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LNS Agosto 2021

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circoli sportivi

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pici e al CVA fu assegnato

il Via Vai, che tante soddisfazioni

ci avrebbe regalato

con Oreste Vaglini al timone.

Nel ’62 passa in federazione

il progetto Corsi Olimpia per

propagandare la vela fra i

giovani e costruire l’embrione

tra i giovani dei futuri

campioni. Al CVA ho curato

personalmente l’organizzazione

della scuola, aiutato dal

tutto il Consiglio Direttivo che

ha sempre creduto nell’utilità

di creare un vivaio di giovani

e soprattutto da Luigi Monteleone,

oggi affermato

istruttore di vela in quel di

Portoferraio dove gestisce

da più di venticinque anni

l’affermata scuola Casa de

la vela.

Con i FJ si sono affermati

tantissimi ragazzi e ragazze

che hanno coniugato agonismo,

diporto e divertimento.

A metà degli anni sessanta i

Corsi Olimpia del CVA hanno

ricevuto per due anni di

seguito il contributo federale

come prima scuola italiana di

vela per numero di candidati

portati con successo agli esami,

per attività svolta e per

risultati ottenuti. Ed erano in

Italia i corsi, dove le ragazze

preponderavano per numero.

Tutte brave, peccato che,

dopo aver dimostrato ai maschi

di essere brave come loro

ed anche più di loro, decidessero

troppo presto di passare

a passatempi più romantici,

abbandonando l’attività agonistica.

Negli anni sessanta il CVA

spopola con i beccaccini. Lo

Snipe in Italia s’identifica con

Antignano. E Antignano nell’Italia

della vela diviene sinonimo

di Snipe. Abbondano

le imbarcazioni regatanti e i

risultati ottenuti, si rafforza

ovunque la simpatia riscossa

dagli antignanesi e viene apprezzata

da tutti l’efficiente

organizzazione offerta, non

disgiunta dalla calda ospitalità

riservata a tutti quelli che

vengano a cimentarsi in acque

labroniche. Marco Savelli

domina da juniores in campo

internazionale con più di un

prodiere (evidentemente li consumava

ed era costretto a sostituirli).

Vaglini e Cini portarono

il Gambacorta a crescenti

affermazioni. Bargoni

e Renai sono sempre presenti

nel gruppo di testa, non disdegnando

importanti vittorie.

Ma quello che sorprende sono

i rincalzi tra i quali emerge

sempre il comprimario di turno

che va a cogliere risultati

tutt’altro che insignificanti.

Daniele Lupidi che ha lasciato

un cocente rimpianto in

tutti noi con la sua prematura

e inattesa scomparsa, era sempre

là a gareggiare con i primi,

taciturno ma col suo grande

sorriso di bravo ragazzo.

Massimo Camerini, i fratelli

Sellari, Stefano Carrara e Gabriele

Cantù, il senior Bientinesi

con l’ing. Mauceri e qualche

volta anch’io ci alternavamo

in un gioco di squadra,

non senza qualche scaramuccia

interna che poi è in fin dei

Andrea Mazzoni presidente del CVA

Alcuni giovanissimi regatanti al rientro al moletto. Nel riquadro:

l’aiuto didattica istruttrice Matilde Carriero nonchè regatante

su 420.

conti il pepe della competizione.

Giuliano Garfagnoli - il

“Barcauro”, come lo aveva

definito Enrico Balata vedendolo

in mare da solo al timone

della sua lancia, spuntare

in controluce mezzo uomo e

mezza barca dal costato in giù

- era il direttore che orchestrava

la regata. Oggi lo si chiamerebbe

“il tattico” - non so?

- ma lui era il nostro punto di

riferimento.

“Guardatemi - ci diceva - la

bolina sta tra voi e la boa. Voi

non lo sapete dove gira il vento.

Io si! Non andate dove vi

pare. Guardate dove vado io:

il bordo da fare è da quella

parte!”.

Giuliano, quanta passione,

quanto accanimento, quanti

ricordi.....

Ettore Visibelli

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