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LNS Agosto 2021

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circoli sportivi

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sare a nessuna attività

sportiva, né tanto meno diportistica.

E il capannone fu costruito

ma senza sacrificio e con

l’aiuto di Luigi Savelli.

Mi chiedevo quale comun denominatore

accumunasse persone

tanto originali - ognuna

a suo modo - così diverse nell’indole,

nell’umore e nell’estrazione.

A ben considerare

era solo l’entusiasmo per

una disciplina che avrebbe

dovuto in seguito assorbirmi

fino ai capelli, nell’età che va

dai quindici ai trenta.

Al gruppo si unirono ben presto

altri antignanesi. Carlo

Alberto Bitossi portò la sua

geniale personalità di creativo

ma non meno di lui contribuirono

sinergicamente allo

slancio dei padri fondatori:

Ivo Volpi, Piero Gufoni, Bruno

Casabona e Bibi Del Vivo.

Quando mi ricordo dell’ing.

Maucera, del dott. Bargoni,

di Giovanni Falchetti e di

Oreste Vaglini, del dott. Favilla,

di Massimo Camerini,

di Gino Fracchia... gli anni

cinquanta volgevano al termine,

il moletto si era trasformato

in porticciolo (anzi porto

di III Categoria, mi fu detto)

e i primi beccaccini, unicamente

ai più numerosi 4.50

- la deriva nazionale - facevano

bella mostra sui piazzali,

richiamando numerosi i

curiosi e gli appassionati in

occasione delle regate più o

meno importanti.

Foto di gruppo dei fondatori del CVA.

Tre illustri personaggi del CVA: (da sin.) Giuliano Garfagnoli,

Giovanni Bientinesi e Luigi Savelli.

Furono gli anni della S, deriva

nazionale a restrizione,

che vide contese epiche in

Toscana. Antignano, Livorno,

Piombino, su tutte pluricampioni

nazionali i fratelli Mazzantini

dettarono legge ponendosi

ai vertici della categoria,

con un Bientinesi sempre

in agguato, vecchio corridore

motociclista convertito

alla vela, pronto a piazzare

zampate vittoriose quando

il “bordo lungo” gli era favorevole

in bolina.

Gli Snipe, i Beccaccini, crebbero

negli anni ’60, iniziando

in sordina sulla scia dei

castiglioncellesi e solvaini,

sicuramente antesignani nella

categoria. La flotta del

conte Bossi Pucci era un punto

di riferimento e prima che

Savelli, Vaglini, Bargoni e

tutta la flotta antignanese

salisse in cattedra come

un’armata invincibile, furono

Guglielmi e Migone, con

il loro “L’M L’M” a rappresentare

il punto di riferimento

per gli snipisti regatanti,

mietendo successi per il Circolo

Nautico Castiglioncello.

Direi che le Olimpiadi di

Roma lanciarono un programma

innovativo per lo sviluppo

della vela agonistica. Fu

a seguito della competizione

internazionale che l’USVI si

trasformò in FIV (Federazione

Italiana Vela): ai circoli

che ne avevano fatto richiesta

furono donati i Finn costruiti

per i Giochi Olim-

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