<br />
“L’offerta del nostro catalogo è preminentemente basata<br />
sui vini spumanti, tanto italiani quanto esteri, e Champagne,<br />
dove prevalgono le cuvée monovitigno a base Chardonnay<br />
o Pinot Noir”, sottolinea Mario Federzoni. “I vini<br />
fermi ci sono ma in minore percentuale”. In Prèmiere, i top<br />
seller sono dunque le bollicine, tra Italia, con TrentoDoc,<br />
Alta Langa, Oltrepò e Chardonnay di Franciacorta, e Francia,<br />
con i Cremant transalpini e gli Champagne. “Come novità,<br />
notiamo e recepiamo la recente tendenza dei produttori<br />
di Champagne al rilancio dei Coteaux Champenois”,<br />
chiosa Federzoni. “Noi presentiamo in catalogo due realtà<br />
della Borgogna: un négociant dall’ottimo rapporto tra qualità<br />
e prezzo, Moillard-Grivot, e un secondo di livello nettamente<br />
superiore, che è il Château de Meursault”, racconta<br />
Luigi Piacentini, esponendo l’offerta di Premium <strong>Wine</strong><br />
Selection in tema Pinot Noir e Chardonnay. “Il nostro<br />
obiettivo è presentare buonissimi vini acquistabili a valori<br />
corretti, perché sulla Borgogna è sempre più difficile operare<br />
non dovendosi indirizzare su produzioni che poi, alla<br />
rivendita, divengono complicate, laddove non si tratti del<br />
grande nome conosciuto, da comunicare per il costo che le<br />
caratterizza. In Italia, invece, distribuiamo un’azienda trentina,<br />
che è la fondazione Mach, e una piccolissima realtà<br />
di Montagna, area eccellente proprio per la produzione di<br />
Pinot Noir, che è Maso Thaler. Ma in generale, non solo<br />
su Chardonnay e Pinot Noir, cerchiamo principalmente<br />
cantine di nicchia”. Si guarda oltreconfine per quel che riguarda<br />
le migliori performance. “Best seller per noi non è<br />
un vino fermo, ma un Crémant de Bourgogne, dove Pinot<br />
Noir e Chardonnay si sposano in una bollicina millesimata<br />
di Louis Bouillot, con cui da sempre riusciamo a fare bei<br />
numeri”, sottolinea Piacentini. “Sulle scoperte indico non<br />
tanto un produttore, ma un’area: l’Alta Savoia”.<br />
Amplia è l’offerta anche di Proposta Vini per le due varietà<br />
internazionali. Ma Gianpaolo Girardi precisa: “La nostra<br />
proposta di Chardonnay italiano è molto forte, ma solo<br />
perché molte aziende che distribuiamo lo producono, non<br />
per nostro reale interesse. L’offerta di Pinot Nero è poi notevole:<br />
a catalogo abbiamo una cinquantina di espressioni,<br />
tanto italiane, quanto francesi, ma anche di altro tipo”. Sul<br />
vitigno a bacca bianca, dunque, Proposta Vini si allinea al<br />
riscontro del mercato. Mentre per il Pinot Noir il discorso<br />
commerciale si sviluppa maggiormente. “Tra gli Chardonnay<br />
a segnare le migliori performance nel nostro catalogo<br />
sono il trentino Gazzi La Cadalora, il Collio Ronco Scagnet,<br />
il siciliano Feudo Disisa e lo Chablis 1er Cru Montmains<br />
Domaine de Chaude Écuelle. Mentre se si parla di<br />
Pinot Noir, da citare sono l’atoatesino Brunnenhof, il trentino<br />
Pelz, il toscano Coldaia di Podere Fortuna e il Savigny-Les-Beaune<br />
di Domaine Noëllat Michel”.<br />
Spiega Carlo Alberto Sagna: “La nostra azienda fin dall’inizio<br />
degli anni ‘90 ha puntato sui vini francesi e bianchi<br />
prodotti in Loira e Chablis, scegliendo volutamente quelli<br />
del Baron Patrick de Ladoucette, con Albert Pic e Régnard,<br />
affiancando, dal 2000, i vini del Domaine Faiveley, un produttore<br />
di Borgogna a gestione familiare da sette generazioni,<br />
che vanta ben 123 ettari di proprietà e una produzione<br />
di oltre 50 etichette di Pinot Noir. A distanza di molti<br />
anni pensiamo che il mercato abbia premiato e inseguito<br />
questa nostra selezione di Maison d’Oltralpe. È recente poi<br />
la nostra scelta di distribuire i vini della Maison Anselmet,<br />
cantina valdostana che omaggia appieno lo Chardonnay,<br />
proponendolo in ben tre versioni di notevole caratura, e<br />
il Pinot Noir. Entrambi si ispirano alla Borgogna sia per<br />
l’approccio di vinificazione che affinamento tutelando al<br />
contempo la tipicità del territorio di montagna. Infine, un<br />
prodotto di punta per noi è sicuramente il Brut Premier di<br />
Louis Roederer”. La conclusione è ancora affidata ad Alessandro<br />
Sarzi Amadè, che così tratteggia l’offerta di Sarzi<br />
Amadè in tema Pinot Noir e Chardonnay: “Abbiamo ben<br />
20 aziende di Borgogna, con svariate decine di referenze di<br />
vini a base Pinot Noir e Chardonnay. Credo che il successo<br />
di questi prodotti sia una combinazione fra la piacevolezza<br />
e la bevibilità dei due vitigni combinata con la fama dei<br />
vini di questa zona”. E a ribadirlo sono anche i best seller:<br />
“Lo Chambertin Armand Rousseau, se parliamo di rosso, il<br />
Chevalier-Montrachet Domaine Leflaive se guardiamo al<br />
bianco”. Mentre per le etichette da scoprire, il consiglio di<br />
Alessandro Sarzi Amadè guarda a entrambi i lati delle Alpi:<br />
“Per il Pinot Noir, il consiglio è il Vigna Tzeriat Grosjean,<br />
mentre per lo Chardonnay, torniamo in Francia con il<br />
Bourgogne Blanc Terre de Famille Domaine de la Vougeraie”.<br />
E così, la saga dei due vitigni principi dello scenario<br />
vitivinicolo internazionale continua.<br />
GIRAMONDO