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Bayona 34
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bandonata dalla famiglia, oppostasi duramente
a questa decisione, per vivere e mantenere
le figlie dovette contare sugli aiuti
finanziari che i Filicchi le facevano giungere
da Livorno. Dette vita a Baltimora ad
una Scuola Femminile Cattolica e, nel 1909,
fondò ad Emmitsburg il primo nucleo dell’Istituto
Religioso “Figlie della carità di
San Giuseppe”. Papa Giovanni XXIII la
riconobbe tra i Beati il 18 dicembre 1959;
Paolo VI l’ha proclamata Santa il 14 settembre
1975: fu la prima persona nata negli
Stati Uniti ad essere canonizzata. Nel
1968 a S. Elisabetta Anna Seton è stata dedicata
la chiesa di piazza M. Lavagna, nel
cui giardino è posta una sua statua, assieme
ai busti di suo marito e di Filippo Filicchi.
Una lapide sulla facciata della Chiesa
di San Jacopo così la ricorda: «Da New
York sua città natale - venuta al mare e al
sole d’Italia - a cercare sollievo alla salute
affranta del marito - la Beata ELISABET-
TA ANNA SETON - fra le mura dell’antico
vicino Lazzaretto di S. Leopoldo - abbandonata
in Dio con animo forte e sereno -
sostenne la dura quarantena - dal novembre
al dicembre 1803 - Mons. Bardi». Nella
Chiesa di Santa Caterina è apposta invece
la seguente iscrizione: «In questa chiesa
- particolarmente dinanzi - a questo altare
- la beata - ELISABETTA ANNA SETON -
nel primo trimestre 1804 - quando ancora
era anglicana - ascoltò più volte la S. Messa
- irresistibilmente attratta - ad adorare
Gesù - presente nel mistero eucaristico - e
a unirsi al suo sacrificio - G.B.». È pure
ricordata con una lapide all’interno dell’ex
Palazzo del Paradisino, ove fu ospite della
famiglia Filicchi.
BAYONA ISACCO (Salonicco (Grecia) 21
luglio 1926 - Livorno
14 gennaio 2013,
di Raffaele e Diamante
Jacob). Ultimo
testimone livornese
della Shoah. Di
famiglia ebraica, a seguito
delle leggi razziali
fu arrestato con
i familiari il 20 dicembre
1943 e deportato ad Auschwitz dove
gli venne tatuato il numero di matricola
173404. Liberato dai russi il 27 gennaio
1945, tornò a Livorno senza però la madre,
due sorelle e un fratello che furono uccisi
nel campo di concentramento. Gestore di
un banco al mercato di via Buontalenti, per
il resto della vita ha contribuito con le parole
a far luce sui crimini della Shoah raccontandoli
ai ragazzi delle scuole o nelle
“Giornate della Memoria”. Nel 2010 ricevette
al Quirinale dal presidente Napolitano
la medaglia d’oro. In suo ricordo, in occasione
della “Giornata della Memoria”
2014, è stata posta davanti alla casa dove
viveva in via della Posta, angolo via della
Madonna, una “pietra d’inciampo”, con la
seguente scritta: “Qui abitava, ISACCO
BAYONA, nato 1926, arrestato 20 dicembre
1943, deportato, Auschwitz, sopravvissuto”.
BAZZALI CARLO (Livorno 6 agosto 1938
- Rozzano (MI) 21
aprile 2013) - Bonsaista.
Dopo essersi
cimentato nella pittura
e nella scultura
a sbalzo nel gruppo
Toscana Arte, a partire
dagli anni Settanta
si gettò anima e
corpo alla coltivazione
di bonsai. Nel 1977 fondò, presso il bosco
dei Cappuccini di via Cecconi, con
l’amico e collega Domenico Landi, lo “Studio
Bonsai Livorno” (oggi intestato a suo
nome), specializzandosi nello stile “Driftwood”
(particolare tecnica di intervento
volta ad esaltare l’armonia del bonsai con
parti di legno secco). Istruttore e giudice
I.B.S. (Collegio Nazionale Istruttori Bonsai
e Suiseki), ha lasciato varie pubblicazioni.
Vincitore di numerosi premi, suoi
esemplari fanno parte di importanti collezioni
nazionali.
BAZZI GIACOMO (Livorno 1949 - 27 gennaio
2018) - Attivista. Ex dipendente della
Trw, ha lasciato una decisa impronta come
militante di Rifondazione Comunista, di cui
è stato consigliere della Circoscrizione 1.
