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mostra
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vo (fig.4). I pochi dipinti
in cui appare chiaramente Livorno
sono poco riconoscibili
se non si conosce com’era
la città prima della guerra: le
grotticelle del Molo Mediceo,
il ponte alla Sassaia, il torrione
di San Rocco del Lazzeretto
di San Leopoldo non esistono
più. Invano cercheremo
vedute cittadine delle
piazze principali o degli stabilimenti
balneari, luoghi trafficati
che su Puccini non
esercitavano alcun interesse.
* * *
Non è possibile in questa sede
inoltrarci oltre nella complessa
produzione pittorica e nel
contesto culturale in cui nasce
e si sviluppa l’arte pucciniana.
Per questo rinviamo
alla mostra e al catalogo, coi
contributi della curatrice Nadia
Marchioni, di Gianni
Schiavon, di Elisabetta Matteucci
e con gli approfondimenti
di Michele Pierleoni,
Simonella Condemi, Stefano
Fig. 4 - Mario Puccini, Barca con garitta, olio su tavoletta, 38x28
cm, collezione Rangoni.
A sin.: Giorgio Mandalis con la curatrice della mostra Nadia
Marchioni. Sullo sfondo il quadro di M. Puccini, Il Lazzaretto,
olio su tela, 1911 circa, 227x88, collezione privata, courtesy
Galleria d’Arte Goldoni, Livorno. (foto Damari)
Marson, Elisabetta Annino.
Ne compare anche uno a
mia firma sulla Livorno dei
tempi dell’Artista. Le Industrie
Grafiche Pacini sono
riuscite ad imprimere alle
tavole un cromatismo molto
prossimo a quello dei dipinti
originali, editando un
prezioso scrigno di meraviglie,
il cui copyright appartiene
a Fondazione Livorno
- Arte e Cultura. A tutti
gli enti, istituzioni e persone
fisiche che hanno reso
possibile l’imperdibile evento
va la riconoscenza dei
Livornesi e di tutti gli appassionati
e studiosi di storia
dell’arte. •