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amarcord
vecchio portiere del Livorno,
ormai alla fine della
carriera (un importante passato
col Palermo e la Spal in
serie A), che era a quindici
metri da me, abbandonò la
porta e cominciò a sciagattare
di botte tutti quelli che
incontrava. Non ce n’era per
nessuno, era una furia. Poi lo
persi di vista e rimasi sorpreso
di una strana scazzottata
tra Mario Manenti e un giocatore
pisano, uno strano corpo
a corpo con soltanto colpi
al ventre.
Intorno botte da orbi, sventole
da far paura, con le forze
dell’ordine, insufficienti,
che non sapevano come contenere
quella rissa. Chi voleva
separare i contendenti era
costretto suo malgrado, per
difendersi, a usare le mani e
a menare pure lui. Rividi Bertocchi
trattenuto dalle forze
dell’ordine che cercava di liberarsi
per continuare a zombare
tutti quelli che gli capitavano
davanti. Scene impossibili
da dimenticare. Dopo
dieci minuti da far west tornò
pian piano la calma più per
stanchezza, credo, che per
merito delle forze dell’ordine.
Rimanemmo ad aspettare,
non si sa che cosa. Un ripensamento
dell’arbitro? “Vergogna”
dicevano i livornesi.
“Esultare per la sospensione
di una partita!”. Va detto,
per amor di verità, che la
stragrande maggioranza degli
spettatori pisani non si abbandonò
a manifestazioni di
gioia.
L’allenatore Fiorentini, ritenuto
responsabile delle precedenti
due sconfitte casalinghe
consecutive con Ravenna
e Siena che compromisero
il campionato, dette le dimissioni
alla fine della partita
cogliendo di sorpresa la tifoseria.
Ma evidentemente furono
dimissioni richieste dalla
società che lo sostituì immediatamente
con Vinicio
Viani, già allenatore della
squadra due anni prima. Il
recupero della partita con il
Pisa avvenne il 15 aprile e
finì, senza incidenti, 1 a 1 con
gol di Gratton, che quell’anno
fu capocannoniere con 21
reti, e Beretta. Il Livorno finì
al 5° posto in classifica generale
e l’Ozo Mantova, dopo
lo spareggio col Siena, fu promosso
in serie B 2 .
Fine di un ricordo. E ora?
Con le questioni di cuore non
si scherza, perciò ora noi livornesi,
lontani pro-nipoti di
Enrico Bartelloni e dei risi’atori
dai muscoli esagerati,
di Mascagni e Modigliani ma
anche vivaci studenti che si
improvvisano Modigliani ridicolizzando
critici d’arte di
fama mondiale, noi livornesi
dicevo, spigolosi e socievoli,
indifferenti e appassionati,
grideremo ancora con indomito
spirito labronico “Forza
Livornoooo”. Ora e
sempre, alla facciaccia di
quei brutti individui i cui nomi
è meglio non fare.
1
Renato Bertocchi di Collesalvetti,
mani forti da muratore,
aveva un carattere impulsivo,
nessuno lo ha mai
visto porgere l’altra guancia.
Le sue intemperanze, molto
plateali, gli crearono problemi
e molte espulsioni. In carriera,
per due volte aveva già
rincorso i giocatori avversari
per tutto il campo (gli attaccanti
Quaresima e Pascutti).
In quel 30 marzo 1959, a
Pisa, le dette di santa ragione
a vari giocatori pisani e
ricevette solo tre giornate di
squalifica, perché in quel
bailamme non si capiva nulla
e l’arbitro non poté accer-
17
tare il grado di responsabilità
dei singoli giocatori. Comunque
Balleri e Mungai ebbero
la squalifica di una giornata.
Sei mesi più tardi, all’inizio del
campionato , appagato dal
calcio, Bertocchi accese il
motore della sua auto e ritornò
al paese, Collesalvetti.
Aveva 35 anni.
•
2
Nelle sue fila annoverava
Negri, futuro portiere della
Nazionale, Micheli (alla fine
del campionato andò alla Spal,
in serie A, insieme a Balleri e
Picchi) Cadé e Giagnoni, insomma
uno squadrone.
Le foto sono state riprese
da Il Telegrafo dell’epoca.
Tabellini, squalifiche,
recupero e classifica finale
L’inizio della partita con lo scambio dei fiori tra i capitani Roberto
Balestri (l’ex morino che poi indosserà la maglia amaranto dal
1962 al 1965) e l’indimenticato Armandino Picchi.
SERIE C - 28ª giornata (29/3/1959)
PISA: Ciceri, Francesconi, Felloni, Sicurani, Beretta, Morelli,
Ribechini, Vicariotto, Nundini, Balestri, Ricoveri.
LIVORNO: Bertocchi, Picchi, De Petrillo, Pisetta, Balleri, Manenti,
Compagno, Mazzucchi, Gratton, Bernardis, Mungai.
ARBITRO: Liverani di Torino.
RETI: 42’ e 44’ Mungai.
NOTE: Espulsi al 53’ Compagno e Beretta per reciproche
scorrettezze. Al 65’ la partita è stata sospesa per impraticabilità
del terreno. Spettatori paganti: 10.400.
PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI: Inibizione per 6 mesi
a Mannocci (Pisa); squalifica per tre giornate: Bertocchi (Livorno);
squalifica per una giornata: Balleri e Mungai (Livorno),
Ricoveri, Beretta e Francesconi (Pisa); ammoniti con
diffida: Compagno, De Petrillo, Pisetta, Manenti, Mazzucchi,
Gratton e Bernardis del Livorno; Ciceri, Felloni, Sicurani,
Morelli, Ribechini, Vicariotto e Nundini del Pisa. Ammenda
di 130mila lire al Livorno.
RECUPERO: La partita fu recuperata il 15 aprile 1959 e terminò
1-1 con reti di Gratton (46’) e Beretta (83’).
CLASSIFICA FINALE: Ozo Mantova e Siena 58; Spezia
50; Biellese 48: LIVORNO 46; Sarom Ravenna 45; Pro Vercelli
42; Sanremese, Treviso e Pisa 41; Forlì 40; Pro Patria e
Carbosarda 39; Varese, Mestrina e Casale 35; Lucchese 33;
Legnano 31; Cremonese e Piacenza 29; Pordenone 25.
L’Ozo Mantova fu promosso in serie B dopo spareggio vincente
col Siena a Genova. Nessuna retrocessione per allargamento
a tre gironi della serie C.