Non solo partecipava alle assemblee, cortei
e manifestazioni in piazza, ma con la
sua macchina fotografica, video interviste e
articoli documentò decenni di lotte politiche
e sociali della nostra città, lasciando un
prezioso ed inedito archivio della “vera sinistra”,
come spesso amava sottolineare.
Fu anche un attivo collaboratore con la Libera
università popolare “Alfredo Bicchierini”
di Livorno. In suo ricordo è stato indetto
annualmente, a partire dal 2018, il
“Premio Nazionale Giacomo Bazzi” di fotografia
su temi politici e sociali.
BAZZI MANLIO (Livorno 1919 - 22 novembre
2014) - Commerciante. Nel 1961
dette vita in via Machiavelli al panificio “Il
vecchio forno” che portò avanti sino a tarda
età per cedere poi il passo ai nipoti.
BEATO ANGELICO (Vicchio di Mugello
(FI) 1400 ca. - Roma 18 febbraio 1455) -
Nome con cui è noto il pittore rinascimentale
Frà Giovanni da Fiesole, al secolo Guido
di Pietro Trosini. Fu autore di molti capolavori
tra i quali la celeberrima Annunciazione.
Nel Duomo di Livorno, nella Cappella
del Santissimo Sacramento, è conservata
una sua opera, il “Cristo coronato di
spine” (tempera e oro su tavola cm. 55x39,
datata tra il 1430 e il 1438). Si tratta di un
primo piano altamente espressivo del volto
di Gesù negli ultimi momenti del suo
calvario, quando, dopo esser stato flagellato,
per scherno, viene coronato di spine e
coperto con una veste scarlatta, simbolo
della regalità. Inizialmente attribuito alla
“Scuola di Giotto”, tutta la critica più recente
è concorde nel considerare il dipinto
come opera del B.A. Tuttavia è ancora aperto
il dibattito sull’ipotesi che l’opera sia un
prototipo completamente nuovo o una versione
ispirata alla tavola “Volto del Cristo”
del pittore fiammingo Jan Van Eych realizzata
nel 1438 e conservata a Berlino. Non
si conosce la destinazione originaria del dipinto
né dove fosse stato conservato fino
al 1837, quando giunse a Livorno attraverso
il mercato antiquario e fu donato alla
parrocchia di S. Maria del Soccorso da Silvestro
Silvestri (v.). Trafugata nel dopoguerra
e successivamente ritrovata, la tavola
è stata portata per la prima volta all’attenzione
dell’opinione pubblica mondiale
nel 1955 come opera certa del Maestro,
nella mostra celebrativa del Beato Angelico,
tenutasi a Firenze nel Museo di San
Marco. Nel corso degli anni il dipinto è stato
protagonista di varie esposizioni; tra le
più recenti sono da ricordare quella a Colonia,
dedicata al volto di Cristo, in occasione
della XX Giornata mondiale della Gioventù
(2005) e quella monografica sul B.A.,
tenutasi al Metropolitan Museum of Art di
New York dall’ottobre 2005 al gennaio
2006. Il restauro, l’allestimento e la messa
in sicurezza dell’opera sono curati dalla
Fondazione Maurizio Caponi (v.).
BECCARIA CESARE (Milano 15 marzo
1738 - 28 novembre 1794) - Giurista, filosofo,
economista e letterato. Figura di spicco
dell’Illuminismo, autore del celebre trattato
“Dei delitti e delle pene” che si stampò
a Livorno nel 1764 nella tipografia Marco
Coltellini (v.). Fu menzionato nella seguente
lapide posta all’epoca in via della Banca
(oggi trasferita nel cortile del Palazzo di
Giustizia di via Falcone e Borsellino): «Qui
ebbe la tipografia MARCO COLTELLINI e
fu pubblicata nell’aprile del 1764 la prima
edizione “Dei delitti e delle pene” di CESA-
RE BECCARIA e dal 1770 al 1779 l’opera
immensa dell’ENCICPLOPEDIA FRANCE-
SE in trentatre grandi volumi. F.P. 1883».
BECKFORD GUGLIELMO (Fonthill (Regno
Unito) 1759 - Bath (Regno Unito)
1844) - Scrittore inglese. Gran viaggiatore,
ebbe modo di visitare anche la nostra città
tra il 1780 e il 1782 e di annotarne le impressioni
nel suo libro Italy (“...si profilò
all’orizzonte la torre del Fanale: il cielo e il
mare splendevano di una luce ambrata e le
navi apparivano attraverso una nebbia
d’oro, della quale non possiamo avere
un’idea nei nostri climi nordici. Quella prospettiva,
mista alla fresca brezza marina,