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LNS Agosto 2021

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amarcord

vecchio portiere del Livorno,

ormai alla fine della

carriera (un importante passato

col Palermo e la Spal in

serie A), che era a quindici

metri da me, abbandonò la

porta e cominciò a sciagattare

di botte tutti quelli che

incontrava. Non ce n’era per

nessuno, era una furia. Poi lo

persi di vista e rimasi sorpreso

di una strana scazzottata

tra Mario Manenti e un giocatore

pisano, uno strano corpo

a corpo con soltanto colpi

al ventre.

Intorno botte da orbi, sventole

da far paura, con le forze

dell’ordine, insufficienti,

che non sapevano come contenere

quella rissa. Chi voleva

separare i contendenti era

costretto suo malgrado, per

difendersi, a usare le mani e

a menare pure lui. Rividi Bertocchi

trattenuto dalle forze

dell’ordine che cercava di liberarsi

per continuare a zombare

tutti quelli che gli capitavano

davanti. Scene impossibili

da dimenticare. Dopo

dieci minuti da far west tornò

pian piano la calma più per

stanchezza, credo, che per

merito delle forze dell’ordine.

Rimanemmo ad aspettare,

non si sa che cosa. Un ripensamento

dell’arbitro? “Vergogna”

dicevano i livornesi.

“Esultare per la sospensione

di una partita!”. Va detto,

per amor di verità, che la

stragrande maggioranza degli

spettatori pisani non si abbandonò

a manifestazioni di

gioia.

L’allenatore Fiorentini, ritenuto

responsabile delle precedenti

due sconfitte casalinghe

consecutive con Ravenna

e Siena che compromisero

il campionato, dette le dimissioni

alla fine della partita

cogliendo di sorpresa la tifoseria.

Ma evidentemente furono

dimissioni richieste dalla

società che lo sostituì immediatamente

con Vinicio

Viani, già allenatore della

squadra due anni prima. Il

recupero della partita con il

Pisa avvenne il 15 aprile e

finì, senza incidenti, 1 a 1 con

gol di Gratton, che quell’anno

fu capocannoniere con 21

reti, e Beretta. Il Livorno finì

al 5° posto in classifica generale

e l’Ozo Mantova, dopo

lo spareggio col Siena, fu promosso

in serie B 2 .

Fine di un ricordo. E ora?

Con le questioni di cuore non

si scherza, perciò ora noi livornesi,

lontani pro-nipoti di

Enrico Bartelloni e dei risi’atori

dai muscoli esagerati,

di Mascagni e Modigliani ma

anche vivaci studenti che si

improvvisano Modigliani ridicolizzando

critici d’arte di

fama mondiale, noi livornesi

dicevo, spigolosi e socievoli,

indifferenti e appassionati,

grideremo ancora con indomito

spirito labronico “Forza

Livornoooo”. Ora e

sempre, alla facciaccia di

quei brutti individui i cui nomi

è meglio non fare.

1

Renato Bertocchi di Collesalvetti,

mani forti da muratore,

aveva un carattere impulsivo,

nessuno lo ha mai

visto porgere l’altra guancia.

Le sue intemperanze, molto

plateali, gli crearono problemi

e molte espulsioni. In carriera,

per due volte aveva già

rincorso i giocatori avversari

per tutto il campo (gli attaccanti

Quaresima e Pascutti).

In quel 30 marzo 1959, a

Pisa, le dette di santa ragione

a vari giocatori pisani e

ricevette solo tre giornate di

squalifica, perché in quel

bailamme non si capiva nulla

e l’arbitro non poté accer-

17

tare il grado di responsabilità

dei singoli giocatori. Comunque

Balleri e Mungai ebbero

la squalifica di una giornata.

Sei mesi più tardi, all’inizio del

campionato , appagato dal

calcio, Bertocchi accese il

motore della sua auto e ritornò

al paese, Collesalvetti.

Aveva 35 anni.

2

Nelle sue fila annoverava

Negri, futuro portiere della

Nazionale, Micheli (alla fine

del campionato andò alla Spal,

in serie A, insieme a Balleri e

Picchi) Cadé e Giagnoni, insomma

uno squadrone.

Le foto sono state riprese

da Il Telegrafo dell’epoca.

Tabellini, squalifiche,

recupero e classifica finale

L’inizio della partita con lo scambio dei fiori tra i capitani Roberto

Balestri (l’ex morino che poi indosserà la maglia amaranto dal

1962 al 1965) e l’indimenticato Armandino Picchi.

SERIE C - 28ª giornata (29/3/1959)

PISA: Ciceri, Francesconi, Felloni, Sicurani, Beretta, Morelli,

Ribechini, Vicariotto, Nundini, Balestri, Ricoveri.

LIVORNO: Bertocchi, Picchi, De Petrillo, Pisetta, Balleri, Manenti,

Compagno, Mazzucchi, Gratton, Bernardis, Mungai.

ARBITRO: Liverani di Torino.

RETI: 42’ e 44’ Mungai.

NOTE: Espulsi al 53’ Compagno e Beretta per reciproche

scorrettezze. Al 65’ la partita è stata sospesa per impraticabilità

del terreno. Spettatori paganti: 10.400.

PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI: Inibizione per 6 mesi

a Mannocci (Pisa); squalifica per tre giornate: Bertocchi (Livorno);

squalifica per una giornata: Balleri e Mungai (Livorno),

Ricoveri, Beretta e Francesconi (Pisa); ammoniti con

diffida: Compagno, De Petrillo, Pisetta, Manenti, Mazzucchi,

Gratton e Bernardis del Livorno; Ciceri, Felloni, Sicurani,

Morelli, Ribechini, Vicariotto e Nundini del Pisa. Ammenda

di 130mila lire al Livorno.

RECUPERO: La partita fu recuperata il 15 aprile 1959 e terminò

1-1 con reti di Gratton (46’) e Beretta (83’).

CLASSIFICA FINALE: Ozo Mantova e Siena 58; Spezia

50; Biellese 48: LIVORNO 46; Sarom Ravenna 45; Pro Vercelli

42; Sanremese, Treviso e Pisa 41; Forlì 40; Pro Patria e

Carbosarda 39; Varese, Mestrina e Casale 35; Lucchese 33;

Legnano 31; Cremonese e Piacenza 29; Pordenone 25.

L’Ozo Mantova fu promosso in serie B dopo spareggio vincente

col Siena a Genova. Nessuna retrocessione per allargamento

a tre gironi della serie C.

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