16.08.2021 Views

LNS Agosto 2021

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Bayona 34

22

bandonata dalla famiglia, oppostasi duramente

a questa decisione, per vivere e mantenere

le figlie dovette contare sugli aiuti

finanziari che i Filicchi le facevano giungere

da Livorno. Dette vita a Baltimora ad

una Scuola Femminile Cattolica e, nel 1909,

fondò ad Emmitsburg il primo nucleo dell’Istituto

Religioso “Figlie della carità di

San Giuseppe”. Papa Giovanni XXIII la

riconobbe tra i Beati il 18 dicembre 1959;

Paolo VI l’ha proclamata Santa il 14 settembre

1975: fu la prima persona nata negli

Stati Uniti ad essere canonizzata. Nel

1968 a S. Elisabetta Anna Seton è stata dedicata

la chiesa di piazza M. Lavagna, nel

cui giardino è posta una sua statua, assieme

ai busti di suo marito e di Filippo Filicchi.

Una lapide sulla facciata della Chiesa

di San Jacopo così la ricorda: «Da New

York sua città natale - venuta al mare e al

sole d’Italia - a cercare sollievo alla salute

affranta del marito - la Beata ELISABET-

TA ANNA SETON - fra le mura dell’antico

vicino Lazzaretto di S. Leopoldo - abbandonata

in Dio con animo forte e sereno -

sostenne la dura quarantena - dal novembre

al dicembre 1803 - Mons. Bardi». Nella

Chiesa di Santa Caterina è apposta invece

la seguente iscrizione: «In questa chiesa

- particolarmente dinanzi - a questo altare

- la beata - ELISABETTA ANNA SETON -

nel primo trimestre 1804 - quando ancora

era anglicana - ascoltò più volte la S. Messa

- irresistibilmente attratta - ad adorare

Gesù - presente nel mistero eucaristico - e

a unirsi al suo sacrificio - G.B.». È pure

ricordata con una lapide all’interno dell’ex

Palazzo del Paradisino, ove fu ospite della

famiglia Filicchi.

BAYONA ISACCO (Salonicco (Grecia) 21

luglio 1926 - Livorno

14 gennaio 2013,

di Raffaele e Diamante

Jacob). Ultimo

testimone livornese

della Shoah. Di

famiglia ebraica, a seguito

delle leggi razziali

fu arrestato con

i familiari il 20 dicembre

1943 e deportato ad Auschwitz dove

gli venne tatuato il numero di matricola

173404. Liberato dai russi il 27 gennaio

1945, tornò a Livorno senza però la madre,

due sorelle e un fratello che furono uccisi

nel campo di concentramento. Gestore di

un banco al mercato di via Buontalenti, per

il resto della vita ha contribuito con le parole

a far luce sui crimini della Shoah raccontandoli

ai ragazzi delle scuole o nelle

“Giornate della Memoria”. Nel 2010 ricevette

al Quirinale dal presidente Napolitano

la medaglia d’oro. In suo ricordo, in occasione

della “Giornata della Memoria”

2014, è stata posta davanti alla casa dove

viveva in via della Posta, angolo via della

Madonna, una “pietra d’inciampo”, con la

seguente scritta: “Qui abitava, ISACCO

BAYONA, nato 1926, arrestato 20 dicembre

1943, deportato, Auschwitz, sopravvissuto”.

BAZZALI CARLO (Livorno 6 agosto 1938

- Rozzano (MI) 21

aprile 2013) - Bonsaista.

Dopo essersi

cimentato nella pittura

e nella scultura

a sbalzo nel gruppo

Toscana Arte, a partire

dagli anni Settanta

si gettò anima e

corpo alla coltivazione

di bonsai. Nel 1977 fondò, presso il bosco

dei Cappuccini di via Cecconi, con

l’amico e collega Domenico Landi, lo “Studio

Bonsai Livorno” (oggi intestato a suo

nome), specializzandosi nello stile “Driftwood”

(particolare tecnica di intervento

volta ad esaltare l’armonia del bonsai con

parti di legno secco). Istruttore e giudice

I.B.S. (Collegio Nazionale Istruttori Bonsai

e Suiseki), ha lasciato varie pubblicazioni.

Vincitore di numerosi premi, suoi

esemplari fanno parte di importanti collezioni

nazionali.

BAZZI GIACOMO (Livorno 1949 - 27 gennaio

2018) - Attivista. Ex dipendente della

Trw, ha lasciato una decisa impronta come

militante di Rifondazione Comunista, di cui

è stato consigliere della Circoscrizione 1.

