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eventi
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Il noto disegnatore ha realizzato il (bellissimo) manifesto di Effetto Venezia 2021
Daniele Caluri
e la sua Livorno
‘A braccia aperte’
Una città che vuol ripartire
con ottimismo e creatività
Riflettori
puntati
su
Daniele
Caluri,
noto fumettista
e disegnatore livornese di fama
internazionale, che ha realizzato
il bellissimo manifesto di
“Effetto Venezia 2021”, la manifestazione
che si svolgerà dal
4 all’8 agosto prossimi.
Un’immagine, quella della locandina,
che emoziona, un
cerchio storico con le più importanti
bellezze livornesi.
Colori caldi accompagnati da
suggestive luci serali, una città
riflessa nel nostro mare,
con deliziose palme che spuntano
alle spalle di storici edifici
e solitari gabbiani che si ele-
di Annalisa Gemmi
Il manifesto di Effetto Venezia 2021 realizzato da Daniele Caluri
vano in volo, il tutto, accompagnato
da un calmo e tranquillo
tramonto estivo.
Questa è Livorno, la vera Livorno,
fatta di storia e di storie,
di arte, mare e vita.
Lo slogan che spunta al centro
del manifesto è rappresentata
da una chiara e semplice
scritta: “A braccia aperte”;
una frase che invita ed accoglie
tutti, perché da sempre
Livorno rappresenta, con il
suo mare, un invito “aperto”.
- Daniele, prima di tutto
complimenti per la tua realizzazione
artistica, un bel successo
meritato! Raccontaci di come
hai accolto l’offerta di realizzare
la locandina per “Effetto Venezia
2021”, quali sono state le
tue prime impressioni e idee.
Grazie mille per i complimenti,
mi fa davvero piacere. In
effetti, quando sono stato contattato
da Riccardo Antonini,
sono rimasto contento, sia
dell’idea di affidare l’immagine
di uno dei festival più
amati della città a un artista
livornese, sia del fatto che
l’artista di quest’anno fossi io.
Quando mi sono incontrato
col sindaco abbiamo fatto una
chiacchierata in cui ho cercato
di capire quale fosse il tema
portante, le suggestioni di cui
tenere conto dopo un anno
così terribile come quello che
ci lasciamo alle spalle. Attraverso
lo slogan “A braccia
aperte” mi ha espresso la volontà
di un’intera città di accogliere,
di ripartire. E in questo
senso eventuali immagini
di gente festante, o in qualche
modo di spettacoli e messe
in scena non mi sembravano
sufficienti. È così che mi
si è creata in mente l’immagine
di un abbraccio ar-