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LNS Agosto 2021

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33 Bayley

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Livornesi dentro e fuori

Enciclopedia di personaggi scomparsi

che hanno lasciato traccia nella città

a cura di BRUNO DAMARI

• Sono riportati personaggi scomparsi, livornesi e non, che abbiano lasciato traccia nella città, secondo fonti e

notizie ricavate da quotidiani, riviste, libri e siti internet. • Sono pure inseriti i personaggi presenti nella toponomastica

cittadina e coloro che sono ricordati con l’intitolazione di associazioni, luoghi e spazi pubblici. • I Caduti

per la Patria saranno elencati in una apposita sezione. • In caso di inesattezze e/o dati incompleti e di personaggi

non inseriti perché sfuggiti alle nostre ricerche, si pregano i sigg. lettori di comunicarcelo: al termine delle pubblicazioni

degli inserti, provvederemo ad aggiornare il tutto nella sezione “Appendice”. • Scrivere a: ediquad@gmail.com

Inserto 5 aggiornato al 17/7/21

BATTISTI CAMILLO (Trento 24 agosto

1910 - Livorno 6 dicembre 1981) - Dirigente.

Ultimo dei tre figli del martire irredentista

Cesare (v.). Laureatosi in Ingegneria, si

stabilì a Livorno quando fu chiamato a dirigere

la Richard Ginori.

BATTISTI CESARE (Trento (allora facente

parte dell’Impero austro-ungarico) 4 febbraio

1875 - 12 luglio 1916, di Cesare e

Maria Teresa Fogolari) - Patriota e giornalista.

Fondatore nel 1896 del giornale socialista

L’Avvenire del lavoratore e, nel 1900, Il

popolo, si batté per l’autonomia del Trentino.

Arruolatosi nell’esercito italiano, benché

appartenente al Parlamento di Vienna,

fu catturato dagli Austriaci con Fabio Filzi

(v.), processato e impiccato nel Castello del

Buon Consiglio a Trento. Nel 1918 gli è

stata dedicata la strada posta da piazza della

Vittoria a via Paoli. Assieme a Guglielmo

Oberdan e Nazario Sauro è così ricordato

con una lapide posta in via Grande: «O trinità

di martirio - santaficata su le forche

dell’Austria! GUGLIELMO OBERDAN

CESARE BATTISTI NAZARIO SAURO - I

Livornesi Vi ricordano - con inestinguibile

amore - pari all’odio eterno - per tutti gli

oppressori per tutti i tiranni - per tutti i

nemici d’Italia - una libera immortale. Le

Associazioni Patriottiche - Dic. 1918».

BATTISTINI ANTONIO (San Donato Val

di Comino (FR) 20

settembre 1943 - Livorno

7 dicembre

1994, di Giuli e Jolanda

Proietti) - Sindacalista.

Entrò giovanissimo

nelle file

della Cgil livornese

con un percorso che

lo portò a ricoprire gli

incarichi di segretario della Funzione Pubblica,

segretario della Filt e membro della

segreteria della Camera del Lavoro. Grande

studioso ed esperto in materia porti e logistica,

nel 1994 dette alle stampe, assieme

alla prof.sa Dionisia Cazzaniga Francesetti,

il libro «Traffici e porti nel mercato globale».

Gli è stato intitolato il salone del

Terminal Crociere della Stazione Marittima

con la seguente targa: “Questa stazione

crociere è intitolata ad ANTONIO BATTI-

STINI uno studioso, un sindacalista, un

uomo che con le sue idee e la sua azione ha

contribuito alla crescita del porto di Livorno

- Livorno, 9 ottobre 1999”.

BATTISTINI CESARE (Montecchio 1 gennaio

1945 - Livorno 6 marzo 2000, di Giulio

e Iolanda Provetti) - Sindacalista. Dipendente

Atl, si è distinto come componente

del direttivo Filt Cgil.

BATTISTINI LUCA (Livorno 1959 - Pisa

25 ottobre 2016) - Volontario - Sin da piccolo,

ebbe una grave patologia al cuore che

lo rese invalido. Ma la disabilità non gli impedì,

nel corso degli anni, di dedicarsi anima e

corpo al prossimo. Conosciuto da tutti come

“Luchino”, già dagli anni Settanta militò come

volontario della Comunità Impegno e del Centro

Mondialità. Attivissimo nella raccolta di

fondi e materiale per i bisognosi, fu tra i

primi a ideare la raccolta di tappi di plastica

e portare i fondi in Tanzania.