Non solo partecipava alle assemblee, cortei

e manifestazioni in piazza, ma con la

sua macchina fotografica, video interviste e

articoli documentò decenni di lotte politiche

e sociali della nostra città, lasciando un

prezioso ed inedito archivio della “vera sinistra”,

come spesso amava sottolineare.

Fu anche un attivo collaboratore con la Libera

università popolare “Alfredo Bicchierini”

di Livorno. In suo ricordo è stato indetto

annualmente, a partire dal 2018, il

“Premio Nazionale Giacomo Bazzi” di fotografia

su temi politici e sociali.

BAZZI MANLIO (Livorno 1919 - 22 novembre

2014) - Commerciante. Nel 1961

dette vita in via Machiavelli al panificio “Il

vecchio forno” che portò avanti sino a tarda

età per cedere poi il passo ai nipoti.

BEATO ANGELICO (Vicchio di Mugello

(FI) 1400 ca. - Roma 18 febbraio 1455) -

Nome con cui è noto il pittore rinascimentale

Frà Giovanni da Fiesole, al secolo Guido

di Pietro Trosini. Fu autore di molti capolavori

tra i quali la celeberrima Annunciazione.

Nel Duomo di Livorno, nella Cappella

del Santissimo Sacramento, è conservata

una sua opera, il “Cristo coronato di

spine” (tempera e oro su tavola cm. 55x39,

datata tra il 1430 e il 1438). Si tratta di un

primo piano altamente espressivo del volto

di Gesù negli ultimi momenti del suo

calvario, quando, dopo esser stato flagellato,

per scherno, viene coronato di spine e

coperto con una veste scarlatta, simbolo

della regalità. Inizialmente attribuito alla

“Scuola di Giotto”, tutta la critica più recente

è concorde nel considerare il dipinto

come opera del B.A. Tuttavia è ancora aperto

il dibattito sull’ipotesi che l’opera sia un

prototipo completamente nuovo o una versione

ispirata alla tavola “Volto del Cristo”

del pittore fiammingo Jan Van Eych realizzata

nel 1438 e conservata a Berlino. Non

si conosce la destinazione originaria del dipinto

né dove fosse stato conservato fino

al 1837, quando giunse a Livorno attraverso

il mercato antiquario e fu donato alla

parrocchia di S. Maria del Soccorso da Silvestro

Silvestri (v.). Trafugata nel dopoguerra

e successivamente ritrovata, la tavola

è stata portata per la prima volta all’attenzione

dell’opinione pubblica mondiale

nel 1955 come opera certa del Maestro,

nella mostra celebrativa del Beato Angelico,

tenutasi a Firenze nel Museo di San

Marco. Nel corso degli anni il dipinto è stato

protagonista di varie esposizioni; tra le

più recenti sono da ricordare quella a Colonia,

dedicata al volto di Cristo, in occasione

della XX Giornata mondiale della Gioventù

(2005) e quella monografica sul B.A.,

tenutasi al Metropolitan Museum of Art di

New York dall’ottobre 2005 al gennaio

2006. Il restauro, l’allestimento e la messa

in sicurezza dell’opera sono curati dalla

Fondazione Maurizio Caponi (v.).

BECCARIA CESARE (Milano 15 marzo

1738 - 28 novembre 1794) - Giurista, filosofo,

economista e letterato. Figura di spicco

dell’Illuminismo, autore del celebre trattato

“Dei delitti e delle pene” che si stampò

a Livorno nel 1764 nella tipografia Marco

Coltellini (v.). Fu menzionato nella seguente

lapide posta all’epoca in via della Banca

(oggi trasferita nel cortile del Palazzo di

Giustizia di via Falcone e Borsellino): «Qui

ebbe la tipografia MARCO COLTELLINI e

fu pubblicata nell’aprile del 1764 la prima

edizione “Dei delitti e delle pene” di CESA-

RE BECCARIA e dal 1770 al 1779 l’opera

immensa dell’ENCICPLOPEDIA FRANCE-

SE in trentatre grandi volumi. F.P. 1883».

BECKFORD GUGLIELMO (Fonthill (Regno

Unito) 1759 - Bath (Regno Unito)

1844) - Scrittore inglese. Gran viaggiatore,

ebbe modo di visitare anche la nostra città

tra il 1780 e il 1782 e di annotarne le impressioni

nel suo libro Italy (“...si profilò

all’orizzonte la torre del Fanale: il cielo e il

mare splendevano di una luce ambrata e le

navi apparivano attraverso una nebbia

d’oro, della quale non possiamo avere

un’idea nei nostri climi nordici. Quella prospettiva,

mista alla fresca brezza marina,

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!