BATTISTONI ULIVIERO (Pontasserchio

(PI) 1938 - Livorno 2 agosto 1988) - Direttore

didattico. Maestro elementare, insegnò

nelle isole dell’Arcipelago Toscano, a

Venturina e Castagneto Carducci. Nel 1981

fu trasferito a Livorno alle “Pilo Albertelli”,

portando una ventata di entusiasmo e

innovazione da quel gran studioso ed educatore

che era. Raggiunse la carica di direttore

didattico. Pur colpito in maniera inarrestabile

da sclerosi laterale amiotrofica e

costretto a muoversi su una carrozzella, rimase

al suo posto di lavoro, dove si faceva

portare letteralmente di peso, fino a che le

forze fisiche lo sorressero.

BATUELLO PIERO (1945 - Livorno 4 gennaio

2016) - Carrozziere.

Nel 1964 fondò,

assieme al socio

Elio Belli, la Carrozzeria

Liburnia in via

Mastacchi. Fu anche

dirigente della Cna,

esponente della

Commissione provinciale

dell’artigianato

e del Centro sociale artigiani livornesi.

BAUSANI LELIO (Porto Santo Stefano

(GR) 19 marzo 1919 - Livorno 28 giugno

2015, di Bernardino e Sabina Sturmann) -

Religioso. Mons. Ordinato sacerdote a Livorno

nel 1942, fu parroco, tra le altre, della

chiesa di San Benedetto e di Santa Lucia.

Appassionato di musica sacra, nel 1967 si

diplomò in Musica Corale e Direzione di

Coro al “Boccherini”, ma già dai suoi primi

anni di sacerdozio ad Antignano mise in

piedi un coro di uomini e donne, formando

così il primo nucleo della Corale “Domenico

Savio” che sarà fondata ufficialmente nel

1965 quando don Lelio divenne Canonico

Penitenziere della Cattedrale. Qui usò casa

propria e la chiesa di S. Giulia per le prove

della Corale che diverrà il Coro del Duomo

di Livorno. Oltre ad aver contagiato generazioni

di ragazzi e ragazze alla musica sacra,

molti dei quali hanno raggiunto le vette

dell’arte musicale, dai primi tentativi del

1941 fino alle ultimissime composizioni,

datate 2003, ha lasciato oltre 200 opere,

catalogate e messe a disposizione di tutti

nella sezione “Spartiti” del sito internet

www.donleliobausani.it. Il 15 Giugno 2009

fu nominato Cappellano di Sua Santità dal

Santo Padre Benedetto XVI.

BAYLEY ELIZABETH ANN con. Seton

(New York 28 agosto 1774 - Emmitsburg

(Maryland) 14 gennaio 1821, di Richard e

Catherine Charlton). Santa. Di famiglia protestante,

all’età di 19 anni sposò il ricco

commerciante William Magee Seton (v.), a

cui diede cinque figli. A causa dei problemi

polmonari del marito, i due coniugi e la figlia

maggiore, nel novembre 1803 raggiunsero

Livorno, ospiti della famiglia di Filippo

Filicchi (v.), console degli Stati Uniti,

con la speranza di trovare guarigione nel

salubre clima labronico. All’arrivo in porto,

furono trattenuti nel Lazzaretto S. Jacopo

a causa di un focolaio da “febbre gialla”

contratta nel porto di New York; il marito

morì un mese dopo all’ospedale di Pisa

e fu sepolto nel Cimitero Anglicano di via

Verdi. Durante la permanenza a Livorno, la

B. si avvicinò alla fede cattolica e, durante

una visita al Santuario di Montenero, ebbe

come una rivelazione circa la presenza reale

di Gesù nell’Eucarestia, di cui poi scrisse:

“M’inginocchiai in terra dinanzi all’altare”.

Ritornò negli Stati Uniti e abbracciò

la nuova confessione nel marzo 1805. Ab-

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